Art Site Fest 2021
Sono quattordici le sedi della settima edizione che ospiteranno mostre, interventi di danza, letture e spettacoli teatrali.
Comunicato stampa
In questi lunghi difficili mesi, abbiamo imparato a proteggerci mantenendo una distanza. Ab-
biamo modificato i nostri comportamenti quotidiani, anche quelli più spontanei. Evitiamo di
dare la mano a un nuovo conoscente o abbracciare un amico, per scongiurare il rischio del con-
tagio. Il contagio, dal latino con-tingĕre «essere a contatto», però implica il toccare che è anche il
primo basilare atto che lega gli individui, che fonda la loro famigliarità e avvicina le loro quoti-
dianità. Ciò che non deve essere toccato, infatti, definisce il limite di una comunità. In alcune
tradizioni, ci sono essenze vegetali dalle quali bisogna tenersi lontani, animali con i quali non si
deve entrare in contatto, caste di intoccabili. Nel perimetro di un gruppo, della famiglia, il con-
tingĕre, al contrario, è vitale. Rafforza l’appartenenza e la fiducia. Si toccano la madre e il figlio,
prima ancora di parlarsi. Si toccano i bambini che giocano. Un qualsiasi gesto di cura è impen-
sabile senza avvicinarsi a chi ne ha bisogno. È necessario oggi ripensare la prossimità. Tra gli in-
dividui e i loro corpi, tra le specie nel rapporto con il vivente tutto, con l’estraneo che ci siamo
abituati a considerare lontano.
Sarà difficile recuperare la distanza sociale che ci siamo imposti, dimenticando quanto è acca-
duto. Sarà faticoso riprendere l’abitudine al contatto dopo averlo così strettamente legato al
contagio. Ma quando riusciremo a farlo, forse, ritroveremo il senso autentico di una prossimità
necessaria, con la quale, all’inizio della nostra storia, imparammo a incontrarci, a trasmetterci
emozioni, sentimenti e conoscenze.
DOMENICO MARIA PAPA
Direttore artistico
Art Site Fest
PROGRAMMA
Dal 19 giugno al 26 settembre
Châtillon, Castello Gamba
Sculture per il parco
Opere di Arnaldo Pomodoro e Giuseppe Maraniello nel Parco del Castello: un invito a rivedere la
collezione del Castello.
Sabato 28 agosto, ore 19,00
Moncalieri, Parco Le Vallere
La voce degli alberi - Anteprima
Reading immersivo di Sara D’Amario
Adattamento e regia di François-Xavier Franz
Testi di Sara D’Amario e Domenico Maria Papa
Gli alberi prendono voce per avvertire l’uomo sulla necessità della cura dell’ambiente. Senza gli
alberi non ci sarebbe stata evoluzione e non sarebbe possibile la vita sulla Terra.
Il visitatore attraverso dei QrCode può scaricare dei brani audio registrati nel parco con tecnica
binaurale.
Sabato 28 agosto, ore 21,00
Moncalieri, Cascina Le Vallere
L’aia delle genti. Emigranti
Spettacolo teatrale e musicale di Faber Teatro
Una comunità si fonda sul rapporto tra le persone, sulla possibilità di condividere emozioni e vi-
sioni del mondo. Anche tra culture distanti, grazie al canto e al ballo, è possibile trovare occasioni
di incontro e di scambio.
Sabato 11 settembre, ore 18,00
Govone, Castello di Govone
Dancing Camera - Giannino e Greta - Keeping Warm
Rassegna di video-danza
A cura di Alessia Gatta
A una call internazionale hanno risposto oltre trenta autori. Sono state selezionate nove opere
per un esaustivo panorama che ridisegna il rapporti tra i linguaggi della danza e del video
Giovedì 16 settembre, ore 12,00
Torino, Archivio di Stato - Sez. Riunite, Piazza Castello
Regio Contemporaneo
L’arte incontra l’Opera
Grazie alla collaborazione tra Archivio di Stato e Archivio del Teatro Regio è possibile approfondi-
re i rapporti tra creazione contemporanea e Opera lirica. In mostra bozzetti, fotografie di scena e
costumi che testimoniano una relazione proficua, in oltre trent’anni di produzioni.
All’interno delle sale dell’Archivio, la mostra è visitabile esclusivamente con guida il giovedì, con
turni per un massimo di 20 persone tra le 10,30 e le 12,30.
Giovedì 16 settembre, ore 18,00
Torino, Archivio di Stato - Via Piave
De Sidera
Progetto di Ernesto Morales
Un progetto pensato per l’Archivio del pittore di origine argentina. Dodici opere dedicate al co-
smo e alle stelle. De sidera, da cui la parola desiderio, dice dell’impossibilità di avvicinarsi a una
dimensione lontana seppure anelata.
All’interno delle sale dell’Archivio, la mostra è visitabile esclusivamente con guida il mercoledì,
con turni per un massimo di 20 persone tra le 15 e le 16.
Venerdì 24 settembre, ore 17,30
Palazzina di Caccia di Stupinigi
neighbours
In mostra opere di: Pablo Mesa Capella, Fabian Albertini, Emilia Faro, Diego Dutto, Carlo D’Oria
Artisti distanti per linguaggio e tecniche espressive si ritrovano a condividere attraverso le loro
opere, l’interpretazione di un luogo aulico, l’esperienza del contatto diretto con una delle più bel-
le residenze reali piemontesi.
Sabato 25 settembre, ore 17,00
Châtillon, Castello di Ussel
Montagna viva
Fotografie di Carola Allemandi
In mostra la produzione recente della giovane fotografa torinese: immagini in bianco e nero che
off rono un nuovo punto di vista sulla montagna e sulla sua natura. Il Castello valdostano si apre
per la prima volta all’arte contemporanea
Sabato 25 settembre, ore 18,00
Châtillon, Castello di Ussel
Jan della balena
Reading di Toni Mazzara
L’incontro immaginario tra Albrecht Dürer e un giovane aspirante pittore in un racconto che
tratta il tema della natura, della bellezza e della decadenza. Un tributo alla prossimità con il vi-
vente, una riflessione melanconica sull’impossibilità per l’arte di appropriarsi della bellezza del
cosmo.
Domenica 26 settembre, ore 17,30
Cavarino, Castello di Masino
Donne d’arte e di scienza
Reading di Sara D'Amario
Figure di donne, tra l’arte e la scienza, si raccontano al Castello.
In collaborazione con il FAI, Fondo Ambiente Italiano che entra nel circuito di Art Site Fest, un
viaggio nel tempo, dal tono leggero e divertente, in compagnia di scienziate e artiste che
hanno rivoluzionato il mondo della matematica, della fisica, dell’astronomia, della
filosofia, della pittura e della scultura.
Sabato 9 ottobre, ore 19,00
Govone, Castello di Govone
Closeness
In mostra opere di Carolina Ciuccio, Françoise-Xavier Frantz, Emilia Faro, Clara Luiselli
Le arti visive, attraverso l’installazione, la scultura, la fotografia e la performance testimoniano
una nuova possibilità di immaginare il rapporto con un luogo, la sua storia e il suo paesaggio,
nella sospensione tra prossimità e distanza.
Domenica 10 ottobre, ore 17
Manta (CN) Castello della Manta
Parole fatte di foglie e fiori
Reading di Elena Molos
Un percorso nella poesia che celebra la natura e il giardino, un omaggio alle immagini che gli
aff reschi del Castello di Manta ci hanno tramandato raccontandoci dell’incontro tra natura e
cultura. Eleni Molos rilegge straordinarie pagine da Virginia Wolf, Walt whitman, Vita Sackville
West, Emily Dickinson, Pia Pera.
Martedì 19 ottobre, ore 11,00
Torino, Palazzo Madama
Sentinelle
Intervento site-specific di Carlo D’Oria
Sculture di grandi dimensioni abitano lo scalone e il giardino di Palazzo Madama, in appello alla
vicinanza e alla necessità di prendersi cura delle comunità.
Per la quarta edizione, la prestigiosa residenza torinese accoglie con Art Site un progetto site-
specific. Dopo Luisa Valentini, Elisa Bertaglia, Guler Ates, Elizabeth Aro, l’intervento di Carlo D’O-
ria off re una nuova lettura degli spazi storici.
Domenica 31 ottobre, ore 17,00
Rosta, Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso
Stabat Mater
Spettacolo del Faber Teater
Stabat Mater è un’esperienza acustica ed emotiva concepita per uno spazio sacro. Un incontro
con la “pietra che canta” sull’esperienza del dolore, dell’ingiustizia, dello scandalo della morte,
del bisogno di consolazione e condivisione.
Lo spettacolo è studiato per adattarsi all’architettura dell’Abbazia, per farla risuonare delle voci
degli attori.
Venerdì 19 novembre, ore 17,00
Torino, Area archeologica di Nuvola Lavazza
Figure
In mostra opere di Carlo D’Oria, con una sonorizzazione di Project-To
Un nuovo progetto site-specific per l’area archeologica di Nuvola Lavazza. Dopo Aron Demetz,
l’area della basilica paleocristiana accoglie le opere di Carlo D’Oria insieme a un progetto di so-
norizzazione di Project-TO pensato appositamente immaginato per la basilica.
Giovedì 25 novembre, ore 18,00
Heritage Lab Italgas
Shapes of Living
Un progetto fotografico, una call di scrittura ed eventi live per ripensare il nostro rapporto con il
pianeta, per una cultura della sostenibilità.
L’Italgas Heritage Lab diventa il contenitore di immagini, suoni, visioni e parole che disegnano
una diversa idea di sostenibilità e di attenzione al pianeta.
La partecipazione e la visita agli eventi di Art Site Fest è gratuita. In alcune delle sedi è previsto
un biglietto di ingresso. È necessario fare riferimento ai siti web delle diverse sedi per conosce-
re modalità e orari di accesso che possono variare da sede a sede.
Si ricorda che per accedere ai luoghi della cultura è necessario esibire il green pass ed essere
muniti di mascherina.
Per gli eventi in presenza si consiglia la prenotazione a: [email protected]. Il numero
di posti e di accessi potrebbe essere limitato.
PROGETTI
Sculture per il parco
Costruito a partire dal 1903 per volere del barone torinese Carlo Maurizio Gamba, il castello sorse
per permettere all’amatissima sposa Angélique Passerin d’Entrèves di trascorrere dei lunghi
soggiorni vicino alla famiglia di origine, che risiedeva nel castello di Châtillon.
Realizzata secondo lo stile del primo Seicento, nel 1982 la fortezza venne venduta alla regione
autonoma della Valle d’Aosta, della quale ospita attualmente la ricca collezione di arte moderna
e contemporanea.
Come anteprima della settima edizione di Art Site Fest, il vasto giardino all’inglese che circonda
il Castello accoglie il progetto Sculture per il parco, che vede esposti alcuni dei capolavori bron-
zei di Arnaldo Pomodoro e Giuseppe Maraniello. Nello specifico, la radura e la monumentalità
delle specie arboree fanno da quinta e instaurano un dialogo perfettamente integrato con le
opere del celebre scultore e orafo emiliano Spirale aperta (1997-1998) e Passare la soglia
(omaggio a Chillida) (2003), e con Gatto dorme rotondo (2006) e La barca (2009) dell’altrettanto
noto scultore campano.
La voce degli alberi
Lì dove il torrente Sangone confluisce nel Po, tra Moncalieri e Torino, si estende il vasto Parco Le
Vallere, zona tutelata dalla Regione Piemonte in quanto riserva naturale. Tra le sue radure e i bo-
schetti si articola il percorso immersivo e scandito in più tappe La voce degli alberi: un reading
dell’attrice Sara D’Amario che invita alla riflessione sull’importanza degli alberi per la sopravvi-
venza del nostro pianeta. Questo profondo dialogo uomo-natura è reso coinvolgente grazie alla
tecnica di ripresa binaurale, con cui sono state effettuate le registrazioni che permettono una
totale immersione rispetto all’ambiente circostante, e al suono degli stessi alberi – ai quali la
D’Amario presta la propria voce – udibile con delle cuffie.
La riserva Le Vallere accoglie anche un secondo appuntamento di Art Site Fest, ed è nella sette-
centesca Cascina, dove la compagnia di “teatro di artigianato” Faber Teater porta in scena lo
spettacolo L’aia delle genti. Emigranti: un viaggio musicale e culturale di “prossimità”, in cui si
evocano mondi, avventure, forti emozioni, tra colpi di capoeira e scontri, storie d’altri tempi, feste
yiddish e affetti.
Regio Contemporaneo. L’arte incontra l’Opera
Regio Contemporaneo racconta le molteplici relazioni f ra l’arte attuale e l’Opera, attraverso una
selezione di produzioni liriche dell’ultimo mezzo secolo. David Hockney rifà Hogarth nell’incon-
tro con Stravinskij e accende con soluzioni e colori pop il Tristano di Wagner, opera che viceversa
Alberto Burri spoglia di ogni orpello. Giulio Paolini rende concettuale il dramma wagneriano di
Parsifal, Mimmo Paladino reinterpreta Mascagni e Stravinskij, Botto&Bruno inscenano una tra-
gicommedia in una periferia, la Fura dels Baus porta Bohème in una moderna e desolata ban-
lieue.
Agli artisti si accompagnano i grandi inventori di teatro come Stefano Poda, che scava nel nostro
inconscio creando tableaux vivants di grande raffinatezza, Davide Livermore e Damiano Michie-
letto capaci di far dialogare Mozart, Verdi e Puccini con la realtà che ci circonda.
In un continuo dialogo tra passato e presente, il percorso espositivo – inaugurato da un focus
sulla creazione di Umberto Mastroianni per la cancellata scultorea del Regio – porta a scoprire
inaspettate vicinanze, prossimità feconde attraverso bozzetti e fotografie di scena, ma anche
costumi dei personaggi d’opera più celebri, chiamati per una volta a lasciare il palcoscenico del
Teatro per popolare le sale juvarriane dell’Archivio di Stato.
De sidera
L’ex Ospedale san Luigi Gonzaga, voluto nel 1817 dall’omonima Opera pia, accoglie dal 1925 le
cosiddette Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato (Guerra, Finanza e Giustizia), esterne rispetto
all’Archivio di Corte.
L’edificio costruito su progetto dell’architetto Giuseppe Maria Talucchi a partire dal 1818, si
contraddistingue per un ambiente circolare centrale dal quale si dipanano, secondo un assetto
a croce di Sant’Andrea, i quattro bracci dove un tempo vi erano le infermerie.
Per il deambulatorio che sovrasta il corpo centrale, l’artista italo-argentino Ernesto Morales
propone il progetto De sidera: dodici opere pittoriche che rimandano al tema del cosmo e delle
costellazioni, posizionate secondo un preciso orientamento astronomico.
Il desiderio – dal latino de-sidera – di una piena contemplazione degli astri ha come limite
imprescindibile l’impossibilità di avvicinarsi ad essi, vincolando quel desiderio in una condizione
di prossimità irrealizzabile e, di conseguenza, costringe chi vi auspica in una condizione di
ricerca e di attesa di un anelato incontro tra dimensioni diverse, quella terrestre e quella celeste.
Il percorso artistico-astronomico di Morales interroga quindi lo spettatore sulla possibilità di
coniugare aspetti diversi dell’esistenza, corporei e spirituali, lontani ma che non smettono di
attrarsi.
Noto sulla scena artistica nazionale e internazionale, Morales ha vissuto temporaneamente a
Parigi, per poi trasferirsi stabilmente in Italia, soggiornando inizialmente a Roma e dal 2011 a
Torino.
Dancing Camera
Sito in provincia di Cuneo, il Castello Reale di Govone è una ex-residenza sabauda che domina
l'intero paese e l'ampia valle del Tanaro. La facciata in muratura, fiancheggiata dai due avancorpi
in mattoni, accoglie il Salone d’onore aff rescato interamente a trompe-l’oeil dai pittori Luigi Vac-
ca e Fabrizio Sevesi negli anni venti dell’Ottocento. Il Salone, con la sua raffinata decorazione di
finte architetture illustranti il mito di Niobe, fa da sfondo alle opere della rassegna di video-dan-
za Dancing Camera curata da Matilde Cortivo e, altresì, alla performance Keeping Warm della
compagnia [Ritmi Sotterranei] che vede le interpreti Matilde Cortivo, Vanessa Guidolin e Viola
Pantano danzare sulla coreografia di Alessia Gatta.
Keeping Warm nasce dall’intimo desiderio di re-incontrarsi, misurarsi e giovarsi della maggiore
consapevolezza del sé, acquisita durante lunghi mesi dedicati alla riflessione, al fine di trovare
nuovi modi di comunicazione che rafforzino, mediante il calore dei corpi e degli animi, la capaci-
tà di relazione con l’altro e con l’universo che ci ospita.
Le tre donne, immerse in paesaggi innevati e f reddi, si ri-conoscono nelle avversità “atmosferi-
che” della vita, ma la condivisione di tali condizioni permette loro di indagare nuove prospettive,
quindi nuove possibilità, riuscendo così ad aff rontare le difficoltà e riconciliare il proprio sé e il
proprio corpo.
A seguire, la graziosa e barocca Chiesa di Santo Spirito accoglie la performance Giannino e Gre-
ta della compagnia VIDAVÈ crafts interpretata da Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali.
Ispirata alla fiaba Hänsel e Gretel dei f ratelli Grimm, la pièce si apre in uno scenario f reddo e in-
definito, dove i due f ratelli sono soli e abbandonati in una dimensione sconosciuta, ma grazie ad
un continuo e faticoso dialogo con la matrice più profonda della loro coscienza, i due trovano
finalmente il proprio sé.
neighbours
Costruita come residenza destinata all’attività venatoria e alle feste, la Palazzina di Stupinigi è
uno dei gioielli monumentali sabaudi. Edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra,
ampliamenti di Benedetto Alfieri e successivi architetti, essa dialoga per sontuosità e raffinatez-
za con le altre residenze reali europee in stile rococò.
La sue sale e i suoi esterni accolgono per questa edizione di Art Site Fest il progetto Neighbours,
che vede convivere in una originale e stimolante “prossimità” di buon “vicinato” le opere site-
specific di artisti molto distanti per linguaggio e tecniche espressive, come quelle dell’artista
malaghiano Pablo Mesa Capella – approdato alle arti plastiche dopo una formazione nel mondo
del teatro o quelle più riflessive e concettuali di Fabian Albertini. E ancora, la ricerca artistica di
Emilia Faro – fortemente incentrata sulle tracce del vissuto umano –, con le suggestive creazioni
scultoree di Diego Dutto e quelle di Carlo D’Oria che per Stupinigi realizza un importante pro-
getto site-specific.
Montagna viva
Primo esemplare di fortezza monoblocco della Valle d’Aosta, il Castello di Ussel sorge sulla
sommità dello strapiombo che domina la piana di Châtillon. All’interno delle sue sale affiorano
ancora la roccia viva e alcuni suggestivi dettagli architettonici, quali quelli dei monumentali ca-
mini. In questi ambienti così lontani nel tempo e nello spazio, la giovane fotografa torinese Caro-
la Allemandi espone i suoi recenti scatti in bianco e nero, off rendo un nuovo punto di vista sulla
montagna e sulla sua natura.
A seguire, il reading di Toni Mazzara dal titolo Jan della balena, basato sull’incontro immagina-
rio tra il celebre artista tedesco Albrecht Dürer e un giovane aspirante pittore, in un racconto
che, aff rontando il tema della natura, della bellezza e della decadenza, intende essere un tributo
alla prossimità con il vivente.
Donne d’arte e di scienza
Il Castello di Masino, sontuosa dimora del nobile casato dei Valperga, domina dall’alto di una col-
lina morenica la vasta piana del Canavese. I suoi ambienti interni, sfoggio di una raffinata cultu-
ra sei e settecentesca, diventano quinta teatrale del reading interpretato dall’attrice Sara D’Ama-
rio dal titolo Donne d’arte e di scienza, che intende porre in luce l’eccezionalità di alcune figure
femminili di questi due mondi.
Per la prima volta il FAI, Fondo Ambiente Italiano, entra nel circuito di Art Site Fest.
Closeness
Il Castello Reale di Govone ospita un altro appuntamento del ciclo previsto per questa settima
edizione di Art Site Fest, riprendendone e ribadendone il tema portante: Closeness.
Per l’occasione, la fortezza accoglie tra i propri ambienti le diverse soluzioni creative realizzate da
Carolina Ciuccio, Françoise-Xavier Frantz, Emilia Faro, Clara Luiselli. Installazioni, opere scultoree,
fotografie e performance testimoniano una nuova possibilità di pensare il rapporto con il luogo,
nella sospensione tra prossimità e distanza.
Carolina Ciuccio è un’artista napoletana che si avvale di molteplici medium espressivi, dal video
alla fotografia, dal suono al fare più tradizionale e materico della scultura.
Di origine f rancese ma ormai da molti anni in Italia, Françoise-Xavier Frantz è noto invece per i
suoi lungometraggi cinematografici e le esperienze in campo teatrale. Differentemente, il per-
corso artistico di Emilia Faro la vede indagare la condizione dell’uomo moderno in modo sem-
pre nuovo e profondo, mentre Clara Luiselli è interessata ai piccoli accadimenti del quotidiano
che risignifica in quella che lei definisce “operazione artistica”.
Sentinelle
Lo juvarriano scalone di Palazzo Madama si articola a partire da un atrio di tre campate per poi
condurre verso il luminoso ingresso della grande sala centrale. Eccezionale esempio di costru-
zione di pura luce, il suo aspetto scenografico e la sua monumentalità risultano leggeri grazie
agli ampi finestroni e ai tenui colori pastello; un organismo che vive e si trasforma a seconda del-
le ore e delle condizioni atmosferiche della giornata.
Tra i suoi gradini e nel giardino del Palazzo si articola l’intervento site-specific di Carlo D’Oria dal
titolo Sentinelle, il quale prevede l’installazione di sculture che intendono instaurare un dialogo
di “prossimità” con la comunità, non soltanto al fine di diminuire le distanze temporali tra un
lontano passato e una contemporaneità presente, ma anche quelle fisiche, così come fanno lo
scalone e il giardino, che non delimitano uno spazio, anzi ne sono punti d’acceso.
Figure
Scoperta nel 2014 durante i lavori di costruzione del nuovo quartier generale della Lavazza, l’area
archeologica – attualmente musealizzata e facente parte del complesso – attesta l’esistenza di
una basilica paleocristiana collocabile tra la seconda metà del IV-V secolo d.C., a sua volta sorta
su di una precedente necropoli. Dopo l’intervento dell’artista Aron Demetz, il sito – esempio di
valorizzazione e di integrazione del passato col presente – diviene quindi scenario per le opere
scultoree di Carlo D’Oria, quest’ultime pensate anche in una connessione di “prossimità” sonora
con il progetto dalla Electronic/Big Beat/Techno band torinese Project-To.
Shapes of Living
Come ultimo appuntamento della settima edizione di Art Site Fest, il palinsesto prevede l’evento
Shapes of Living nella nuova cornice dell’Heritage Lab di Italgas: un progetto che punta a co-
niugare passato e innovazione, facendo dell’archivio storico aziendale un laboratorio di cono-
scenza e sperimentazione applicati al patrimonio storico e culturale.
Shapes of Living intende far convivere ed esaltare la pluralità delle forme artistiche, e nello spe-
cifico sono previsti un progetto fotografico, una call di scrittura ed eventi live per ripensare il no-
stro rapporto con il pianeta, favorendo così una cultura della sostenibilità.
Parole fatte di foglie e fiori
Eleni Molos legge brani da Virginia Wolf, Walt whitman, Vita Sackville West, Emily Dickinson, Pia
Pera, dialogando con le immagini degli aff reschi del Castello della Manta che raccontano di un
giardino ideale, di un luogo che permette l’incontro tra natura e cultura.
Dopo la laurea magistrale in Filosofia Teoretica all’Università di Torino e il
dottorato di Ricerca su Paul Ricoeur, si dedica a tempo pieno alla recitazione. Entra nel Teatro
dei Sensibili di Guido Ceronetti con il nome di Dianira; poi nella Compagnia di attori del TPE di
Torino e lavora stabilmente con Alberto Gozzi, Sergio Ferrentino, Pierpaolo Sepe. Ha partecipato
a produzioni del Teatro Stabile di Torino, del Piccolo Teatro di Milano, del Teatro Franco Parenti di
Milano.
All’attività teatrale alterna il doppiaggio, la collaborazione sia come attrice che con attività di ri-
cerca per Enti come il Polo del 900 di Torino, l’Università
degli Studi di Torino, Radio24, la RSI (Radio Svizzera Italiana), la RAI.
È la voce di audiolibri di narrativa (Audible, Storytel) e didattica (SEI, Paravia, Pearson, Loescher)
Stabat Mater
Stabat Mater
creazione per sei voci e un'abbazia
con Lucia Giordano, Marco Andorno, Francesco Micca, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio, Lo-
dovico Bordignon
Musiche originali e drammaturgia musicale di Antonella Talamonti. Una produzione Faber Tea-
ter
Stabat Mater è il canto che parla del dolore, dell’esperienza del dolore, dell’ingiustizia, dello
scandalo, della necessità di convivere con la tragedia, di sopportarla insieme, di condividerla per
superarla.
É stato concepito e scritto da Antonella Talamonti per i sei attori cantanti del Faber Teater usan-
do lingue e dialetti diversi e ispirandosi, nella scrittura, sia alle pratiche compositive contempo-
ranee che al repertorio paraliturgico di tradizione orale, tanto f requentato nel suo cammino di
musicista e ricercatrice.
La prima edizione dello Stabat, del 2007, è nata per il Duomo di Chivasso come evento conclusi-
vo de Le diciotto ore della Passione (un progetto di Luciano Nattino, Aldo Pasquero e Giuseppe
Morrone).
Dal 2016 Stabat Mater è diventato un progetto itinerante che mette in suono spazi sacri con ca-
ratteristiche storico-architettoniche, e quindi acustiche ed emotive, molto diverse tra loro. Du-
rante l’esecuzione i cantanti / attori portano il canto in movimento e si posizionano negli spazi
più significativi di cui le Chiese dispongono.
Gli spettatori restano seduti nei banchi, là dove lo spazio sacro prevede, ma vengono condotti
dal canto a scoprire nuove relazioni relazione con lo spazio e la sua acustica. Il suono si muove
intorno a loro: dall’abside al pulpito, dalle cappelle laterali al balcone dell’organo, dai matronei
alla navata centrale, le posizioni cambiano in relazione alla risposta acustica dello spazio. Le
chiese rivelano così le loro risonanze segrete, le loro molte voci.
L’esperienza che ne risulta per lo spettatore è una visita guidata dall’udito che permette di ri-
scoprire attraverso il suono un luogo forte per la comunità dal punto di vista acustico, architettu-
rale e simbolico.