Art Site Fest – Carlo D’Oria / Project-To

Informazioni Evento

Luogo
NUVOLA LAVAZZA
Via Ancona angolo via Pisa , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile nei finesettimana
Dal 27 novembre 2021 al 28 gennaio 2022

prenotando al seguente LINK

Vernissage
24/11/2021

su invito

Biglietti

Il costo del biglietto è di 5 €, comprensivo di ingresso e visita guidata.

Artisti
Carlo D’Oria, Project-To
Curatori
Domenico Maria Papa
Generi
arte contemporanea

Art Site Fest 2021 torna nello spazio straordinariamente toccante della basilica paleocristiana scoperta nel 2014 e abitato per l’occasione dalle opere di Carlo D’Oria e dall’opera sonora dei Project-To, un intervento che riflette sulla necessità umana e intima di contatto e vicinanza.

Comunicato stampa

FOCUS MUSEI D’IMPRESA 2021

Area Archeologica del Museo Lavazza
24 novembre 2021 – 28 gennaio 2022
Preview 24 novembre ore 11,00

Carlo D’Oria e Project-To
Due interventi site-specific

L’edizione 2021 di Art Site Fest dedicata al tema della “Prossimità” declinato nei diversi linguaggi della contemporaneità, prosegue il dialogo con i musei d’impresa avviato nel 2018.
Con l’attenzione rispettosa del luogo, caratteristica del festival, particolare impegno è stato posto a proporre contenuti che al meglio esprimessero la vocazione aziendale.

Scoperta nel 2014 durante i lavori di realizzazione del nuovo centro direzionale del Gruppo Lavazza, l’Area Archeologica del Museo Lavazza attesta l’esistenza della basilica paleocristiana di San Secondo datata tra IV e V secolo d.C. e circondata da un consistente gruppo di sepolture tardoantiche.
Dopo il primo intervento espositivo dello scultore altoatesino Aron Demetz, realizzato nell’ambito dell’edizione 2019 di Art Site Fest, lo straordinario contesto - esempio di valorizzazione e di integrazione del passato con il presente - accoglie oggi due interventi site specific: un’installazione di Carlo D’Oria e un percorso sonoro di Project-To.

Lo scultore torinese, formatosi all’Accademia Albertina di Belle Arti, esplora in tutta la sua produzione il tema della fragile e precaria condizione umana che affronta nella polarità tra individualità e moltitudine. Nelle sue opere, forme e linee essenziali, figurazioni plastiche minimali, geometrie e ingranaggi, colori e materiali concorrono a dare vita a un universo popolato di tracce della presenza umana.
L’universo di D’Oria è popolato di figure stilizzate ed essenziali, di corpi condotti alla loro estrema e rarefatta geometria. Il disegno, anch’esso asciugato fino a diventare una linea, fa da contrappunto alla pesantezza della materia.

Le grandi sagome realizzate dall’artista giocano tra pieno e vuoto, tra positivo e negativo, applicando la lezione della lunga tradizione della scultura, senza dimenticare la modernità e soprattutto Giacometti. Dalla modernità D’Oria trae l’uso della moltiplicazione che diventa quasi seriale. Le sue forme, infatti, proliferano fino a diventare intricate strutture, fitte arborescenze.
In questo modo la scultura può assumere una valenza installativa.
La ricca produzione di D’Oria comprende importanti commissioni pubbliche per opere nel ruolo classico di monumenti, ma comprende anche installazioni, proposte in dimore e siti storici.

“Per Art Site Fest 2021 - spiega il direttore artistico del festival Domenico Maria Papa - abbiamo chiesto a D’Oria di realizzare tre interventi site-specific, con opere inedite e che seguono una sua ricerca artistica da poco avviata. Si tratta di figure ridotte all’estrema astrazione, come nella poetica dell’artista, ma dalle linee meno morbide e con un vago accenno all’opera icona di Rodin, Il pensatore. La proposta di D’Oria è distribuita contemporaneamente su tre sedi - Palazzina di Caccia di Stupinigi, Palazzo Madama e Area Archeologica del Museo Lavazza - creando un dialogo tra i luoghi e i visitatori, in un percorso di coinvolgente scoperta.”
È un progetto unitario che si articola per parti, in modo da connettere i tre contesti storici in un’unica opera. Ciascuna delle installazioni comprende sculture in scatolare di metallo verniciato che riproducono figure umane stilizzate, nella dialettica singolarità e moltitudine, ciascuna collocata e commisurata alle dimensioni fisiche e percettive dei tre spazi scelti.

Per l’Area Archeologica del Museo Lavazza la “prossimità” dei Titani di D’Oria che abitano questo luogo è connessa al progetto di sonorizzazione site-specific proposto da Project-To, intitolato Mormoranti.Nelle parole di Riccardo Mazza, ideatore di Project-To: “Si tratta di un’opera sull’aleatorietà e precarietà delle connessioni umane, collocata nello spazio (la distanza reale o quella ideata) e nel tempo (la morte), limiti che di fatto impediscono il contatto. E’ una creazione sonora che riflette sulla necessità umana e intima della prossimità.”
Un insieme di voci e frasi distribuite nello spazio, animano la necropoli e si materializzano in vari punti dell’area, cercando il dialogo con lo spettatore. Le voci si alternano e si compongono, disgregandosi ma generando punti di attrazione. Le frasi sono elaborate e combinate in tempo reale da un algoritmo. Un computer le sceglie in modo casuale e le ricompone in modo sempre differente, all’infinito.

Project-To nasce nel 2016 da un’idea di Riccardo Mazza (compositore e docente presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, artista multimediale specializzato nella ricerca sonora sperimentale) e la fotografa e videomaker Laura Pol, autrice di numerosi lavori in ambito artistico, culturale e museale. E’un progetto di musica elettronica e visual che si sviluppa nell’interazione di elementi elettronici sonori originali, con elementi visivi. Un progetto in continua evoluzione che trasforma lo spazio.