Art you lost?
Al Teatro India ritorna Art you lost?, l’opera d’arte collettiva che lo scorso dicembre ha trasformato l’intera architettura del teatro – dalla facciata esterna al foyer, dai muri ai pavimenti, dai corridoi alle sale, al soffitto – in una cartografia di memorie collettive e individuali, delle perdite e delle possibilità, da attraversare liberamente. Una stazione orbitale che ha raccolto storie, voci, suoni, ricordi, oggetti e immagini delle centinaia di persone che hanno lasciato tracce del proprio passaggio.
Comunicato stampa
ART YOU LOST?
UNA STAZIONE ORBITALE CHE RACCOGLIE
STORIE, VOCI, SUONI, RICORDI, OGGETTI E IMMAGINI, MIGLIAIA DI TRACCE
PER UNA CARTOGRAFIA DELLE NOSTRE PERDITE E DELLE NOSTRE POSSIBILITÀ
un progetto di Lisa Ferlazzo Natoli, Alice Palazzi, Maddalena Parise,
Monica Piseddu (lacasadargilla); Claudia Sorace e Riccardo Fazi (Muta Imago);
Luca Brinchi e Roberta Zanardo (Santasangre); Matteo Angius
e di Alessandro Ferroni, Elisa Di Francesco, Maria Elena Fusacchia, Gianluca Tomasella, Mario Ciro Zaza
con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
e dell’Assessorato alle Politiche Ambientali – Sevizio Giardini del Comune di Roma
promosso dal Teatro di Roma con il sostegno di MAXXI e con la collaborazione di Snob production
Dal 16 al 23 febbraio al Teatro India ritorna Art you lost?, l’opera d’arte collettiva che lo scorso dicembre ha trasformato l’intera architettura del teatro – dalla facciata esterna al foyer, dai muri ai pavimenti, dai corridoi alle sale, al soffitto – in una cartografia di memorie collettive e individuali, delle perdite e delle possibilità, da attraversare liberamente. Una stazione orbitale che ha raccolto storie, voci, suoni, ricordi, oggetti e immagini delle centinaia di persone che hanno lasciato tracce del proprio passaggio.
La nuova edizione di Art you lost? ritorna con alcuni ambienti ridisegnati (accessibili sabato 16 e domenica 17 dalle ore 17 alle 24; da lunedì 18 a venerdì 22 dalle ore 18 alle 23), e con due serate speciali per l’apertura del 16 febbraio e la chiusura del 23 febbraio: gli spazi di Art you lost? diventano per entrambe le serate (dalle ore 20.30) un’installazione vivente, ospitando eventi e opere di natura diversa che modificano gli ambienti, mutandone la prospettiva e dando vita a una terza natura artistica. Opere o performance (video, installazioni sonore, interventi coreografici) che reagiscono al contatto diretto con i luoghi di Art you lost?, con il contributo di artisti come: Chiara Fazi, Masbedo, Mk, MP5, Quiet Ensemble, Gianluca Ruggeri, Sonus Loci. Inoltre, in occasione della chiusura di sabato 23 (dalle ore 22.30) serata speciale con Silent Disco in collaborazione con Snob production.
Gli autori di Art you lost? sono uomini e donne di età compresa tra i 13 e i 99 anni, che hanno risposto all’invito di consegnare un oggetto personale e significativo e di partecipare ad un percorso in cui lasciare tracce biografiche intorno al tema della perdita. Le loro voci, i loro volti, le parole, gli auspici, le nostalgie e i ricordi, diventano oggi il materiale esposto e fatto esplodere nella grande installazione/performance, come una mappa sociale e privata. 1800 ritratti fotografici, 600 sms, 600 descrizioni di un momento preciso della propria vita passata, 600 consigli dati a se stessi nel passato, circa 2.000 tracce lasciate su una mappa di Roma, 600 firme, 600 storie e 600 oggetti. Una quantità di tracce, raccolte e rielaborate, che hanno trasformato i 1000 metri quadrati del Teatro India in un unico ambiente da attraversare liberamente senza nessun limite di tempo o prospettiva dello sguardo: una cartografia della memoria, un’archeologia del presente lanciata verso il futuro. Il teatro diventa così una città vivente, un luogo di esposizione e di racconto del presente attraverso una partecipazione radicale e consapevole del pubblico che si fa autore.
Art you lost? è stato ideato e realizzato nell’ambito di PERDUTAMENTE. Variazioni, incidenti, distrazioni, teorie sul tema della perdita, progetto inedito di residenza creativa condiviso da 18 compagnie della scena romana contemporanea, invitate nell’autunno del 2012 dal Direttore del Teatro di Roma Gabriele Lavia, a lavorare ad un cantiere nel cantiere intorno al tema della perdita.