Arte italiana del terzo millennio
Nel volume alcuni dei maggiori protagonisti del panorama artistico italiano conversano con Fulvio Chimento sulle tendenze e le principali oscillazioni del gusto dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Cesare Pietroiusti (artista) e Francesca Fabiani (curatore delle collezioni di Fotografia del MAXXI Architettura), con l'autore Fulvio Chimento, presenteranno il volume a Roma domani mercoledì 11 giugno alle ore 19.30, presso la LIBRERIA ASSAGGI in via degli Etruschi 4/14 (quartiere San Lorenzo).
Arte italiana del terzo millennio (Mimesis, Milano, 2014) si compone di 37 interviste ¬– realizzate dal curatore e critico Fulvio Chimento (Roma, 1979) tra il 2011 e il 2013 – in cui artisti, curatori, critici, docenti universitari, galleristi, direttori di museo e di riviste d’arte contribuiscono con il proprio punto di vista a creare una chiave di lettura sull’arte contemporanea.
Il volume fornisce uno spaccato sul presente e il futuro della nostra nazione, uno “spazio culturale aperto”, che accoglie personalità, stili e spunti differenti, talvolta contrastanti, sul modo di “vivere” e “pensare” i primi anni del nuovo secolo. Analizzare con lucidità il presente, infatti, rappresenta da sempre la sfida più complessa per chi tenta di riconoscere e interpretare i processi culturali, di cui l’arte contemporanea è sicuramente uno degli indici guida: una nuova fioritura in campo artistico passa attraverso un miglioramento complessivo della società in essere e un confronto serrato, e su più livelli, all’interno (e all’esterno) del mondo culturale italiano.
Tra i contributi si segnalano quelli di Gillo Dorfles, Renato Barilli, Enzo Cannaviello, Emilio Isgrò, Andrea Chiesi, Franco Guerzoni, Eva Marisaldi, Cuoghi Corsello, Walter Niedermayr, Nico Vascellari, Wainer Vaccari, Davide La Rocca, Umberto Chiodi, Chiara Pergola; i direttori del Mart (Rovereto), del Castello di Rivoli (Torino), della Galleria civica (Modena); alcuni docenti delle più prestigiose università italiane; i responsabili di importanti gallerie d’arte di Roma e Napoli; i direttori di riviste d’arte di settore.
Arte italiana del terzo millennio. I protagonisti raccontano la scena artistica in Italia dei primi anni 2000 di Fulvio Chimento.
Mimesis Edizioni, Milano, 2013.
245 pagine, di cui 19 illustrate a colori.
Formato cm 14x21; prezzo 20 Euro.
In copertina: Davide La Rocca, Irene RGBp3 (particolare); olio su tela; cm. 70x50
Editor: Antonella Malaguti
Il volume contiene anche un’introduzione critica dell’autore (Il presente è già futuro) e un contributo del giornalista Sebastiano Colombini (Intervista: l’utile imperfezione), mentre la prefazione è firmata dal professor Guido Bartorelli (Mi interessa la verità), che si occupa di avanguardie del primo Novecento all’Università di Padova.
“Arte italiana del terzo millennio pone questioni essenziali a chi ha competenza, sapere, estro, ma non necessariamente padroneggia il linguaggio della comunicazione. I lettori vengono informati su tendenze, programmi, prospettive e soprattutto sono aggiornati sul loro futuro di fruitori dell’arte. Si pongono domande agli autori di un’opera e si scopre quali sono le intenzioni, le ispirazioni, le motivazioni che ne sono all’origine. Si pongono domande a chi ha vissuto un’esperienza non comune e, attraverso le risposte, una parte di quell’esperienza può diventare collettiva”.
Sebastiano Colombini
“Il volume […] offre al lettore non tanto una teoria, quanto un tuffo nel bel mezzo del lavoro di tante persone, un lavoro che è certo anche di natura squisitamente teorica. Di teoria, quindi, oltre che di pratica, ce n’è molta, o meglio molte, le quali, emergendo di volta in volta dalle singole conversazioni, possono permettersi il reciproco disaccordo, la contraddizione, la frammentarietà. Si capisce bene come, così facendo, Chimento utilizzi l’intervista per quella che è forse la sua modalità più proficua e originaria, ossia la modalità schiettamente documentaria, o più ancora “giornalistica” nel senso più nobile: interrogare i protagonisti dell’attualità sul loro operato, incalzandoli con domande capaci di farne emergere le ragioni profonde, fino a condurli al fatidico “cos’è l’arte?”, e poi “a cosa serve?”, “quale la sua funzione?” e così via”.
Guido Bartorelli