Arte & Jazz Performing
L’arte contemporanea torna ad essere coinvolta, anche quest’anno, all’interno del circuito del Fano Jazz by the Sea. Per questa XXVI edizione del Festival è la pratica della performance ad essere protagonista nella specifica sezione Arte & Jazz PERFORMING, curata e ideata da Milena Becci nella sua prima edizione.
Comunicato stampa
L’arte contemporanea torna ad essere coinvolta, anche quest’anno, all’interno del circuito del Fano Jazz by the Sea. Per questa XXVI edizione del Festival è la pratica della performance ad essere protagonista nella specifica sezione Arte & Jazz PERFORMING, curata e ideata da Milena Becci nella sua prima edizione. Tre artisti, tre opere performative, tre serate, un unico luogo, l’ex chiesa di San Leonardo a Fano. Ad aprire la rassegna è la performance A bocca chiusa dell’artista Ivana Spinelli che si terrà domenica 22 luglio alle ore 18.30; a seguire, mercoledì 25 luglio, sempre alle 18.30, verrà proposta PROPHÉTA 12+1 - morire a se stessi per poi rinascere, performance di Giovanni Gaggia con Leonardo Carletti; per concludere, sabato 28 luglio, ore 18.30, Nn - Memories of you (real time) di Alessio de Girolamo.
La rassegna Arte & Jazz PERFORMING vuole proporre al pubblico del Fano Jazz by the Sea una specifica pratica artistica, quella della performance, che da sempre si presta a costruire ponti e legami tra e con diversi linguaggi artistici – la musica, il teatro, la danza. I confini tra questi media spesso diventano sfocati e incerti, l’uno confluisce nell’altro e l’uno influisce sull’altro; obiettivo di questa rassegna è pertanto quello di rendere manifesta questa labilità attraverso tre diversi lavori performativi che, ognuno secondo la propria sensibilità e la propria poetica, costruiscono un discorso sulla base di tre elementi cardine: il suono, la voce, la corporeità. Sarà l’ex chiesa di San Leonardo – chiesa cinquecentesca, ricostruita nel 1818 dagli architetti Prospero e Cesare Selvelli a seguito di una demolizione del 1816 – ad ospitare le treperformance.
Domenica 22 luglio alle ore 18.30 Ivana Spinelli aprirà la rassegna con A bocca chiusa, una performance corale in cui la voce si fa il principale mezzo espressivo: diventa mugugno, brontolio, lamento. Attorno alla voce si crea dunque una relazione, quasi un cortocircuito, tra il comunicare e le difficoltà del comunicare. La ricerca dell’artista ruota attorno alle possibilità, alle finalità e ai limiti dell’atto del lamentarsi. Il mugugno – un brontolio, espressione di protesta prolungata e fastidiosa – è un vocabolo di origine onomatopeica, entrata nell’uso attraverso il linguaggio marinaresco. Dal Trecento la Magistratura dei Conservatori del mare aveva regolamentato e sancito il diritto al mugugno e agli imbarcati camoglini venne concesso, oltre che una miglior paga, il diritto a lamentarsi. Questa tradizione viene riproposta da Ivana Spinelli a Fano, città in cui esiste un importante porto turistico e che ha alle spalle un’antica tradizione marinaresca, in un momento storico in cui la lamentela è largamente diffusa, in cui i problemi economici e sociali ci portano ad un mugugno a volte legittimo e a volte fine a se stesso.
Si ringraziano l'Associazione Culturale Teatro Linguaggi e DIAMOND VOICE Scuola di Canto Moderno per la collaborazione.