Arte Moderna e Contemporanea
Per la prima volta in asta in italia un grande close up di Domenico Gnoli.
Comunicato stampa
PER LA PRIMA VOLTA IN ASTA IN ITALIA UN GRANDE CLOSE UP
DI DOMENICO GNOLI
È una grande tela cm 131 x 171, già proveniente da Jan Krugier, Ginevra, molto nota perché esposta nel 1969 a New York dal vulcanico gallerista Sidney Janis, vero pilastro del mercato della migliore Arte Europea in America nella seconda metà del Novecento. La mostra da Janis fu la prima mostra di Gnoli negli USA.
Il divano - rappresentato in un’intelligente innovazione post-magrittiana - emana, nella sua fissità, un’aura melanconica e magica insieme.
Maturato alla fine degli anni Sessanta, Le Sofa, che pure deve qualche credito alla cultura Pop americana – ricordiamo i tanti anni trascorsi da Gnoli a New York, dove muore a 37 anni nel 1970 – è lontano dal linguaggio dell’arte americana di quegli anni e nulla ha a che spartire con la pubblicità e la società dei consumi.
La copertina della prossima edizione del catalogo milanese dedicato all’arte Moderna e Contemporanea è affidata a un’opera preziosa di Lucio Fontana.
Si tratta di un’Attesa del 1957, anno di grande sperimentazione artistica ed energia distruttiva/creativa del maestro milanese: olio e buchi su tela (righe colorate gialle e nere su bianco).
È quindi una delle primissime opere della serie Attese di cui Lucio Fontana sintetizza: “La mia scoperta è stata il buco, io sono anche contento di morire dopo questa scoperta”.
Infatti: il Buco di lì a un anno diventerà Taglio!
La tela ha una stima in catalogo di 800.000 – 1.200.000 EUR.
Il Guggenheim di Venezia ospita l’attesissima mostra La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba. Tancredi. Una retrospettiva. E di Tancredi il catalogo presenta un bell’esempio del 1953 Senza Titolo, proveniente da una collezione privata, che il pubblico milanese ha avuto modo di ammirare nel 1983 alla Rotonda della Besana. L’opera, una tecnica mista su tela di cm 180 x 200, ha una stima di 200.000 – 300.000 EUR.
Dedicata all’amico pittore Leone Minassian – nato a Costantinopoli nel 1905 e residente a Venezia – è la Natura Morta del 1951 di Giorgio Morandi che ha una stima di 500.000 – 700.00 EUR.
Appartiene alla Serie Angeli Ribelli il magnifico Angelo Ribelle di Osvaldo Licini del 1958, già nella collezione Jesi di Milano ed esposto nello stesso anno alla XXIX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia: la tela ha una valutazione di 120.000 – 180.000 EUR.
Sempre alla Biennale di Venezia - ma nel 1950 - fu esposta la coppia di ceramiche Guerrieri a cavallo di Lucio Fontana; il pendant fu realizzato ad Albisola nello stesso anno e recentemente esposto alla Triennale nella mostra Arts & Food.
I due grandi piatti in ceramica hanno un diametro di 90 cm e una stima 180.000 – 250.000 EUR (ciascuno).
L’asta di Novembre offre al collezionismo internazionale anche un pregevolissimo doppio taglio blu intenso di Fontana, Concetto Spaziale, Attese, che reca una valutazione 700.000 – 900.000 EUR. La tela è nella stessa collezione dagli anni Settanta.
Nel 2015 il MAXXI di Roma dedicò un’interessante piccola mostra allo studio di architettura Monaco-Luccichenti focalizzata sul rapporto di questi noti architetti romani con gli artisti che gravitavano attorno al bar Rosati e a Piazza del Popolo.
Tra questi ultimi Giuseppe Capogrossi si legò all’architetto Monaco di un profondo rapporto di amicizia e dalla collezione dell’architetto romano proviene la grande Superficie 105, prezioso esempio al vertice della produzione dell’artista.
Le esperte hanno affidato a quest’opera una valutazione che oscilla tra i 160.000 e i 250.000 EUR.
Boccioni 3 fa parte della fortunata serie del Futurismo rivisitato di Mario Schifano.
È uno smalto e spray su tela e perspex del 1966, già esposto nel 1974 alla fondamentale mostra della Pilotta di Parma (est 80.000 – 120.000 EUR) e conservato nella stessa raccolta sin dagli anni Sessanta. Dello stesso artista in catalogo altre due opere degne di nota: Senza Titolo (Finestra) del 1965 (smalto, grafite e vernice argento su tela; est 80.000 – 120.000), già in mostra nel 2006 alla Fondazione Marconi di Milano, e poi un bel pezzo della serie Stelle, Particolare di Oasi, già proveniente dalla Modern Art Agency di Lucio Amelio, Napoli, 1968 smalto spray su tela e perspex, val 150.000 – 200.000 EUR.
Della Pop Art romana anche due pezzi di Tano Festa, sempre degli anni Sessanta: Cielo newyorkese del 1965 (50.000-60.000 EUR), esposto nello stesso anno alla celebre galleria La Tartaruga di Roma e Rosso n.35, già proveniente da Arturo Schwarz, Milano, un monocromo del 1961 valutato 90.000 – 120.000 EUR.
La recente The Italian Sale di Londra ha dedicato a una Plastica rossa di Alberto Burri (aggiudicata ad oltre 5.185.338 EUR) la copertina del catalogo e in questo volume milanese invece il focus è sull’importante ciclo dei Cellotex. Ben tre sono gli esempi in asta – e tutti provenienti dalla medesima collezione - 3 Cellotex del 1982 - di cm 100 x 130 - (stimati 350.000 – 450.000 ciascuno) e Nero MI n.5, 1989, acrilico su pietra pomice su compensato, valutato 400.000 - 500.000 EUR.
Dell’artista world record di Londra Salvatore Scarpitta è pubblicata in catalogo una Slitta dal titolo Mirror Sled (Sun Sled), già nella collezione Mazzotta di Milano; la tela realizzata con mazze da hockey, bende e tecnica mista, e già in mostra a Houston nel 2001, ha una stima di 80.000 – 120.000 EUR.
Pubblicato nel catalogo ragionato dell’artista – 30 sono gli esemplari registrati – la rara e preziosa Superficie argento di Enrico Castellani, un quadrato perfetto stimato 320.000 – 480.000 EUR.
Alla Gam di Torino e a Palazzo Reale di Milano sono presentate due mostre, rispettivamente dedicate a Carol Rama e a Emilio Isgrò ed anche il catalogo milanese ha selezionato due interessanti opere della migliore produzione dei due artisti degli anni Settanta: Spazio anche più che tempo (25.000 – 35.000 EUR) della prima e di Isgrò il Ricamo di Alba, uno dei suoi lavori appartenenti alla celebre serie delle Storie rosse, un acrilico su tela di centimetri 80 x 80 valutato 40.000 – 60.000 EUR, collocato cronologicamente tra le due partecipazioni di Emilio Isgrò alla Biennale di Venezia (quella del 1972 e quella del 1978) Alma (a destra) ricama nel Rosso vestita di rosso è uno dei lavori più toccanti della produzione artistica del pittore-poeta.
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