Arte riprogrammata: un manifesto aperto
Un manifesto aperto”, che presenta i risultati del workshop di riprogrammazione delle opere del Gruppo T svolto da un gruppo di designer e artisti.
Comunicato stampa
Inaugura all'Istituto Svizzero di Roma a Milano la mostra collettiva “Arte riprogrammata: un manifesto aperto”, che presenta i risultati del workshop di riprogrammazione delle opere del Gruppo T svolto da un gruppo di designer e artisti.
Arte programmata è la definizione data al corpo di opere di un gruppo di artisti italiani attivi tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta. La definizione fu introdotta da Bruno Munari e Umberto Eco nel dicembre 1961 nell’Almanacco Letterario Bompiani e poi nella mostra promossa presso lo showroom Olivetti a Milano nel 1962, dove furono esposti i lavori di Munari, Enzo Mari e degli artisti del Gruppo T (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco) e del gruppo N. Gli artisti realizzarono oggetti attraverso l’applicazione di processi analoghi a quelli della ricerca tecnologica e di design, ovvero creando prototipi che erano poi riprodotti come serie di artefatti varianti. “Arte riprogrammata: un manifesto aperto” è la mostra collettiva che presenta i risultati del workshop di riprogrammazione delle opere del Gruppo T svolto a Lugano nel settembre del 2014.