Arte/Canapa/Design 2012
Quinta edizione di Arte/Canapa/Design, una serie di mostre che si terranno nei comuni di Champorcher, Gressoney – Saint – Jean e Courmayeur, dove sono esposti gli esiti della ricerca condotta da artisti e designer intorno all’ecomuseo della Canapa di Champorcher e alle tessitrici della cooperativa Lou Dzeut, con la volontà di reinterpretare le suggestioni del materiale, delle sue antiche tecniche e delle sue possibili applicazioni oggi.
Comunicato stampa
TRADIZIONE, DESIGN ED ECOLOGIA: TRE ESPERIENZE SENSORIALI A COURMAYEUR
La cittadina alpina propone, nei prossimi giorni, alcune interessanti suggestioni, capaci di coinvolgere il pubblico attraverso i sensi: i laboratori creativi associati alla mostra “Arte, canapa e design”, ospitata dal Jardin de l’Ange, le installazioni di CineMagia al Palanoir e il progetto Zoe, ovvero la realizzazione di un salotto erboso al Parco Bollino
Courmayeur, 7 agosto 2012_ L’esperienza vale più di mille parole. La possibilità di toccare con mano, di esplorare il mondo attorno a noi con i sensi ci rende attivamente partecipi di quanto accade, e sollecita la nostra creatività. Ed è proprio l’esperienza diretta il filo conduttore che lega i tre eventi culturali proposti da Courmayeur nei prossimi giorni per stuzzicare la nostra sete di novità.
Il primo richiama un’attività tradizionale rivisitata in chiave contemporanea, come la tessitura della canapa. Dal 9 all’11 agosto, infatti, sarà allestita la mostra “Arte, canapa e design, artisti e designer intorno alla tradizione tessile di Champorcher”. L’inaugurazione è prevista per il 9 agosto, alle ore 17.00, ma sarà visitabile il 10 agosto, dalle ore 16.00 alle ore 22.00, e l’11 agosto, dalle ore 10.00 alle ore 22.00. Oltre all’esposizione dell’opera di artisti selezionati dalla galleria Fiber Art di Milano, tra i quali Rachel Dobson, Francesco Giannattasio, Shafi qul Kabir Chandan e Chicco Margaroli, sono stati organizzati dei laboratori aperti a tutti, che mescolano antichi saperi e ricerca sperimentale. Sarà possibile dunque sperimentare direttamente varie tecniche. La partecipazione è gratuita su prenotazione ([email protected], 338-8196068).
La ricca flora locale sarà la materia prima utilizzata nel primo laboratorio, quello sulle tinture naturali, previsto il 10 agosto dalle ore 16.00 alle ore 18.00. I partecipanti approfondiranno tra l’altro lo stretto rapporto che spesso esiste tra le piante tintorie e quelle officinali. L’11 agosto, negli stessi orari, le artigiane della cooperativa Lou Dzeut di Champorcher saranno a disposizione del pubblico con i loro telai per dimostrazioni e piccole esercitazioni.
Sempre l’11 agosto alle 18.00 al Jardin de l’Ange, chiuderà la manifestazione un dibattito tra artisti, designer, operatori culturali, che dialogheranno con il pubblico intorno ai temi della creatività e della promozione sul territorio dell’artigianato, con nuove ricerche e nuovi prodotti.
Le installazioni di CineMagia, nel foyer del cinema Palanoir, costituiscono il secondo evento sensoriale proposto ai piedi del Bianco. A Maurizio Mambrin, l’ideatore, bastano materiali poveri, un po’ di carta, corda e cartone per ricreare l’illusione del movimento. Il celebre cavallo immortalato dal pioniere della fotografia e precursore del cinema Eadweard Muybridge prende vita senza bisogno di supporti tecnologici, accogliendo chi entra nella sala con il suo galoppo sfrenato. La scelta del soggetto rimanda all’epoca dell’esordio della cinematografia, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, quando dalle ceneri dell’illusionismo d’antan nacque la passione per il moderno prodigio della pellicola. E’ lo stesso movimento dell’osservatore, che passa davanti alle installazioni, a mettere in moto la magia, basata sulle leggi ottiche. Il pubblico diventa quindi in un certo senso parte dell’opera, che esiste compiutamente solo se destata dal suo sguardo. Il Palanoir si riconferma così uno spazio culturale vivo e attivo su più fronti: sala cinematografica, appunto, ma anche luogo di teatro e danza, arti visive e performance musica ed eventi multimediali.
Infine, Courmayeur ha in serbo una terza sorpresa, che riunisce in una brillante sintesi i concetti di design, ecologia, sensorialità e sostenibilità. E il Progetto Zoe, promosso da Jean Claude Chiementin, che prevede la realizzazione, al Parco Bollino, di un salotto ecologico “sui generis”, letteralmente costituito da terra modellata, ricompattata a mano e seminata d’erba, senza altri elementi strutturali. Un arredo vivo, ricreato, annaffiato e coltivato perché assuma e mantenga la sua forma finale. La dicitura “ecologicamente sostenibile” acquisisce qui un significato e una forza inediti, perché radicali, dal momento che neppure il trasporto dei materiali produce una forma di inquinamento. La stessa terra che ci nutre ci può accogliere con dolcezza: i passanti sono invitati ad accomodarsi e lasciarsi cullare dalla freschezza del manto erboso, come in un abbraccio vegetale.