Artiste
Artiste lontane per formazione, origine, epoca; diverse per linguaggi espressivi, scelte tecniche, personalità, la pluralità di questi sguardi consente di scoprire un’infinità di storie e narrazioni.
Comunicato stampa
Un nutrito gruppo di pittrici anima l'ultima collettiva prima della pausa estiva. Lontane per formazione, origine, epoca; diverse per linguaggi espressivi, scelte tecniche, personalità, la pluralità di questi sguardi consente di scoprire un'infinità di storie e narrazioni. Le opere esposte rappresentano generi e contenuti differenti, strettamente legati alle caratteristiche delle singole personalità artistiche. Spiccano in mostra tre lavori di Carol Rama (Torino 1918 - 2015)¬ – una tecnica mista su masonite dai colori atipici del 1968, una carta filigrana con applicazioni di piombini del 1965 e un pastello con guarnizioni in gomma del 1974 – e le opere, affini a quelle di Rama nel tormentato estro creativo, della ormai iconica Dora Maar (Parigi 1907 - 1997), più tristemente e in maniera riduttiva nota come la Donna che piange, musa di Picasso.
Diametralmente opposta è la pittura misurata e discreta di Emmalisa Senin (Este, Padova 1914 - Bologna 1995), il cui ritratto di un bimbo addormentato richiama atmosfere intime, raccolte, delicate. Così come fortemente evocativi sono gli interni e le nature morte della torinese Luisa Albert (1969), il cui approccio lieve e al tempo stesso penetrante alla vita delle cose quotidiane, fa sì che gli oggetti sembrino dialogare tra loro. D’intensa suggestione sono anche le originali “declinazioni dell’acqua” della danese Birgitte Lykke Madsen (Odense 1960).
Di particolare interesse storico è il pastello futurista del 1934 di Marisa Mori (Firenze 1900 - 1985), una delle poche donne ammesse ufficialmente nel movimento marinettiano di seconda generazione, dal quale però prenderà nettamente e definitivamente le distanze con l’emanazione delle leggi razziali.
In mostra, inoltre, opere di Zhang Hongmei (1973), considerata dalla critica una sorta di poetessa del colore, portabandiera dell’orgoglio creativo femminile cinese, e un nucleo di pittrici russe delle scuole di Mosca e San Pietroburgo – tra cui Maya Kopitzeva (Gagra, Georgia 1924 - San Pietroburgo 2005), Olga Bogaevskaja (San Pietroburgo 1916 - 2000), Nadezhda Vorobieva (Mosca 1924 - 2011), Marina Uspenskaya (Mosca 1925 - 2007), Klara Vlasova (Mosca 1926 - 2022) – capaci di, indipendentemente dai soggetti, raccontare mondi vicinissimi eppure lontani, tempi trascorsi, silenzi, quotidianità filtrate dalla magia della pittura.