Artisti (a) Fuori-grotta
Un“fuori dall’ombra” che si sposa con l’intenzione di creare un cono di luce su artisti ‘del territorio’ che operano da svariati decenni.
Comunicato stampa
Per chi ha memoria, invito ad andare a quel 1992 in cui si inaugurò la mostra “Fuori dall’ombra” al Castel dell’Ovo . La rassegna costituì una vetrina per gli artisti, riconosciuti come i più significativi, che operarono tra il 1945 e il 1965.
Ora le loro opere dimorano a Castel Sant’elmo o presso la Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti in pianta stabile. Sono sfuggiti al destino storico causato dagli amministratori napoletani e dagli arruolati curatori dimentichi dei talenti nostri a favore di un’esterofilia che, invece di evitare il provincialismo, lo accresce per deficit di spirito critico.
Come molti sanno il Museo Minimo, pur coltivando contatti stabili con artisti di tutto il mondo, ha come vocazione un’attenzione particolare al quartiere e, per estensione, a tutta l’area Flegrea. Infatti il titolo della mostra che il Minimo apre al pubblico tra la fine della stagione espositiva 2010-2011 e l’inizio di quella 2011-2012 ha in sé una relazione simbolica con la mostra del ’92.
Fatte salve le ovvie differenze, con il termine Fuori-Grotta si intende un “fuori dall’ombra” che si sposa sia con l’intenzione di creare un cono di luce su artisti ‘del territorio’ che operano da svariati decenni, sia con il dato orografico e caratteristico del quartiere parzialmente isolato dalla densità di iniziative sia pubbliche che private del centro città. Gli artisti sono: Stefano Borriello, Salvatore De Curtis, Veronica Longo, Roberto Mantellini, Roberto Sanchez, Lucio Statti ed Ernani Utech.
Per le note biografiche e critiche rimando alle pagine personali che, seppure sinteticamente, contribuiscono con le immagini di alcune opere a formare una base di approccio al loro lavoro. Ci si accorge, così, di quanta attenzione essi hanno rivolto ai luoghi o alle suggestioni di un’ambiente fisico, culturale ed umano.
Carolina Mantellini