Artisti in residenza #4 – Studio shows
La mostra finale del programma Artisti in residenza, a cura di Marica Alicata, che per la sua quarta edizione ha ospitato gli artisti Hilla Ben Ari, Riccardo Beretta, Jacopo Miliani e Sahej Rahal.
Comunicato stampa
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta, dal 29 novembre 2013 al 19 gennaio 2014, STUDIO SHOWS, la mostra finale del programma Artisti in residenza, a cura di Marica Alicata, che per la sua quarta edizione ha ospitato gli artisti Hilla Ben Ari, Riccardo Beretta, Jacopo Miliani e Sahej Rahal.
Per quattro mesi, a partire da agosto 2013, gli artisti hanno lavorato nei rispettivi studi che divengono ora spazi espositivi per mostrare e condividere con il pubblico le ricerche svolte nel periodo di residenza. I lavori e i progetti in mostra non necessariamente conclusi possono essere considerati ancora in forma aperta, rivelando così i passaggi fondamentali dei processi di creazione.
Il programma Artisti in residenza, coordinato da Rossana Miele, è il primo in Italia ad essere promosso da un museo pubblico, che diventa così centro, non solo di diffusione, ma anche di produzione culturale. Dallo scorso aprile, inoltre, MACRO ha sottoscritto una partnership pluriennale con ZegnArt, progetto promosso, ideato e organizzato dal Gruppo Ermenegildo Zegna che prevede ogni anno la residenza al Museo di un giovane artista internazionale.
Studio #1 | Jacopo Miliani (Firenze, 1979)
Note sul progetto:
Il lavoro di Jacopo Miliani si basa su una ricerca interdisciplinare che impiega pratiche artistiche quali l’installazione, il video, la performance, il collage, la fotografia; una metodologia che spesso utilizza il linguaggio teatrale e che origina opere che si prestano a molteplici livelli d’interpretazione.
Per il progetto di residenza al MACRO l’artista si concentra sull’esperienza della percezione e sul concetto di rappresentazione, in un’ opera che prende in considerazione il corpo e il movimento come veicoli capaci di generare e produrre immagini.
Note biografiche:
Jacopo Miliani ha studiato prima al DAMS di Bologna e poi al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra. Nel 2007 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como con Joan Jonas, e negli anni successivi a due workshop presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte: nel 2009 con Peter Friedl e nel 2011 con gli Otolith Group. Tra le sue mostre personali si segnalano quella presso la videoteca della GAM di Torino nel 2013 e la performance al MADRE di Napoli nel 2011. Numerose le partecipazioni a mostre collettive, tra le più recenti quella presso Appleton Square di Lisbona e presso la Deutsche Bank KunstHalle di Berlino. Nel 2013 inoltre, partecipa a Footnotes al CAC di Vilnius e Fig.5 alla David Roberts Art Foundation di Londra. L’artista è inoltre membro-fondatore del collettivo OuUnPo, un network di artisti, curatori e ricercatori che operano attraverso workshop, incontri e seminari per attivare modalità di scambio e condivisione culturale.
Studio #2 | Sahej Rahal (Mumbai, 1988)
Note sul progetto:
La residenza di Rahal rientra nell’ambito di ZegnArt / Public, che quest’anno ha coinvolto l’India con un progetto in collaborazione con il Dr. Bhau Daji Lad Museum di Mumbai.
Utilizzando scultura, video e performance, Sahej Rahal crea narrazioni mitologico/fantastiche che mantengono un forte legame col dato reale, destabilizzando e rimettendo in questione concetti e categorie precostituiti. Costumi, maschere, strumenti musicali: intere scenografie sono create dall’artista utilizzando materiali di recupero che fungono da set per le performance finali.
Per il progetto al MACRO, Rahal intende collezionare oggetti presi dal contesto urbano o legati alla presenza e al lavoro degli artisti che lo hanno preceduto in residenza al Museo, reimpiegandoli in una nuova narrazione popolata da improbabili personaggi.
Note biografiche:
Sahej Rahal si diploma presso la Academy of Fine Arts and Crafts Rachana Sansad di Mumbai nel 2011. Nello stesso anno partecipa alle mostre collettive presso la False Ceiling Gallery di Mumbai e presso l’Artespace di Zurigo. Il 2011 è anche l’anno della sua prima mostra personale in Svizzera presso il Kunst(Zeug) Haus di Rapperswil-Jona. Nel 2013 l’artista viene selezionato per la residenza trimestrale Creative India Residency, programma ideato dall’organizzazione d’arte contemporanea Gasworks. Nello stesso anno, la Galleria Chatterjee & Lal di Mumbai organizza la sua mostra personale Forerunner. Nel 2013 vince la residenza ZegnArt / Public.
Studio #3 | Hilla Ben Ari (Yagur, Israele, 1972)
Note sul progetto:
Nell’opera di Hilla Ben Ari elementi scultorei e video sono combinati in installazioni di grandi dimensioni, con le quali l’artista esplora l’immaginario legato al corpo femminile: attraverso il confronto/scontro con altri corpi e oggetti, Ben Ari ne mette in discussione la percezione sociale e culturale.
Per il progetto di residenza al MACRO l’artista impiega una tecnica di lavorazione della carta, che conferisce al materiale l’aspetto del metallo, con cui realizza un’articolata struttura, estensione metaforica delle opere video con le quali è messa in dialogo. I soggetti femminili in esse rappresentati — ispirati alla mitica figura di Lucrezia — restano sospesi nello spazio tra forza e fragilità.
Note biografiche:
Dopo gli studi in Arti Visive, Hilla Ben Ari consegue nel 2006 la laurea in Poetica e Letteratura Comparata presso l’Università di Tel Aviv. Tra le mostre personali si segnalano Lacuna alla Gallery 39 for Contemporary Art di Tel-Aviv (2012) e Diana presso il Herzliya Museum of Contemporary Art (2004). Ben Ari ha partecipato a numerose collettive tra cui Domestic Utopias presso il NGBK di Berlino e EPOS, The International Art Film Festival al Museum of Art di Tel Aviv (entrambe 2013); OC Collects, presso l’Orange County Museum of Art in California, Daily Report al National Museum of Contemporary Art di Bucharest e Horizontal presso Gesellschaft für Kunst und Gestaltung di Bonn (tutte 2012). Ben Ari ha inoltre partecipato nel 2009 all’Asian Art Biennial del National Taiwan Museum of Fine Arts.
Studio #4 | Riccardo Beretta (Mariano Comense, 1982)
Note sul progetto:
La ricerca artistica di Riccardo Beretta è contrassegnata dalla sperimentazione formale e concettuale di diversi procedimenti artigianali e di specifici mestieri, di cui l’artista valorizza la continuità fra tradizione e contemporaneità. Nello studio di Riccardo Beretta la coppia di sculture Donnerwetter (2011-2012) — due claviciteri che l’artista ha ideato e realizzato — è concepita come una piattaforma dinamica attivata dalle performance dei musicisti invitati a collaborare. Interazione e performatività sono elementi chiave del suo progetto di residenza al MACRO: un progetto corale, volto alla trasformazione del suo studio in un set per la produzione di una colonna sonora i cui elementi compositivi - gli effetti sonori e ambientali, la scrittura e la musica - prendono forma nello spazio.
Note biografiche:
Si laurea in Pittura nel 2007 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Tra le mostre personali si segnalano quelle realizzate presso la collezione d’arte PRIMOPIANO di Lugano nel 2013; la galleria ZERO di Milano nel 2012; il project space TÄT di Berlino e la Artists Unlimited Galerie di Bielefeld, entrambi nel 2011. Tra le numerose mostre collettive, in Italia e all’estero: la Cheongju International Craft Biennale, Sud Corea, 2013; Trame, Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo, 2013;
Fuoriclasse presso la Galleria d’Arte Moderna - GAM di Milano e ESTATE, presso la Marianne Boesky Gallery di New York (entrambe 2012); Il Bel Paese dell’Arte alla GAMeC di Bergamo e la Prague Biennale 5 (entrambe 2011); Ibrido presso il Padiglione d’Arte Contemporanea - PAC di Milano, 2010.
Roma, ottobre 2013