Arturo Nathan – Il contemplatore solitario
In occasione del Giorno della memoria, il Mart dedica un Focus ad Arturo Nathan, pittore triestino deportato e morto in un campo di concentramento.
Comunicato stampa
In occasione del Giorno della memoria, il Mart dedica un Focus ad Arturo Nathan, pittore triestino deportato e morto in un campo di concentramento. Attorno a una ventina di opere, si costituisce un progetto espositivo che rende conto della breve carriera dell’artista, con opere realizzate negli anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Arturo Nathan nasce a Trieste nel 1891, da genitori di famiglia ebraica. In contatto con gli ambienti artistici e letterari, partecipa a numerose mostre. Conosce Giorgio de Chirico, le cui atmosfere sospese e di inquietante mistero insieme all'amore per il passato classico ispirano la sua ricerca. Tra il 1926 e il 1929 si avvicina al post-espressionismo e al Realismo magico. In seguito alla promulgazione delle leggi raziali dell'Italia fascista, è costretto al confino, prima nelle Marche e poi nel campo di prigionia di Carpi. Nel 1944 viene deportato nel campo di concentramento di Bergen Belsen e poi trasferito in quello di Biberach am Riss, dove muore il 25 novembre 1944.
Arturo Nathan nasce a Trieste nel 1891, da genitori di famiglia ebraica.
In contatto con gli ambienti artistici e letterari, partecipa a numerose mostre. Conosce Giorgio de Chirico, le cui atmosfere sospese e di inquietante mistero insieme all'amore per il passato classico ispirano la sua ricerca. Tra il 1926 e il 1929 si avvicina al post-espressionismo e al Realismo magico. In seguito alla promulgazione delle leggi raziali dell'Italia fascista, è costretto al confino, prima nelle Marche e poi nel campo di prigionia di Carpi. Nel 1944 viene deportato nel campo di concentramento di Bergen Belsen e poi trasferito in quello di Biberach am Riss, dove muore il 25 novembre 1944.