Arturo Vermi – Figure in un tempo-spazio
La mostra dedicata ad Arturo Vermi (Bergamo 1928 – Paderno d’Adda 1988), una delle figure più notevoli della neoavanguardia del secondo dopoguerra, intende documentarne con ampiezza la stagione storica, in cui egli si afferma in seno al milanese Gruppo del Cenobio, fondato nel 1962.
Comunicato stampa
La mostra dedicata ad Arturo Vermi (Bergamo 1928 - Paderno d’Adda 1988), una delle figure più notevoli della neoavanguardia del secondo dopoguerra, intende documentarne con ampiezza la stagione storica, in cui egli si afferma in seno al milanese Gruppo del Cenobio, fondato nel 1962.
I suoi Diari si affermano come iterazioni regolari d’un segno neutro e inemotivo che si pone in luogo di quelli scritturali definendo solo la componente temporale e spaziale dell’azione.
Scrive Flaminio Gualdoni nel saggio in catalogo: “Titolare Diario l’iterazione regolare, allineata e incolonnata, d’un segno tanto plasticamente schiarito quanto (e proprio perché) ridotto a cellula orfana di qualità convenzionale è per Vermi riportare alla misura esistenziale ciò che altrimenti sarebbe un teorizzare algido: è fare, appunto, concretamente scrutinando, in condizione perfettamente inemotiva, riportando la superficie alla misura mentale della pagina, luogo di possibilità di senso contaminate e radianti”.Negli anni successivi Vermi fa della emptiness l’ambito di presenze tutte mentali, di distillatissima tensione, aprendosi all’uso dell’oro e dell’argento in quanto colori di pieno significato simbolico. Verrà, dal 1976, la stagione di altre esperienze, dalla rivista “L’Azzurro” al Manifesto del disimpegno.
in collaborazione con
Anna Rizzo Vermi
Paolo Berardelli
Fondazione Berardelli
Catalogo Carlo Cambi editore