Aryan Ozmaei / Giuseppe Vassallo – Paesaggio dentro
Il paesaggio dentro presenta il lavoro di due artisti che traducono in pittura la loro relazione dinamica con gli scenari che li circondano.
Comunicato stampa
Il paesaggio, soggetto prediletto dall'iconografia tradizionale della pittura, è nel XXI secolo un tema in cui confluiscono questioni estetiche e politiche, legate alla trasformazione dei linguaggi dell’arte, all’identità individuale, al senso dell’arte stessa nel suo rapporto con il mondo.
Il paesaggio dentro presenta il lavoro di due artisti che traducono in pittura la loro relazione dinamica con gli scenari che li circondano. Il paesaggio non è solo uno spazio naturale o antropizzato, ma il luogo della rappresentazione culturale: la dimensione in cui trovano posto dati culturali, narrazioni collettive e tutti i crocevia culturali.
Aryan Ozmaei e Giuseppe Vassallo provengono da formazioni e esperienze diverse. Iraniana da anni a Firenze, Ozmaei nelle sue opere di grande formato congiunge elementi della tradizione natia con ampi riferimenti alla storia dell’arte europea e americana. Nel suo lavoro il paesaggio naturale assume forme stilizzate, come se fosse il trasferimento da un motivo ornamentale, e traspare negli interni architettonici dove donne e uomini si muovono in una rete di simboli, superando la distinzione aneddotica tra Oriente e Occidente in una sintesi di grande autonomia formale e intellettuale.
Il lavoro di Vassallo si compone come un mosaico di estetiche della sua Sicilia, tra tagli cinematografici e sensualità delle forme, dove il paesaggio si dispiega in tutta la sua cupa grandezza come teatro delle vicende umane. La storia dell’arte si sovrappone a strati e poi precipita, letteralmente, nella pittura di Vassallo, andando oltre i generi e le citazioni: lo sguardo è obbligato a muoversi lungo il perimetro della rappresentazione, spiazzando lo sguardo, mettendo in crisi la concezione di paesaggio culturale che l’osservatore occidentale è abituato a coltivare.
Superamento dei confini e rivisitazione del concetto di appartenenza sono gli elementi che ispirano la ricerca di entrambi gli autori che, attraverso la pittura, mettono in scena la cronaca di un proprio spostamento attraverso il visibile: un viaggio conoscitivo, di identificazione della propria posizione e della propria labilità nel mondo.
Aryan Ozmaei, è nata a Tehran dove ha conseguito la laurea alla Azad Art and Architecture University, dal 2004 vive e lavora a Firenze dove si è laureata al biennio specialistico dell’Accademia di Belle Arti. Si ricordano tra le mostre personali A Studio Abroad, Srisa Gallery, Firenze; OperaViva, Barriera di Milano, Torino; SPLEEN, Etemad Gallery, Tehran / Studio 70r, Firenze; Asar Art Gallery, Tehran; e la partecipazione alle collettive Invisible Borders, SA project space Firenze; Controcarretta della Speranza (CCDS), B.A.D, Pietrasanta / Castello di Pantelleria; Startpoint/Animalpoint, a cura di Valentina Filice, Studio 70r, Firenze; Private Flat #6, PF# 6.10, Firenze oltre a numerosi progetti in Italia e in Iran.
Giuseppe Vassallo (1990) vive e lavora a Palermo dove sta per prendere la laurea d II livello in Grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti. Tra i progetti cui ha preso parte ricordiamo De Pingendi Natura, Srisa Gallery, Firenze; Ritrovarsi, al - Festival Internazionale d’Arte Contemporanea Sciacca,I Landscape - FESTIVAL I ART, Albergo delle Povere, Palermo; Luoghi Comuni, Chiesa di S. Maria del Piliere, Palermo; Donare la morte, Palermo; ha esposto nelle personali Camera Doppia #1, galleria XXS aperto al contemporaneo, Palermo; I Misteri #1 Dolore, cappella Ecce Homo, chiesa di San Domenico Palermo.