Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca
Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento.
Comunicato stampa
Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento. Nel caso di questo specifico progetto pensato per il 2016, Assorti nel paesaggio diventa, più che il titolo di una mostra o di una sezione, il nome di una partitura che pervade trasversalmente la Pinacoteca del MAG, di una tematica che si dipana lungo le sale dell'intero primo piano del Museo.
Il sottotitolo, Vedute a confronto, si pone come una chiave di lettura del percorso espositivo, che non vuole essere l'unica all'interno della Pinacoteca, ma suggerire una possibilità di incedere negli spazi, incontrando vedute, appunto, ma anche visioni e interpretazioni del paesaggio attraverso i secoli e i linguaggi della pittura e della cartografia, dell'incisione e del disegno, della fotografia storica e contemporanea.
Questo allestimento della Pinacoteca del MAG, che espone le storiche opere delle collezioni del Museo insieme a nuove acquisizioni di dipinti e inedite incursioni di generi sempre appartenenti al proprio patrimonio, persegue l'intento di mostrare un susseguirsi di incontri e confronti, estetici, emozionali, evocativi.
Il grande quadro La partenza del Generale Vendôme nel 1703 (Anonimo, XVIII sec.) attende i visitatori all'inizio del percorso, spalleggiato dall'altrettanto imponente mappa del Tirolo del Sud di fine Settecento, l'Atlas Tyrolensis di Peter Anich e Blasius Hueber, entrambi avvicinati da una selezione di stampe e fotografie di fine Ottocento (come quelle di G.B. Unterveger, Augusto Baroni e Alois Beer), che rimandano a un'iconografia di carattere vedutistico.
Procedendo per “incontri”, il percorso espositivo si apre alle vedute del lago e dei paesi che vi si affacciano, rappresentate da dipinti di pittori italiani e nordici che immortalarono questi luoghi a cavallo fra i due secoli scorsi, da Giuseppe Canella a Luigi Bonazza, da Carl Heinzmann a Heinrich Adam. Tali opere sono poste in dialogo con le prime fotografie di paesaggio e con gli sguardi di quei fotografi contemporanei che nei decenni più recenti hanno lavorato sul Garda, nell'ambito del progetto del Museo Sguardi Gardesani, per restituirne una personale interpretazione, quali Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Vincenzo Castella, John Davies, Mimmo Jodice, Martin Parr, Bernard Plossu, Toni Thorimbert, Massimo Vitali.
Completano il percorso le visioni degli artisti contemporanei Tullio Pericoli e Mario Raciti, i quali hanno realizzato negli anni scorsi per il MAG preziose raffigurazioni del paesaggio dell'Alto Garda, frutto della loro personale osservazione del territorio.
In Pinacoteca rimane allestito il suo nucleo storico con le opere cinquecentesche del misterioso Monogrammista FV e dello scultore Maffeo Olivieri, per giungere all’epoca barocca che vide a Riva del Garda la presenza di uno dei maggiori esponenti della pittura seicentesca italiana, il lucchese Pietro Ricchi. Sono esposte anche le opere del più importante artista del neoclassicismo trentino, Giuseppe Craffonara, ed è rappresentato il salotto letterario di Andrea Maffei, con i capolavori ottocenteschi di Francesco Hayez e Vincenzo Vela.