La mostra nasce dal pensiero che il botanico, entomologo e paesaggista francese Gilles Clèment firmò nel suo Manifeste pour le Tiers paysage, pubblicato nel 2004 dopo un rilievo da lui condotto nel Limosino per il Centre international d’art et du paysage de Vassivière.
Comunicato stampa
The exhibition builds upon the thoughts that the French botanist, entomologist and landscape architect Gilles Clèment signed in his Manifeste pour le Tiers paysage, published in 2004 after a survey he ran in Limousin for the Centre international d'art et du paysage de Vassivière. The book discerns a new branch from the Planetary Garden, Clèment’s previously coined concept, according to which the Earth, just like an artificial garden, is a closed and measurable space that evolves under the eye of the human species, and that we must take care of. This Third landscape - undecided fragment of the Planetary Garden - is the sum of the areas in which man abandons the changing landscape in the only nature. Sometimes, these pieces of territory are landscape glimpses where antropic settlements have been ungracefully dropped off, forcing the adjacent nature to face their presence; sometimes they are tiny plots of land survived to the surrounding urban advancement, now resting in total forgetfulness.
Just like those wavering fragments, Italian landscape is itself a pastiche of interferences. Unheeded features that, through their neglected presence or the unexpected relationship people create with them, are outlining a new awareness, both social and aesthetic.
ASSULĀ (Latin for ‘fragment’) highlights some points of view on this alternative landscape, showing what lies in the interstices of our territory and how some of these unforeseen intersections are affecting our visual and experiential culture.
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La mostra nasce dal pensiero che il botanico, entomologo e paesaggista francese Gilles Clèment firmò nel suo Manifeste pour le Tiers paysage, pubblicato nel 2004 dopo un rilievo da lui condotto nel Limosino per il Centre international d'art et du paysage de Vassivière. Il libro discerne una nuova branca da Planetary Garden, concetto precedentemente coniato da Clèment, secondo il quale la Terra, esattamente come un giardino artefatto, è uno spazio chiuso e misurabile che evolve sotto l’occhio umano e del quale l’uomo stesso si deve prendere cura. Questo Terzo Paesaggio - frammento indeciso del Planetary Garden - è l’insieme delle aree in cui l’uomo abbandona il paesaggio alla natura. A volte, queste porzioni di territorio sono scorci nei quali una sgraziata introduzione antropica ha forzato la natura adicante a fronteggiarne la presenza; a volte, si tratta di fazzoletti di terra sopravvissuti all’avanzamento del circostante assetto urbano, ora lasciati nell’oblio.
Come queste particelle indeterminate, il paesaggio italiano è a sua volta un pastiche di interferenze. Caratteri trascurati che, con la loro inosservata presenza o l’imprevedibile relazione tessuta tra essi e le persone, stanno delineando una nuova consapevolezza sociale ed estetica.
ASSULĀ (dal latino ‘frammento’) evidenzia alcuni punti di vista su questo paesaggio alternativo, mostrando cosa giace negli interstizi del nostro territorio, e come alcuni di questi incroci imprevisti stiano influenzando la nostra cultura visiva ed esperienziale.