Asta di arte Moderna e Contemporanea da Art-Rite

Informazioni Evento

Luogo
ART-RITE AUCTION HOUSE
Via Giovanni Ventura, 6, 20134 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
30/05/2019

ore 15

Generi
arte moderna, asta

nella nuova sede espositiva della casa d’aste, si terrà l’inaugurazione dell’esposizione dei lotti che verranno esitati nella prossima asta del 30 maggio 2019.

Comunicato stampa

Il 23 maggio 2019 alle ore 18:00 in Via Giovanni Ventura, 6 (ingresso Via Massimiano), Milano, nella nuova sede espositiva della casa d’aste, si terrà l'inaugurazione dell’esposizione dei lotti che verranno esitati nella prossima asta del 30 maggio 2019.

I lotti saranno visibili nelle due sedi di Via Giovanni Ventura, 5 e 6 (ingresso Via Massimiano), Milano, dal 24 al 29 maggio dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00.

Art-Rite Auction House, presenterà, il 30 maggio 2019, senza ombra di dubbio il catalogo dedicato all’arte moderna e contemporanea (Asta n. 11) più ambizioso dalla sua recente fondazione. Sia la Day, sia l’Evening Sale, sono infatti ricche di opere di caratura museale e inedite per il mercato. L’obiettivo di Art-Rite di diventare un punto di riferimento per il sistema dell’arte anche a livello di mercato medio-alto è stata l’idea sottostante alla costruzione dei cataloghi di Day e Evening Sale proposti fino ad oggi: in quest’ultimo si riconferma un grande lavoro di ricerca e selezione dei lotti, provenienti esclusivamente da collezioni private, che siamo sicuri possa incontrare l’interesse di un collezionismo alla costante ricerca di piccoli e grandi capolavori.
L’attenzione posta alla realizzazione di questo catalogo è chiara anche a un occhio meno esperto. La scelta delle opere è stata infatti dettata dalla ricerca di caratteristiche intrinseche, quali datazione, storicità, curriculum espositivo, provenienza e rilevanza all’interno della produzione dell’artista. Ciascuno dei 134 lotti in asta merita l’attenzione del mercato, in quanto possiede qualità, storicità e rarità tali da renderlo davvero appetibile a un collezionismo attento e curioso di novità.

Art-Rite, come di consuetudine, desidera costruire le proprie aste di arte moderna e contemporanea come libri d’arte, percorsi che procedono per onde e assonanze storiografiche, e questo catalogo non smentisce il suo modus operandi. I primi lotti della Day Sale sono dedicati alle ricerche del dopoguerra italiano e internazionale: dalle istanze concretiste di Bruno Munari ad Azimut con Enrico Castellani e Agostino Bonalumi, dallo Spazialismo di Lucio Fontana e di Roberto Crippa, presente con opere di qualità, fino all’Informale internazionale di Mario Pucciarelli ed Emilio Scanavino. Non mancano poi lavori su carta e in ceramica di Bice Lazzari e Maria Lai, due artiste attualmente sotto i riflettori del mercato.
Si prosegue con una piccola selezione dedicata alla scultura, con opere di Pietro Cascella, Umberto Mastroianni e Giuseppe Maraniello, che anticipa due lavori futuristi di Giacomo Balla. Si apre da qui una delle sezioni centrali della Day Sale, un focus sulla pittura astratta: dall’astrazione di Radomir Damnjan e di Piero Dorazio e, poi, attraverso la poesia visiva di Emilio Isgrò, fino a uno splendido nucleo di Optical - Cinetico (Franco Grignani, Nanda Vigo e Paolo Scirpa) e di pittura analitica (Jorrit Tornquist, Claudio Verna e Rodolfo Aricò).
Una celebre litografia di Pablo Picasso costituisce una piccola cesura che introduce e contestualizza le ricerche coeve nell’ambito della figurazione, rappresentate nei lotti successivi da Gino Severini, Aldo Carpi, Adriano Spilimbergo, Domenico Cantatore, Salvatore Fiume, Carlo Levi, Renzo Vespignani, Fabrizio Clerici e Bepi Romagnoni.
La figurazione “tradizionale” evolve poi nella Pop Art, con due significative opere storiche di Emilio Tadini, Aldo Mondino, Gianni Bertini, Antonio Recalcati, Lucio Del Pezzo, Andy Warhol, David Hockney e Christo.
Un Luigi Ontani “ritrovato”, esposto alla personale presso la Galleria Luciano Inga Pin di Milano nei prima anni ’70, ci introduce alla parte finale del catalogo Day Sale, con accenni all’Arte Povera (Giovanni Anselmo e Piero Gilardi) e alla Transavanguardia (Salvo, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Germanà).

Se la prima parte si articola secondo un flusso temporale e per nuclei tematici, la successione dei lotti presenti nella Evening Sale spazia tra diversi momenti storici, offrendo capolavori di importanza museale.
Il Futurismo è qui ben rappresentato da una tempera di Fortunato Depero del 1928 e, soprattutto, da un capolavoro assoluto di Roberto Marcello Iras Baldessari, la “Ballerina Spagnola” del 1922, inizialmente appartenuta a una importante collezione di Amburgo e di cui si erano perse le tracce nei decenni in cui è stata custodita in una collezione milanese. Coeva è l’opera su carta di George Grosz, dalle valenze non solo artistiche, ma anche storico-politiche, per l’immagine caricaturale e visionaria del generale tedesco che ostenta sul proprio cilindro il simbolo del nascente nazismo.

Un vibrante collages su carta di Marino Marini è invece preludio di una delle tele più importanti per qualità e datazione apparse sul mercato secondario di Carlo Maria Mariani, padre dell’Anacronismo pittorico. La figurazione continua con due bei dipinti di Renato Guttuso degli anni ’50 e ’60 che introducono due tele di Mario Schifano inedite per il mercato. Si tratta di due opere della metà degli anni ’60, stupefacenti per qualità e sintesi poetica del lavoro dell’autore: “N. 3 dagli archivi del Futurismo”, eseguita all’indomani del viaggio di Schifano a New York, rappresenta una delle prime e più riuscite rielaborazioni del linguaggio Pop americano in chiave italiana, con una rilettura del Futurismo. La seconda opera in catalogo di Mario Schifano, “Ingegnere”, è stata concepita come omaggio a Guttuso ed è uno dei primi lavori con il perspex, medium che trasforma l’immagine del “Padre agrimensore” secondo il procedimento tipico della produzione medialista dell’autore nei decenni successivi.
Iconico e di ottima datazione è lo specchio di Michelangelo Pistoletto, che introduce due importanti lavori scultorei di Daniel Spoerri e Ben Vautier. Di quest’ultimo si sottolinea che l’opera presentata vanta all’interno del proprio curriculum espositivo un'esposizione del 1971 presso la galleria Bruno Bischofberger di Zurigo.
Attraverso la prima fotoincisione mai realizzata da Andy Warhol e un piccolo lavoro di Maria Lai, giungiamo al nucleo centrale dell’Evening Sale, caratterizzato dalle diverse declinazioni dell’Informale: da un’inusuale tela giovanile di Gianni Colombo, esposta nel 1960 alla Galleria Pater di Milano in occasione di “Miriorama”, mostra epocale che rappresenta la prima manifestazione del "Gruppo T”, si passa poi all’Informale segnico di Achille Perilli, Hsiao Chin e Gaston Chaissac, da quello esistenzialista-espressionista di Bepi Romagnoni e Mario Pucciarelli si giunge alla personale interpretazione di Giulio Turcato nella composizione con tranquillanti. Il vero protagonista è però il lotto 116, uno straordinario dipinto di Georges Mathieu, capolavoro di Informale gestuale, eccellente per datazione, matericità e storicità.
Due importanti forme di Pietro Consagra e un imponente Nunzio introducono la sezione dedicata alla scultura, che propone maestri ricercatissimi dal collezionismo e quasi introvabili sul mercato, come Ettore Colla, con un suo ferro, e Mathias Goeritz, con una lamina d’oro traforata, opera analoga a quella conservata nella collezione permanente del MoMA di New York.
Il cinetismo si esalta nelle opere “quasi scultoree” di Martha Botho e Gianni Colombo, inoltre l’artista formalmente “rigoroso” Radomir Damnjan introduce ad una pittura altrettanto “rigorosa” con una grande tela astratta anni ’60.
Il catalogo si chiude con le Tavole di Accertamento di Piero Manzoni, manifesto programmatico della qualità artistica che Art-Rite propone al mercato: l’opera proposta in vendita è l’esemplare che è stato utilizzato in occasione di alcune tra le più importanti retrospettive dedicate all’artista. Tale curriculum espositivo è destinato ad arricchirsi ulteriormente con la prestigiosa mostra che si terrà in autunno presso il MAMbo di Bologna.

Immagine in copertina: Lotto n. 116, Georges Mathieu, Renier IV, Comte de Mons et de Hainaut, 1954, olio su tela, 97 x 130 cm. Stima: € 150.000 - € 180.000