Asta di Reperti Archeologici
La casa d’aste Pandolfini propone tre importanti appuntamenti. Il 10 con i Reperti Archeologici, l’11 con le Stampe e Disegni antichi e moderni e Libri antichi e il 12 con l’Arte moderna e Contemporanea e le Arti decorative del XX secolo.
Comunicato stampa
Prima della chiusura estiva, nel mese di giugno, la casa d’aste Pandolfini propone tre importanti appuntamenti. Il 10 con i Reperti Archeologici, l’11 con le Stampe e Disegni antichi e moderni e Libri antichi e il 12 con l’Arte moderna e Contemporanea e le Arti decorative del XX secolo. Le vendite si terranno come sempre a Firenze, nei locali di Palazzo Ramirez Montalvo, in borgo degli Albizi 26, quella di Reperti Archeologici, alle ore 15.00, quella di Stampe, Disegni e Libri alle 15.00 e quelle di Arti Decorative e Arte Moderna e Contemporanea, entrambe il 12 giugno, alle ore 15.00 e ore 16.30. L’esposizione dei lotti inizierà venerdì 6 giugno per chiudersi lunedì 9, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Nella sessione del 10 giugno dedicata ai Reperti Archeologici saranno proposti più di 300 lotti, tra i quali spicca un piccolo nucleo di reperti egiziani di Epoca Tarda (664-30 a.C.), con bronzi e oggetti in faience.
Il mondo greco sarà invece rappresentato da numerosi esemplari di vasi attici del V secolo, tra cui si segnalano due importanti crateri a colonnette a figure rosse (stima 12.000/15.000; 14.000/18.000), e da un nutrito gruppo di ceramiche magno greche fra le quali spiccano i vasi di produzione apula, molto apprezzati dal pubblico odierno. Uno dei lotti più significativi della vendita è costituito da una ricca collezione pugliese che comprende non solo materiali di origine locale ma anche importazioni di ceramica attica e ceramica magno-greca (stima 15.000/20.000).
Per il mondo etrusco, oltre alle consuete produzioni ceramiche, viene proposta una piccola raccolta di monete molto rare per stato di conservazione e zecche di provenienza, attribuibili perlopiù a Populonia, Vetulonia e Volterra (stima 10.000/12.000).
Nel settore dell’archeologia del Vicino Oriente spicca un’importante raccolta di reperti provenienti da un collezionista veneziano che spazia dalla Valle dell’Indo con numerose statuette antropomorfe stilizzate, a sigilli sumeri e persiani in pietre semipreziose, e una importante serie di gioielli in oro, agata, corniola e lapislazzuli databili tra il III e il II millennio a.C.
Si segnala una collana in agata calcedonio con un pendente circolare montato in oro a granulazione che costituisce ancora oggi un bell’ornamento per una signora (stima 3.000/4.000 euro) e una serie di guarnizioni per vesti da parata in lamina d’oro sbalzata a motivi geometrici.
La gioielleria del periodo romano è esemplificata da un gruppo di gemme incise di altissima qualità in diaspro, calcedonio, corniola e ametista e da due rarissime collane a maglia tubolare in oro, la cui flessibilità non manca di stupire ancora oggi per l’abilità esecutiva. La stima è di 5.000/7.000 euro e di 10.000/15.000 euro. Chiude la sessione una pila lustrale in marmo bianco del secolo XII d.C. lavoro di maestranze basiliane con stima di 18.000/25.000.
Mercoledì 11 giugno vanno all’incanto Stampe e Disegni antichi e moderni e Libri antichi. La vendita delle Stampe e dei Disegni si articola in tre sezioni cronologiche dal XVI al XX secolo, offrendo una selezione prestigiosa di pezzi unici e di multipli, opere dei grandi artisti dell'arte occidentale. In catalogo incisioni di Rembrandt, Stefano della Bella, Francisco Goya, Giandomenico Tiepolo, Giorgio Morandi, Pablo Picasso, George Rouault, Massimo Campigli e Ardengo Soffici; fra queste una rara e celebrata incisione di Edvard Munch (1863 – 1944), The Sick Child nella rara e preziosa versione a puntasecca del 1894 (stima 35-45.000 euro). Una speciale sezione monografica è dedicata a 18 incisioni di Giovanni Fattori (1825 – 1908) provenienti da una collezione fiorentina, non "le solite incisioni di Fattori" come recita la breve introduzione in catalogo, ma un nucleo di prove selezionate e inediti di eccezionale qualità grafica, testimonianza della straordinaria capacità di sperimentazione dell'artista livornese nell'arte a stampa. Una seconda sezione è dedicata a rare e monumentali vedute di Roma e Venezia; la veduta di Roma dal Gianicolo del 1765 opera di Giuseppe Vasi (1720 – 1782), la più grande veduta incisa della capitale (7-8.000 euro) e l'eccezionale panorama a 360° dal Campo Vaccino di Luigi Rossini (1790 – 1857) inciso in quattro lastre per una lunghezza di oltre tre metri, contenuta in un raro album dedicato ai sette colli di Roma (stima 6.500/7.500). E ancora la grande pianta di Venezia del 1729 in scala 1:2260 di Lodovico Ughi e Francesco Zucchi, foglio di autentica rarità per i collezionisti della vedutistica veneta (stima 10.000/12.000). Fra i disegni segnaliamo un inedito di Carlo Dolci (1616 – 1686) preparatorio per la Madonna in Gloria della National Gallery di Londra (stima 3.500/4.500) ed una preziosa ed inedita pergamena di derivazione michelangiolesca del Genovese Giovanni Battista Castello (1547 – 1637) giunta ai nostri giorni in perfetto stato di conservazione e nella piena brillantezza dei suoi colori (10-12.000 euro). E ancora disegni di Donato Creti, Carlo Maratta, Pieter de Jode, Aurelio Lomi, Domenico Peruzzini, Andrea Appiani e tanti altri. E infine una sezione è dedicata a Lorenzo Viani (1882 – 1936) ed una ai disegni di Antonio Maraini (1886 – 1963) fra i quali i preparatori per la decorazione dello scalone dei nuovi Musei Vaticani realizzata nel 1932 (stime 4.000/5.000).
A seguire, lo stesso giorno, andranno all’asta i Libri: circa 90 lotti che includono una selezione di autografi dal XV al XX secolo, vergati da personalità come Cosimo I de’ Medici, Cavour e Edison. Tra questi si segnala un affascinante biglietto autografo di Arturo Toscanini, tipica espressione del suo indomito carattere. Il catalogo comprende inoltre manoscritti (tra cui un Graduale del XV secolo, miniato su pergamena), incunaboli e una pregevole copia della prima edizione italiana dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, pubblicata a Lucca tra il 1758 e il 1776, completa dei suoi 28 volumi e arricchita dei quattro tomi di Supplément facenti parte della seconda edizione italiana, stampata a Livorno tra il 1770 e il 1779 (stima 9-12.000 euro). A questi lotti si aggiungono varie opere di diritto e una ricca scelta di libri illustrati dal XVI al XX secolo, che spaziano dall’architettura alla botanica, dall’ornitologia al Palio di Siena. Spiccano per la bellezza del loro apparato iconografico L’imperiale e reale Galleria Pitti, che riproduce con finissime calcografie dipinti dei più celebri artisti rinascimentali, e il Vernet, arricchito da una magnifica suite di incisioni dedicate alle principali battaglie napoleoniche su suolo italiano. Si evidenziano infine la proposta di 89 volumi della serie The Illustrated Bartsch, fondamentale repertorio per gli studiosi dell’incisione, e una selezione di edizioni di pregio novecentesche, splendidamente illustrate da Dalì, Braque e De Chirico.
Nella sessione dedicata all’Arte Moderna e Contemporanea, giovedì 12 giugno, saranno proposti circa 134 lotti che offrono una panoramica esaustiva delle più importanti ed apprezzate correnti artistiche degli anni Sessanta. In primo piano indubbiamente ricordiamo uno splendido taglio di Lucio Fontana del 1960, ovvero uno degli anni cruciali per la messa a punto dei suoi concetti spaziali. Si tratta del Concetto spaziale. Attesa (stima 300.000/400.000 euro). La diretta conseguenza delle intuizioni spazialiste di Fontana è rappresentata da Azimuth di cui Enrico Castellani e Agostino Bonalumi furono i più significativi interpreti. E in questa sessione vengono presentati una pregevole Superficie bianca di Enrico Castellani e un’estroflessione di Agostino Bonalumi, Giallo, con stime rispettivamente di 200.000/300.000 e di 100.000/150.000 euro. Gli anni cruciali dell’arte italiana non si esaurirono certo con lo spazialismo e le estroflessioni, ma videro tra i principali esponenti dell’avanguardia artistica italiana nomi come Mimmo Rotella, presente in asta con un’importantissima opera dei primi anni Cinquanta: un dècollage proveniente da una prestigiosa collezione privata romana (stima euro 60.000/80.000). Non si può tralasciare inoltre l’importanza di opere come quelle di Getulio Alviani e di Alberto Burri, una Superficie vibratile del 1968 e un Progetto grafico del 1986 (stima euro 100.000/120.000), opere esemplificative dell’altissimo spessore artistico di questi due maestri.
L’asta non si esaurisce con le sole avanguardie degli anni Sessanta: saranno presenti anche altre numerose e importanti opere rappresentative del Novecento. Si segnalano tra tutti il gruppo scultoreo di Arturo Martini, La forza degli eroi, che l’artista realizzò in occasione del concorso per la realizzazione del Monumento Funebre del Duca di Aosta, Emanuele Filiberto di Savoia d’Aosta, da collocarsi in Piazza Castello a Torino (stima 35-45.000 euro). Nella sessione saranno inoltre presentate opere come Notte sul Duomo di Parma di Carlo Mattioli, provenienza Barilla, che fu donato in segno di stima alla società pubblicitaria che curò la campagna del Mulino Bianco. Si hanno poi l’intrigante natura morta di Renato Guttuso, un mirabile esempio di realismo metafisico proveniente da una della più prestigiosa collezione privata di opere del maestro (stima 35-45.000 euro). Altra rara e interessante opera proposta sono i Cavallini che passano di Anton Zoran Music del 1950, (stima 40.000/50.000 euro) in cui emerge con forza tutta la sua essenzialità stilistica. Si ricordano infine, a conclusione di questa prestigiosa sessione di vendita, la notevole natura morta di Gino Severini Poissons et crustacé (stima 35.000/45.000 euro) e il bellissimo vaso di ortensie AntonioDonghi (stima 22.000/28.000 euro).
A chiudere la giornata, si terrà l'asta di Arti decorative del XX secolo che propone un'interessante selezione di oggetti in ceramica e in vetro. Tra i primi sono da citare il vaso in gres produzione Chini del 1915 circa (stima 800-1000 euro) e soprattutto le sette opere di Pietro Melandri provenienti dalla collezione di Giovanni Bolognesi, avvocato fiorentino tra i primi estimatori dell’arte di Melandri. Molto interessanti anche due lotti di Fausto Melotti, rispettivamente composti da quattro coppette e da sei tazzine da caffè con piattino, in ceramica smaltata, del 1960 circa le prime (stima 2.500/3.500 euro) e del 1955 circa ile secondo (stima 2200-3200 euro). Per il nucleo di vetri si segnala un vaso di Carlo Scarpa per Venini del 1936 (stima 5-7000 euro) e una coppa di pesci soprammobili produzione Venini degli anni '30 (stima 1500-2000 euro).