Astrazione 2.0: quattro personalità a confronto

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MUEF ARTSTUDIO
Via Angelo Poliziano, 78/B – 00184, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Aperta dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20. Chiuso domenica e lunedì

Vernissage
10/07/2018

ore 18,30

Curatori
Virgilio Patarini
Generi
arte contemporanea, collettiva

In esposizione una trentina di opere di quattro artisti italiani contemporanei, tra astrazione geometrica e Informale.

Comunicato stampa

Si inaugura martedì 10 luglio alle ore 18,30, a Roma, alla Muef Art Gallery di via Poliziano 78b (una traversa di via Merulana, tra il Colosseo e il Teatro Brancaccio) la mostra intitolata “Astrazione 2.0: quattro personalità a confronto”: in esposizione una trentina di opere di quattro artisti italiani contemporanei, tra astrazione geometrica e Informale.

Si tratta di quattro vere e proprie mini-personali di 7-8 opere ciascuno degli artisti Salvatore Alessi, Alberto Besson, Maria Luisa Ritorno e Laura Ziocchi, curate da Virgilio Patarini per Zamenhof Art in collaborazione con Muef Art Gallery

La mostra sarà visitabile fino al 20 luglio 2018. Aperta dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20. Chiuso domenica e lunedì. Ingresso libero.

In allegato foto di opere in mostra. Qui di seguito un breve testo di presentazione.

Tra ragione e sentimento

Ovvero tra Astratto Geometrico e Informale

In questa mostra si squadernano opere che vanno da una razionalità di strutture compositive di matrice spiccatamente geometrica a una ricchezza inquieta e sottilmente emotiva di stesure cromatiche e segniche di matrice più informale. Senza soluzione di continuità e con una teoria di passaggi “intermedi” in cui la geometria non ostacola, ma asseconda il pulsare dell’emozione che soggiace, e al tempo stesso ne scandisce il ritmo, passaggi che dimostrano, in maniera plastica ed evidente, che i due poli opposti –Astratto geometrico e Informale, o, fuor di metafora, Ragione e Sentimento- non sono in realtà né davvero opposti né tanto meno inconciliabili.

Nello specifico le opere della Ritorno e della Zilocchi si dipanano intorno a linee curve e sinuose e stesure uniformi del colore che delimitano lo spazio e suggeriscono un fluire dell’essere, più concentrico nella Zilocchi che a tratti sembra alludere anche ad un universo alfabetico, più aperto ed eccentrico nella pittura della Ritorno che ci apre ad orizzonti visionari. Nell’arte di Besson le forme geometriche irregolari e policrome si frastagliano in un proliferare che suggerisce un ritmo inquieto e dinamico. Nelle ultimissime opere poi la narrazione si compone in più quadri nel quadro arricchendo la complessità senza perdere il senso complessivo di equilibrio e armonia. Analogo paradosso di “equilibrato disequilibrio” costituisce la cifra della pittura di Salvatore Alessi, in cui su di una struttura di linee oblique si incardinano guizzi di pittura gestuale o segnica o frammenti di pagine di giornale o altro che aprono il significato verso orizzonti di senso più complessi e stratificati.

Virgilio Patarini