Athos Ongaro – Niente sale in zucca

La sua arte mantiene una quota di ambiguità che resiste a qualunque interpretazione. Nelle sue opere si assiste a una messinscena inesauribile, in cui fanno la loro comparsa figure derivanti dalle fonti più disparate.
Comunicato stampa
Dal 10 aprile al 31 maggio 2025 la Galleria Aganahuei di Alba presenta Niente sale in zucca mostra personale di ATHOS ONGARO, curata da Marco Senaldi.
Athos Ongaro è un artista irregolare che, in oltre quarant'anni di attività, ha sistematicamente evitato di lasciarsi incasellare nelle tendenze artistiche prevalenti.
Con alle spalle partecipazioni a Biennali e Quadriennali, numerose personali all’estero e in Italia, tra cui la prestigiosa antologica la Centro Pecci di Prato (2011), Ongaro può essere oggi definito un intrepido “pirata dell’arte”.
La sua arte mantiene una quota di ambiguità che resiste a qualunque interpretazione. Nelle sue opere si assiste a una messinscena inesauribile, in cui fanno la loro comparsa figure derivanti dalle fonti più disparate, elementi sempre riletti in una chiave inedita, spesso irridente, solo in apparenza irriverente.
Questa mostra, che ne segna il ritorno all’esposizione dopo un periodo di intenso e appartato lavoro, raccoglie una nutrita serie di opere della produzione pittorica recente.
Da pirata qual è, Ongaro saccheggia suggestioni dagli universi simbolici più diversi, dai teschi barocchi ai dragoni cinesi, dai cartoni animati americani come Chicken & Cow, a richiami alle favole di Perrault o Esopo, dalle facce altezzose di oranghi a sbarazzine mantidi religiose; ogni rimando viene collocato all’interno di paesaggio che ne ricomprende il senso e ne idealizza la funzione. Ma nessun personaggio ha quel po’ di “sale in zucca” per capire che fa parte del gioco dell’artista.
Il visitatore è invitato a passeggiare tra le opere di Ongaro come in una sequenza di parabole, come in una serie di racconti da Mille e una notte, come in una collana di incantesimi generati dalla magia di questo franco tiratore dell’arte contemporanea.
Come ha scritto il grande giornalista politico Saverio Vertone (scomparso nel 2011), nelle opere di Ongaro c'è sempre "qualcosa di strano… per la mescolanza inconsueta di verismo e di artificio, per l'iperbole stravagante della realtà minuta e delle sue smorfie quotidiane; e anche per il dissidio latente tra la precisione lombrosiana delle fisionomie e la lontananza siderale della luce".
Biografia dell’artista
Athos Ongaro
È nato a Eraclea, Venezia, nel 1947; vive e lavora fra Belgrado e Pietrasanta (Lucca).
Ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1970 alla Galleria La Bertesca di Milano. In seguito ha esposto, fra l'altro, presso Galleria L'Attico di Roma nel 1976, Galleria La Piramide di Firenze nel 1980, Annina Nosei Gallery di New York nel 1983 e 1995, Galleria L'Ariete di Milano nel 1985, Galleria Carini di Firenze nel 1988 e 1991, Sperone Westwater Gallery di New York nel 1989 e Galleria Sperone di Roma nel 1993, Galleria Sergio Tossi di Prato nel 1998, Galleria Borgogno di Milano nel 2001, Galleria Astuni di Pietrasanta nel 2003; Centro Pecci, Prato, 2011.
Fra le sue numerose partecipazioni a collettive, si ricordano quelle alla mostra Arte e critica presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma nel 1980, alla XLI Biennale di Venezia nel 1984, alla Quadriennale di Roma nel 1987.
Su di lui si veda il volume monografico Abracadabra. Athos Ongaro, Allemandi, Torino, 2011, che include un saggio di Marco Senaldi, testi teorici inediti di Athos Ongaro e una conversazione dell'artista con Saverio Vertone, realizzata a Torino nel 2011
poco prima della sua scomparsa.