Augusta Bariona – Ride la Gazza
Con “Ride la Gazza, nera sugli Aranci” alla piena consapevolezza del colore si unisce la narrazione: le tele, oggi figurative, raccontano come, parole di grandi maestri della letteratura mondiale, abbiano accompagnato l’autrice durante tutta la sua vita.
Comunicato stampa
Ride la Gazza, nera sugli Aranci
di Chiara Milesi
Nella nostra lingua parlata spesso, quando si conosce profondamente una persona, si dice “sei come un libro aperto”, come se attraverso le pagine, si potesse leggere facilmente l’anima di un individuo. Tutto vero, siamo ciò che leggiamo.
I libri spesso ci accompagnano fin dalla più tenera età, diventando amici inseparabili, che spesso rincontriamo a distanza di molti anni per conoscerli con occhi nuovi, diversi.
Augusta Bariona, attraverso il suo personalissimo e sensibile uso del colore, mostra spesso allo spettatore tele con delicate astrazioni, in cui angoli di luce sembrano regalare anima ad atmosfere immobili, fisse.
Con “Ride la Gazza, nera sugli Aranci” alla piena consapevolezza del colore si unisce la narrazione: le tele, oggi figurative, raccontano come, parole di grandi maestri della letteratura mondiale, abbiano accompagnato l’autrice durante tutta la sua vita.
Attraverso virtuosismi di grande suggestione, regala agli spettatori una biografia letteraria capace di rielaborare in chiave personale un substrato culturale ormai fatto proprio come un codice interiore.
Trasparenze e velature mai raggiunte prima sembrano oggi affiorare naturalmente, come mosse da un amore profondo e consapevole che guida la mano nella realizzazione di pezzi unici nel loro genere.
Da Kafka a Pavese, da Quasimodo a Pessoa, Augusta Bariona, attraverso le sue tele, non rappresenta i brani da cui trae spunto, ma arriva a raggiungere l’anima di chi quelle parole le ha scritte; una mostra come un album di ritratti, una raccolta di istantanee scattate agli “amici” di una vita, che con i loro racconti hanno saputo plasmare la coscienza altrui.
E se, come sosteneva Cartesio, “la lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati”, grazie a queste tele, oggi siamo all’interno di un vero e proprio simposio.
Un percorso intimo e mai banale è ciò che ha caratterizzato da sempre l’attività artistica dell’autrice, una narrazione continua che oggi viene affidata ad un ritorno al figurativo, una mostra suggestiva e profonda che narra passioni e attimi di vita vissuta attraverso pagine di capolavori.
CM