Auto che passione!
Il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) celebra la centenaria storia dell’automobile con una mostra che documenta l’evoluzione dello stile, così come si è sviluppato in quel territorio in cui grafica e design s’intrecciano, all’interno delle varie fasi storiche fino a raggiungere la contemporaneità.
Comunicato stampa
La rassegna analizza l’evoluzione dello stile nella storia dell’automobile, attraverso le grafiche pubblicitarie, disegni, cartoline, oggetti di design, realizzati da Jules Chéret a Marcello Dudovich, da Leopoldo Metlicoviz a Carlo Biscaretti di Ruffia, da Achille Mauzan a Plinio Codognato, da Marcello Nizzoli a Max Huber, da André Martin a Pierluigi Cerri.
Il percorso espositivo si arricchisce della sezione allestita, dal 7 ottobre al 9 dicembre 2018, nell’attiguo Spazio Officina, con dodici tra le più iconiche auto d’epoca, dalla Prinetti & Stucchi del 1899, alla Iso Rivolta Vision del 2017, dalla Bugatti T 35 del 1925 alla Pagani Huayra Coupé del 2016, dall’Alfa Romeo SS Villa d’Este del 1952 alla De Tomaso Pantera GTS del 1974, dalla Lancia Astura del 1933 alla Lamborghini 400 GT del 1966, dalla Ferrari 275 GTB del 1965 all’Alfa Romeo V6 Vittoria del 1995.
Dal 7 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) celebra la centenaria storia dell’automobile con una mostra che documenta l’evoluzione dello stile, così come si è sviluppato in quel territorio in cui grafica e design s’intrecciano, all’interno delle varie fasi storiche fino a raggiungere la contemporaneità.
La rassegna, dal titolo AUTO CHE PASSIONE! Interazione fra grafica e design, è curata da Marco Turinetto, del Politecnico di Torino, e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, e s’inserisce all’interno del filone d’indagine del museo svizzero che, per la stagione 2017-2018 si declina in Sinestesia.
L’esposizione muove i suoi passi dagli inizi del Novecento quando una serie di scoperte e innovazioni tecnologiche hanno rivoluzionato il modo di vivere di tutto il secolo. Ma è grazie all’intervento della grafica e del design che il ruolo delle carrozzerie delle automobili viene elevato da un livello funzionale a quello estetico.
Ecco allora che le più importanti case automobilistiche affidano l’immagine della loro azienda e quella della comunicazione pubblicitaria ad artisti quali Jules Chéret, Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicoviz, Carlo Biscaretti di Ruffia, Achille Mauzan, Plinio Codognato, Marcello Nizzoli, Max Huber, André Martin, Pierluigi Cerri, che contribuirono a costruire quella ‘cultura dell’automobile’ che ancora è presente ai nostri giorni; contemporaneamente, nascono quelle figure di designer industriale quali Pininfarina, Giugiaro, Zagato e Sbarro che, attraverso le loro creazioni, segnarono lo spirito di un’epoca.
Al m.a.x. museo, tutto questo sarà documentato da oltre trecento pezzi fra manifesti cromolitografici a grande formato grafiche pubblicitarie, disegni, cartoline, oggetti di design, mentre la sezione allestita nell’attiguo Spazio Officina, presenterà - dal 7 ottobre al 9 dicembre 2018 - dodici tra le più iconiche auto d’epoca, dalla Prinetti & Stucchi del 1899, alla Iso Rivolta Vision del 2017, dalla Bugatti T 35 del 1925 alla Pagani Huayra Coupé del 2016, dall’Alfa Romeo SS Villa d’Este del 1952 alla De Tomaso Pantera GTS del 1974, dalla Lancia Astura del 1933 alla Lamborghini 400 GT del 1966, dalla Ferrari 275 GTB del 1965 all’Alfa Romeo V6 Vittoria del 1995.
Accompagna la mostra un catalogo (Éditions d’Art Albert Skira, Ginevra, 2018 - bilingue italiano/inglese), con i contributi di Maria Canella, Marta Mazza, Mario Piazza, Nicoletta Ossanna Cavadini, Paola Masetta e Ilaria Pani, Marco Turinetto, Uberto Pietra.
L’esposizione, promossa in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, la Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano e la Collezione Salce di Treviso, e importanti collezioni private fra cui quella di Alessandro Bellenda Galleria L’Image di Alassio e Salvatore Galati, col patrocinio del Consolato Generale d’Italia di Lugano, è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, di AGE SA e di aamm-associazione amici del m.a.x. museo.
Chiasso (Svizzera), settembre 2018