Avant que nature meure

Informazioni Evento

Luogo
LE SERRE DEI GIARDINI
via Castiglione 134, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
08/04/2025

ore 18.30

Editori
QUODLIBET
Curatori
Silvia Cini
Generi
presentazione

Serra madre – a place for ecological imagination, il centro di produzione artistica e culturale di Kilowatt alle Serre dei Giardini (via Castiglione 134, Bologna), ospita la presentazione del libro di Silvia Cini Avant que nature meure, edito da Quodlibet.

Comunicato stampa

Martedì 8 aprile, alle 18:30, serra madre - a place for ecological imagination, il centro di produzione artistica e culturale di Kilowatt alle Serre dei Giardini (via Castiglione 134, Bologna), ospita la presentazione del libro di Silvia Cini Avant que nature meure, edito da Quodlibet.
L’autrice sarà in dialogo con Daniel Borselli, critico e storico dell’arte, e Juri Nascimbene, botanico e professore all’Università di Bologna, specializzato in lichenologia. L’incontro sarà introdotto da Gino Gianuizzi, curatore indipendente e docente di Progettazione di interventi urbani e territoriali presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, e da Nicoletta Tranquillo, direttrice artistica di serra madre e socia fondatrice di Kilowatt.
Dalla fine degli anni Novanta Silvia Cini ha posto come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali.
Avant que nature meure è un itinerario artistico nel mondo vegetale sinantropico, una topografia fluttuante di memorie trans-specie custodite nel quasi invisibile delle microscopiche fioriture di bordi non addomesticati e spazi residuali.

La presentazione del libro diventa un’occasione per approfondire, insieme ai partecipanti al talk, il modo di ripensare il tempo storico della città attraverso una rilettura botanica dell’ecosistema urbano. Questo approccio considera la città come un superorganismo olobionte, caratterizzato da un complesso gioco di interdipendenze simbiotiche e coevoluzioni, con temporalità vegetali e geologiche non lineari e differite, differenti da quelle umane.

La visione proposta non si limita alla conservazione, ma invita a un radicale cambiamento di paradigma: una nuova consapevolezza capace di generare azioni collettive e politiche pubbliche che riconoscano la complessità dell’ecosistema urbano.

Il lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane è il centro generativo di Avant que nature meure - tra i vincitori dell’XI edizione dell’Italian Council, il programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura - di cui il libro offre un resoconto e apre a nuove riflessioni, ripercorrendone il lungo percorso di realizzazione, articolato in mostre, conversazioni, talk, workshop, azioni e performance. Nel suo svolgersi, Avant que nature meure ha collaborato con istituzioni culturali e museali come l’Hungarian Garden Heritage Foundation e l’ELTE Botanical Garden a Budapest, Careof a Milano, MAMbo a Bologna, PAV Parco Arte Vivente a Torino, Kunstraum München - En Plein Air a Monaco, l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest e l’Istituto di Cultura Italiana a Monaco di Baviera, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente ed antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities. Curato da Alessanra Pioselli, docente, critica d’arte e curatrice, il volume annovera i contributi di Carla Subrizi, Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea presso Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Baruchello, Michele Cerruti But, urbanista, docente al Politecnico di Torino e Coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto, Carlo Fratarcangeli, Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia, collaboratore tecnico presso l’Orto Botanico di Sapienza Università di Roma e di Riccardo Venturi, docente di Teoria e Storia dell’Arte all’Università Pantheon Sorbonne di Parigi.