Avveduti 2013 – Giulio Candussio

Informazioni Evento

Luogo
OTTICA VISUS
Via Cavour 39 , Spilimbergo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato 8.30-12.30 // 15.30-19.30

Vernissage
27/04/2013
Artisti
Giulio Candussio
Curatori
Chiara Moro
Generi
arte contemporanea, personale

Nella ricerca di corpi materici e forme che riuscissero a rendere concreto un pensiero e un progetto da lungo sondati, Giulio Candussio ha focalizzato il suo ultimo lavoro personale nel passaggio dall’uso dei materiali tipici dell’arte musiva, quali sassi e smalti, al costante selezionare sostanze e trame che possano dialogare fra loro non solo cromaticamente ma nella loro stessa essenza, quali legno, rame, ottone e via discorrendo.

Comunicato stampa

“Un mosaico è un’immagine […] di frammenti di pietra, vetro-ceramica o altri materiali […] fissati per rivestire interamente o parzialmente una superficie piana, curva o anche tridimensionale e normalmente inserite in un contesto architettonico di cui dovrebbe essere parte integrante” (Peter Fisher). L’evoluzione delle tecniche e il modernizzarsi del pensiero ha trasformato la tecnica musiva, mai mera rappresentazione, grazie alla costante ricerca di colori, luce e forma, dando modo ai progetti di essere reinventati e alla tecnica di avvicinarsi alla dimensione pittorica.
La consistenza materica della molteplicità dei materiali che possono diventare tessere musive dà la possibilità di ottenere ampie campiture in continuo evolversi, grazie proprio alla luce che taglia, attraversa e delinea gli elementi. Nella ricerca di corpi materici e forme che riuscissero a rendere concreto un pensiero e un progetto da lungo sondati, Giulio Candussio ha focalizzato il suo ultimo lavoro personale nel passaggio dall’uso dei materiali tipici dell’arte musiva, quali sassi e smalti, al costante selezionare sostanze e trame che possano dialogare fra loro non solo cromaticamente ma nella loro stessa essenza, quali legno, rame, ottone e via discorrendo. Le superfici cambiano, si addolciscono, perdono della loro brillantezza per donare una ampia gamma di sfumature e lievi linee, in continuo rapportarsi con l’ambiente, con la luce e con lo spazio, nel crearsi di nuove fisionomie. Cardine del discorso è il fattore materia-luce-colore, intrinseco alla questione musiva, e il processo di assimilazione all’architettura, intesa come opera di una collettività. Il mosaico è dialogo con lo spazio, ricerca di armonie compositive. È compito dell’architetto di inserire il mosaico nell’ambiente, in un connubio perfetto tra composizione e progettazione, contrastando la fossilizzazione delle scelte materiche e coinvolgendo nel suo divenire diversi elementi, superfici e spazi, affinché il mosaico non risulti essere un semplice banale esercizio di traduzione del cartone, ma piuttosto il risultato di un incontro in cui il progetto si anulli e lo stile dell’artista si fonda nel linguaggio delle tessere.