Babele
Lungo il percorso espositivo le opere non si presentano come monologhi, ma come dialoghi, suddivise per poetiche affini o similitudini, pause e contrapposizioni, così da accogliere i visitatori all’interno di una narrazione corrente e coerente attraverso i vari spazi.
Comunicato stampa
Inaugurazione Venerdì 7 Giugno, ore 18.30
a cura di Lucrezia Nardi
Artisti: Adriano Padovani, Aldo Formica, Alessandra Lanza, Alexander Fazari, Alberto Ribè, Angela Oregio Catelan, Anna Brignolo, Bruno Petronzi, Camellia Rostom, Caterina Biasi, Clara Gargano, Clara Toniolo, Coquelicot Mafille, Cristian Restivo, Cristina Saimandi, Damiano Fasso, Daniele Zerbi, Edoardo Bansone, Enrico Cargnino, Erika Godino, Fabio Zanino, Federica Gonnelli, Francesco Niccoli Stultus, Gaetano Frigo, Giovanna Mavilia, Giuse Iannello, Jorgelina Alessandrelli, Laura Ballocco, Luca Favaro, Luce Resinanti, Lucrezia Gentili, Marina Tabacco, Marta Scavone, Mikhail Vlasov, Miriam Modena, Riccardo Lo Nardo, Rovers Malaj, Salvo Bonfiglio, Samuele Marteno, Stefano Zaratin, Teo Martino, Tommaso Campini, Veronica Greisa.
Spazio Musa
Via della Consolata 11E, Torino
La mostra sarà visitabile fino al 7 luglio 2024,
dal martedì al venerdì dalle 15 alle 21;
sabato e domenica dalle 16 alle 21.
Ingresso libero e gratuito.
Per informazioni:
Spazio Musa
Via della Consolata 11E, Torino
[email protected]
[email protected]
spaziomusa.net
Babilonia, come cita la Genesi, rappresenta la tendenza umana a sfidare Dio, riconducibile all'ebraico bālal, che significa «confondere». Ciò che accade qui è proprio una confusione di pratiche, intuizioni, sensibilità, linguaggi e visioni differenti: perché nulla è più utile della caotica diversità per rintracciare un seme di verità.
Siamo esseri plurali.
Questo progetto nasce dalla volontà di comprendere la temperatura del nostro tempo, emergendo spontaneamente come il caos babelico che qui rappresentiamo. Caos ed entropia sono davvero testimonianze umane? In un momento storico di guerra e sofferenza diffusa, di divisioni tra popoli e credi, noi celebriamo le diversità, unite sotto un medesimo tetto, sotto un medesimo volto: quello del caos che ha però la sua intrinseca tendenza ad organizzarsi.
Leggendo tra le candidature, infatti, c’era una linea comune che ha permesso di non far perdere i visitatori nel processo, ma di costruire delle sale tematiche, come un indizio o un atto, in cui si entra e si esce per trovarne una diversa e completamente sconnessa. Le tematiche riscontrate includono: Derive, Panismo, Origine - Genesi, Rituali, Corpo, Frammenti, Posthuman, Sex, Mitologia, Fantasmi, Architetture, Religione e Distopia. La percezione è quindi quella di insieme, ma diviene personale soffermandosi su ogni singolarità, su ogni spaccato, su ogni necessaria visione.
Gli artisti e conseguentemente le loro opere, sono dunque divisi per sentimenti e affinità, palette cromatiche e texture, vicinanza di visioni e deformità di opposti. In un processo di selezione, emerge naturale: siamo tutti esseri immersi nel medesimo tempo, per quanto lo recepiamo in maniera tanto personale e illusoriamente diversa.