Bach & l‘Italia
Una settimana di panel tematici, lezioni-concerto, tavole rotonde e lectio magistralis che vedranno collegarsi, da ogni parte del mondo, i maggiori studiosi e interpreti della musica di Bach.
Comunicato stampa
Ha mente e cuore in Piemonte il grande convegno internazionale “Bach & l‘Italia”, che si svolgerà tra il 22 e il 28 novembre 2020 totalmente in digitale. Una settimana di panel tematici, lezioni-concerto, tavole rotonde e lectio magistralis che vedranno collegarsi, da ogni parte del mondo, i maggiori studiosi e interpreti della musica di Bach.
A organizzarlo l’associazione JSBach.it, che in poco più di un anno di attività ha raccolto intorno alle fondatrici, le musicologhe Chiara Bertoglio e Maria Borghesi, un giovane team capace di affrontare con entusiasmo una sfida complessa: raccontare Bach pubblici a nuovi, e con nuovi linguaggi.
Racconta Chiara Bertoglio: «Abbiamo cominciato a immaginare il convegno come un grande evento dal vivo che radunasse alcune delle più grandi figure di studiosi e musicisti di ambito bachiano. Scegliere Torino per organizzarlo è sembrata da subito la scelta più naturale».
Naturale, innanzitutto, perché per trattare del rapporto del compositore tedesco con l’Italia non c’era luogo migliore di una capitale barocca com’è Torino, che proprio al Barocco ha dedicato una programmazione di oltre duecento iniziative - purtroppo solo in parte realizzate - nel corso del 2020. E poi perché il convegno ha subito trovato l’appoggio organizzativo di due eccellenze della musica nella nostra regione: il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, il cui vicedirettore Stefano Leoni è anche membro del Comitato scientifico di “Bach & l’Italia”, e l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, centro studi fondato da uno dei maggiori esperti di Bach in Italia, Alberto Basso.
«Quando la pandemia ha reso necessario traslare tutto il convegno in digitale – spiega Maria Borghesi – non ci ha spaventato la necessità di adattarci ai nuovi strumenti e ai nuovi canali, che conosciamo già molto bene. Negli scorsi mesi, ad esempio, abbiamo inaugurato con inaspettato successo un format che riproporremo nel corso del convegno: si intitola “Un caffè con JSBach.it” ed è una chiacchierata in cui io e Chiara Bertoglio, collegate da casa sorseggiando un caffè, intervistiamo musicologi e musicisti di spicco. La vera sfida, per noi, è invece quella di mantenere vivo il legame con il Piemonte, di essere allo stesso tempo internazionali e locali».
Una sfida che, scorrendo il fitto programma, sembra già vinta. A cominciare dalla cerimonia di inaugurazione, che verrà trasmessa domenica 22 novembre alle ore 21 da uno dei luoghi simbolo del barocco piemontese nel mondo: la Reggia di Venaria, con un concerto del Trio Quodlibet.
A introdurre autorevolmente il tema portante del convegno sarà poi la lectio magistralis di Michael Maul, direttore artistico del Bach Festival di Lipsia, che lunedì 23 novembre tratterà dello stretto rapporto tra il compositore tedesco e l’Italia, che pure non visitò mai. Una connessione a distanza, intellettuale e ispirativa, simile a quella che nei giorni del convegno farà di Torino, pur virtualmente, un punto di riferimento per studiosi e appassionati da ogni angolo del pianeta.
Sulle influenze torinesi di Bach, si rifletterà in particolare nell’incontro di giovedì 26 novembre, un suggestivo viaggio tra le città italiane moderato da Sabrina Saccomani dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.
A testimonianza del forte legame artistico tra il territorio e la figura del compositore tedesco, non mancheranno diversi studiosi piemontesi tra gli ottanta relatori di caratura internazionale, i cui interventi sono stati selezionati tra le proposte provenienti da ogni parte del mondo. Tra gli altri, il compositore Alessandro Ruo Rui e la professoressa Annarita Colturato, oltre al già citato Alberto Basso.
La forte radice locale e il respiro internazionale del Convegno troveranno la loro espressione musicale il 27 novembre nel concerto del Coro Maghini, organizzato in collaborazione con BackTOBach, il festival torinese dedicato a Bach che si è rapidamente affermato come il più importante nel nostro paese. Claudio Chiavazza, ideatore del festival, sarà anche tra i protagonisti della tavola rotonda dedicata alla scena musicale italiana, giovedì 26 novembre alle ore 21.
Gli oltre 20 appuntamenti si potranno seguire gratuitamente attraverso i canali Facebook e Youtube dell’Associazione JSBach.it, e resteranno fruibili anche dopo la fine del convegno in un vero e proprio archivio digitale a disposizione di studiosi e appassionati. Un modo, come sottolineano le organizzatrici, di coinvolgere anche nuovi pubblici, spesso distanti da grandi convegni di questo genere per questioni geografiche, economiche o per diversi approcci alla ricerca.
In un periodo in cui la pandemia diminuisce drasticamente le occasioni di approfondimento culturale, “Bach & l’Italia” è una preziosa risorsa, destinata anche ai non addetti ai lavori, per scoprire i lati meno noti del grande compositore tedesco. E all’amarezza di non poter lasciare le nostre case e la nostra città, sarà forse di qualche conforto sapere che anche Bach, da oggi, è di casa a Torino.