Baessa 1310. Lagorai Fotografato
Quattro studenti del master di Fondazione Fotografia ad Arte Sella. Protagonisti di una mostra ispirata dai monti del Lagorai.
Comunicato stampa
Telve (TN) - Elena Aromando, Gabriele Guarisco, Valentina Leonelli e Paola Pasquaretta, studenti del master di alta formazione sull'immagine contemporanea di Fondazione Fotografia, sono i protagonisti della mostra Baessa 1310. Lagorai Fotografato, che sarà inaugurata sabato prossimo, 19 luglio, in Val Calamento (Trentino Alto Adige), negli spazi di Malga Baessa.
Le opere in mostra sono frutto delle ricerche condotte dai quattro giovani artisti nell'ambito di un progetto nato nel 2012 dalla collaborazione tra Arte Sella e Fondazione Fotografia Modena , promosso dal Comune di Telve e dall'APT Valsugana. L'iniziativa coinvolge ogni anno quattro studenti del master, invitati a trascorrere un periodo di residenza nel Lagorai per indagarne le caratteristiche attraverso la fotografia.
Come nelle precedenti edizioni, gli artisti hanno definito i temi di ricerca conciliando le loro personali attitudini con le suggestioni provenienti da chi vive il territorio quotidianamente. Esito di questo dialogo tra il mondo dell'arte e le istituzioni locali, la mostra presenta al pubblico una selezione di opere che documentano aspetti significativi del Lagorai, suggerendo contemporaneamente riflessioni sul linguaggio fotografico.
Elena Aromando (Genova, 1984) ha dedicato la sua ricerca ai laghi, elemento tanto tipico della zona da influenzarne il nome. Considerando la fotografia una sorta di estensione percettiva del proprio corpo, ha registrato le più piccole componenti che danno forma allo specchio di un lago e alle sue profondità. Gocce d'acqua, detriti naturali, rocce e sedimenti si fondono sulla superficie dell'acqua, come su quella fotografica, dispiegando al nostro sguardo uno spazio allo stesso tempo naturale e simbolico.
Valentina Leonelli (Atessa, CH, 1985) ha invece esplorato la relazione transitoria tra uomo e paesaggio scegliendo come punto d'osservazione il Passo Manghen, luogo di frequente passaggio. Le immagini sottolineano le minime differenze di atteggiamento delle persone, evidenziando la natura individuale dell'esperienza che stanno vivendo.
Realizzate di notte in Val Calamento, le immagini di Gabriele Guarisco (Castiglione delle Stiviere, MN, 1984) mostrano scorci illuminati da luci artificiali in un territorio altrimenti immerso nel buio della natura. Il titolo della serie, Artopine, come la sostanza utilizzata per dilatare artificialmente la pupilla, fa riferimento al processo che sia l'occhio umano, sia la macchina fotografica devono mettere in atto per poter "vedere" in condizioni di luce scarsa.
Paola Pasquaretta (San Severino Marche, MC, 1987) offre infine una visione insolita del Lagorai poiché si sofferma su due livelli meno osservati: il sottosuolo e il cielo. Affiancando un'immagine di nuvole cariche di pioggia ad interni di una vasca di raccolta dei flussi acquiferi, le immagini fanno riferimento al ciclo vitale dell'acqua, alla sua parte naturale e alla sua gestione pubblica. La coerenza compositiva e cromatica suggerisce un'ulteriore riflessione: oltre a registrare la realtà, la fotografia è in grado di plasmare lo spazio. Che i soggetti siano cieli o luoghi costruiti dall'uomo, le fotografie sono sempre, prima di tutto, immagini, nate dal lavoro attento e consapevole di chi le crea.