Bankeri. Nothing but Flowers
Relais Rione Ponte, in collaborazione con la galleria Emmeotto, inaugura la stagione espositiva 2019/2020 con il nuovo allestimento degli spazi che andranno a dividersi tra suites e camere.
Comunicato stampa
Relais Rione Ponte, in collaborazione con la galleria Emmeotto, inaugura la stagione espositiva 2019/2020 con il nuovo allestimento degli spazi che andranno a dividersi tra suites e camere, le quali ospiteranno opere degli artisti delle mostre precedenti e della collezione permanente del Relais (tra cui Barbara Salvucci, Renzo Bellanca, Keziat, Desiderio e Andreas Sonorer) per confermare la continuità del progetto artistico portato avanti negli ultimi anni, e gli ambienti comuni che vedranno alternarsi le mostre temporanee.
Protagonista della nuova (di)visione spaziale è l’artista Bankeri con la mostra personale Nothing but Flowers che inaugura mercoledì 18 settembre 2019 alle ore 19.00.
Come si evince, una mostra che parla di fiori, se pur con un certo approccio ironico, fin dal titolo. In esposizione opere di nuova produzione realizzate da Bankeri per la mostra e un’incursione dal passato, in cui già era presente la tematica in oggetto. Il paradigma comune è caratterizzato dalla trattazione delle forme e dalla padronanza della materia portate ad un livello di maturità e padronanza tali da permettere all’artista di divertirsi articolandosi tra carte e tele, colori dai toni più diversi fino al fluo, la serigrafia e la sovrapposizione a più livelli di elementi fisici e mentali, in una contaminazione continua.
I fiori sono stati tra i protagonisti indiscussi della storia dell’arte, a volte considerati genere di serie B, in quanto natura morta, altre analizzati solo con intento enciclopedico-scientifico o decorativo, ma una cosa è certa, le loro diversità formali e colori sono stati uno dei terreni privilegiati di sperimentazione dei più grandi artisti e a livello concettuale hanno rappresentato sempre il sinonimo della caducità dell’esistenza, il farsi e disfarsi della Natura, l’eterna dicotomia tra inizio e fine, la precarietà della condizione umana…un ruolo non facile! Infatti, se da una parte i fiori sono portatori di vita, dello sbocciare del nuovo, dall’altra sono destinati alla decomposizione, a rappresentare la conclusione, come è ovvio in ogni ciclo dell’esistenza. Il fiore, forte nella sua piena bellezza è un tassello temporale momentaneo, il passaggio metaforico nella realtà, come transitorio e destinato a breve tempo è il soggiorno degli ospiti nel Relais, viaggiatori tra una tappa e l’altra, tra l’arrivare e il ripartire…come poi è la vita di tutti gli esseri viventi, e cosa fa l’arte, dunque, per congelare il trascorrere del tempo? Per rendere concreta l’illusione della bellezza destinata a perdersi? Rende eterno un momento, ferma l’immagine di un soggetto e ce ne regala la fruizione per sempre. E questo significato contradittorio è veicolato da nient’altro che fiori, qualcosa di apparentemente semplice, fragile ma dall’essenza universale. L’impatto estetico delle opere di Bankeri, vibratile e coinvolgente, rende tutto questo processo leggero e inebriante, assolutamente contemporaneo e accattivante. Nonostante la complessità tecnica e la presenza del colore in primo piano, nessun elemento risulta pesante o ridondante. Questo piccolo giardino privato, che si dipana, tra gli ambienti del Relais, diventa il locus amoenus dei nostri giorni, un posto dove vivere il tempo dell’esperienza artistica, coinvolti da quell’approccio sinestetico che solo le opere di Bankeri riescono a dare e ti viene voglia di portare via un po’ di quella sensazione e continuare a coltivarla da un’altra parte, nel proprio spazio, nel proprio passaggio.
Il Relais Rione Ponte si pone da sempre come mission la condivisione tra ospitalità e arte contemporanea in una dimensione immersiva – e quale simbolo rappresenta al meglio il concetto di ospitalità, se non il fiore? - pertanto la mostra è l’opportunità e il pretesto per creare quell’interazione visiva ed emotiva tra opere esposte e ospiti che trascorreranno, all’interno degli spazi allestiti, il tempo della loro permanenza tra…Nothing but Flowers.
Bankeri (Francesco Bancheri) vive e lavora a Roma. Dopo la maturità artistica al I° liceo artistico di via Ripetta si diploma all’ Accademia di Belle Arti di Roma in scenografia nel 2001, approfondisce il suo interesse per la fotografia e opera anche come scenografo in differenti settori; in teatro, in particolare, nel 2005 firma le scene per l’edizione italiana dello spettacolo “Concha Bonita” con le musiche del premio Oscar Nicola Piovani. Gran parte della sua ricerca si concentra sulla trasformazione del messaggio visivo indotto, specialmente quello mediatico. Giornali ridotti in ritagli sono riportati alla loro realtà di segni, trame e colori per essere usati come medium pittorico attraverso la tecnica del collage. Bankeri frammenta, taglia, incolla, strappa trasformando la carta dei quotidiani, manifesti etc. in qualcosa di immaginifico, di “diverso”, nel quale ogni riferimento al messaggio “forzato” sparisce.
Tra le esperienze del 2019, l’allestimento della Black Room del Macroasilo di Roma con il progetto DreamOn/DreamOff; la partecipazione alle collettive “Il labirinto dello sguardo” alla Galleria Palazzo Nicolaci di Noto (Sr), “Introspective Window” alla Galleria Emmeotto di Roma, “Microcosmo”al Museo di Palazzo Doria Pamphilj a Valmontone (Rm); la residenza al Macroasilo di Giorgio de Finis nel dicembre 2018 al Museo Macro di Roma; la presenza nel 2017 nella collezione del BoCs Art Museum di Cosenza a cura di Alberto Dambruoso in seguito a un progetto di residenza; nel 2016 prende parte al progetto “Mezzagalera” a cura di Giorgio de Finis, un progetto di residenza artistica nell’ex carcere mandamentale di Montefiascone (VT) Mezzagalera artisti residenza; nel 2015 partecipa a “INSIEME”, l’opera realizzata dagli artisti del Maam a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto a Biella; per il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz produce nel 2014 una serie di collage a parete di grande formato. I suoi lavori figurano nella collezione permanente del DIF il museo diffuso di Formello, che ha ospitato anche la mostra personale dell’artista “Panem et Circenses” nel giugno 2016.