Barbara Pellegrini – L’urlo interiore
Con un approccio simile a quello che ebbero i surrealisti – sperimentarono metodi tramite cui far emergere l’inconscio, per tradurlo poi in immagini simboliche – Barbara Pellegrini, pittrice romana, classe 1980, si è sottoposta al test di Rorschach: strumento di indagine della personalità che agisce stimolando visivamente il soggetto con una serie di “macchie d’inchiostro”.
Comunicato stampa
Con un approccio simile a quello che ebbero i surrealisti – sperimentarono metodi tramite cui far emergere l’inconscio, per tradurlo poi in immagini simboliche - Barbara Pellegrini, pittrice romana, classe 1980, si è sottoposta al test di Rorschach: strumento di indagine della personalità che agisce stimolando visivamente il soggetto con una serie di “macchie d’inchiostro”.
L’interpretazione data, dallo psicologo a cui si è rivolta, alle sue “reazioni inconsapevoli” in tale circostanza, ha originato un ciclo di opere che verranno svelate, per la prima volta, nell’ambito di una mostra-esperimento - L’urlo interiore, a cura di Stefania Valente - che inaugura, in una singolare atmosfera metafisica, presso l’ Interazioni Art Gallery, mercoledì 7 novembre, ore 19 – 22, spazio espositivo che ha promosso il progetto.
Con l’obiettivo di conciliare tecniche psicoanalitiche e ricerca artistica - dimostrando, ancora una volta, quanto sia labile il confine che divide questi due mondi – il percorso espositivo snodandosi in due direzioni, offre il pretesto sia di scoprire questa giovane pittrice – spinta ad aderire al progetto da particolari circostanze di vita – sia di “sperimentare” personalmente il potere evocativo delle “macchie” d’inchiostro.
I quattro lavori site specific esposti (tre dipinti e un’installazione) che, con uno linguaggio misurato ed essenziale, raccontano come Barbara ha percepito le “macchie” del test proiettivo, sono dominati da due colori, che hanno forti valenze mistiche. «Il nero è l'ombra, la parte oscura e più profonda di noi stessi, ma è anche un veicolo per dare risalto ai simboli che rappresento. L'oro per me è la massima espressione di luce e, al contempo, è un omaggio alla sacralità di certe pitture quattrocentesche».
«L'urlo interiore che lotta per emergere, che lascia ferite profonde, traumi, ma che, certamente, è autentico, senza filtri», da il titolo alla mostra, e all’opera ispirata alla Tavola V del test. Tra le tele esposte anche una emblematica tela intitolata Tavola XI.
Con questa mostra, Barbara è tornata a dipingere dopo un lungo periodo di inattività. «Per me questo progetto ha una valenza quasi catartica, è il simbolo di una rinascita dopo mesi di "sopravvivenza" ad un lutto, la morte dell'amore».
Barbara Pellegrini nasce a Roma, il 7 febbraio 1980, dove vive e lavora.
Dopo la maturità artistica, e il Diploma in Pittura della Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma, intraprende la carriera artistica privilegiando la ricerca figurativa che guarda alla lezione tre-quattrocentesca italiana, e a una sua rilettura in chiave metafisica.
La prima personale nella capitale risale al 2002. Da questa data in poi, fino al 2009, mentre continua a sperimentarsi come pittrice esibendo di volta in volta il suo lavoro in diversi contesti espositivi, entra in contatto con il mercato dell’arte collaborando con alcune gallerie romane (Savoca e la Rilievi Contemporary Art).
Da maggio 2012, collabora all’organizzazione e comunicazione degli eventi della Interazioni Art gallery.
Elenco mostre a Roma
2002: Straniero, prima personale (Zoe Spazio Arte); 2004: due collettive presso lo spazio Antigua e la Stuarr Home Design; 2005: seconda personale all’Albergo del Senato; 2008: Africa-Asia, personale in condivisione con l’artista tedesca Michaela Hellinger (Galleria Savoca); 2009: For Africart, mostra collettiva (Galleria Linea blu). 2011: Appunti di viaggio (Domi Art Gallery).