Barbara Salvucci – Whisper
L’ambiente caldo ed intimo di Spagna Art & Suites rappresenta il luogo ideale per accogliere Whisper, un progetto che unisce le opere grafiche di Barbara Salvucci (Roma, 1970), realizzate per la maggior parte tra il 2015 e il 2016.
Comunicato stampa
L’ambiente caldo ed intimo di Spagna Art & Suites rappresenta il luogo ideale per accogliere Whisper, un progetto che unisce le opere grafiche di Barbara Salvucci (Roma, 1970), realizzate per la maggior parte tra il 2015 e il 2016.
Si tratta di lavori che dialogano tra loro e, insieme, creano un movimento, un divenire. Aria, leggerezza, femminilità, queste sono le immagini mentali che suscitano, danzando, armoniose, su una superficie damascata ogni volta diversa. Le forme astratte trovano la loro origine nella natura e raccontano una storia fugace, per trasformarsi però in qualcosa di inafferrabile a livello razionale, ritratto metaforico di un’immagine femminile in evoluzione, alla continua ricerca di risposte e, soprattutto, di nuove domande.
Le opere esposte, sono senza titolo, per lasciare ad ogni osservatore la possibilità di una visione totalmente libera. In esse, l’aspetto formale, simbolico ed emotivo si intrecciano. Ciascuna è il frutto di un lavoro meticoloso, in cui ogni dettaglio, seppur apparentemente lezioso, ha una sua ragion d’essere. Il segno grafico, che precedentemente era solo uno strumento in funzione della realizzazione delle sculture in fil di ferro, qui diventa protagonista e rivela, nel suo essere, il rigore, la precisione e la sapienza che lo costruiscono. Alla base della ricerca artistica di Barbara Salvucci, infatti, vi è un “saper fare”, che si traduce nell’approfondita conoscenza delle tecniche, nell’interesse per i materiali, da quelli più umili a quelli più preziosi, e nella capacità di immergersi nel lavoro.
La concentrazione è la dimensione in cui queste opere nascono ma paradossalmente, se la loro realizzazione implica una grande padronanza del mezzo, essa richiede, allo stesso tempo, la capacità – e il coraggio – di lasciarsi andare, di abbandonarsi al ritmo e al movimento che ogni opera racchiude in sé. Il valore di questi lavori risiede, dunque, anche nel loro processo di realizzazione, che, per Barbara Salvucci, ha un carattere catartico, una sorta di mantra, attraverso cui l’artista compie, in maniera pressoché inconscia, un’indagine all’interno del sé più profondo. Inoltre, tanto il processo creativo delle grafiche, quanto la scelta del damascato richiamano il concetto della tessitura, metonimia del femminile che appare trionfante in questo progetto. Anche se l’unica opera ad avere un titolo è Tosca, in omaggio all'eroina drammatica, l'epilogo tragico non è previsto dalla ricerca di Barbara Salvucci.
Whisper è quel sussurro più immaginato che realmente udito, collocato in un tempo sospeso in cui fluttuano le opere esposte, contrastando con la loro poetica potenza la banalità di un sentire troppo spesso arido.