Barbara Vistarini – Voliumani
Installazione d’arte contemporanea site specific, Voliumani, di Barbara Vistarini.
Comunicato stampa
Decine e decine di piccole mani, unite sul dorso e aperte verso l’esterno, come ali di farfalla, da cui il titolo dell’opera, riposeranno placide sulle pareti d'ingresso dell’edificio, in attesa di spiccare il volo. Le sagome, ritagliate bidimensionali su cartoncino nero acquisiscono un valore simbolico. Anche le imperfezioni del ritaglio diventano elementi narrativi che parlano di una modalità “handmade” per nulla scontata. Un sistema di luci teatrale rimanda ai giochi dell’infanzia, quando il mondo creato coincideva con quello immaginato dalla fantasia. Attraverso le ombre proiettate, le mani si fanno forme portatrici di luce, entità vive e mutevoli che possono cambiare dinamicamente il loro aspetto e perfino la loro originaria funzione, divenendo capaci di generare nuove forme di socialità. Le mani raccontano una storia ancestrale e si protendono verso il futuro, conservando la propria umana identità anatomica. E’ un volo leonardesco, il sogno dell'uomo che attraverso il suo operato si pone al centro del mondo, pronto per nuove sfide. A terra verrà disposto il materiale di scarto delle sagome, per creare un ulteriore elemento di interattività per il visitatore, con una sorta di tappeto in carta con una sua naturale sonorità, che restituisce la sensazione di entrare in uno spazio all'aperto e calpestare un letto di foglie cadute.
L’idea nasce in ambito sportivo e restituisce, attraverso semplici gesti, come per l’appunto dare la mano o ritagliare la carta, un nuovo modo di vivere la bellezza, di apprezzarla e di conseguenza anche di produrla e moltiplicarla. L’esperienza che l’artista conduce da alcuni anni come dirigente del Settore Paralimpico del Centro Universitario Sportivo di Brescia e guida blind per l’atletica leggera, ha fornito spunti e ispirato una nuova ricerca estetica ed artistica. Dalla richiesta di mani per guidare gli atleti ciechi, l’autrice è approdata a un territorio “intimo”, ricco di umanità e solidarietà, da vivere in un continuo e reciproco scambio. Un viaggio alla scoperta di altri modi di sentire, di percepire luci e ombre, di cogliere la realtà oltre la sua forma-luce e trasferirla in un ambito in cui il senso predominante è la fiducia nell’altro. Una sfida artistica e prima ancora umana, alla scoperta di valori e sentimenti universali, una ricchezza di forme semplici di grande significato simbolico e spirituale. La cecità diventa spunto per parlare di leggerezza e bellezza, mai di disabilità.
Come spiega Barbara Vistarini: “Ogni atto creativo è come una storia d’amore, ha bisogno di contatto. Da artista posso testimoniare che la ricerca della bellezza necessita di un contatto costante tra l’essere umano e ciò a cui esso stesso dà forma attraverso le sue emozioni. Ciò che trovo affascinante e prezioso riguardo ad entrambe le esperienze, quella di guida blind e quella artistica, è l’aspetto tattile, poiché se il mondo non viene toccato, ci sfugge di mano. Riscoprire il mondo attraverso gesti semplici, come quello di dare la mano o tagliare sagome di carta per raccontare storie ed esprimere sentimenti, significa conservare la sensibilità per il tocco umano delle cose.”
Nel mondo digitale, che ha ridisegnato le nostre vite, anche nei rapporti personali, l’artista vuole recuperare il valore della manualità in ambito creativo, un processo già iniziato nel 2013 con “Io solo ho occhi per te”, “Disfashion” e “Morfeo”, il divano scultura in ceramica ispirato alla
condizione dell'uomo occidentale contemporaneo. Con pazienza certosina e con tenacia da eccellente maratoneta, la Vistarini cerca di ritagliare lo spazio e il tempo finalmente a misura d'uomo.
L’installazione “Voliumani” si compone di rimandi alla storia dell’arte e di riferimenti autobiografici. Le mani ci fanno pensare all’indice di Adamo che si avvicina a quello del Creatore nella Cappella Sistina di Michelangelo. Il volo richiama gli studi e le macchine di Leonardo da Vinci, nell’anno delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla sua scomparsa. Ritagliare, ricercare forme semplici, sempre più lievi, rappresenta un invito alla leggerezza e alla sostenibilità del lavoro sia dal punto di vista delle procedure tecniche, come sosteneva Bruno Munari, sia sul fronte emotivo. La carta ci ricorda l’antica tradizione giapponese degli origami. Non è la prima volta che la Vistarini utilizza questo materiale, a cui è legata da tempo, dall’installazione “Bush” alla Florence Design Week presso la Biblioteca Nazionale di Firenze nel 2013, a “Rampicanti” alla Fortezza da Basso di Firenze per la New Florence Biennale nel medesimo anno, alle carte fotografiche del progetto “Appunti Ungheresi” al Museo Dalì di Berlino nel 2015, alla sky sculpture dell’installazione “Io devo brillare”, donata agli Spedali Civili di Brescia nel 2017 ed esposta anche ai Magazzini del Sale (“I shine”) per la 57esima Biennale di Venezia, dove a terra figurava anche un tappeto cartaceo dorato, il “Survival Carpet”, immagine di trasformazione e rinascita spirituale.
Oggi “Voliumani” rappresenta un ulteriore tassello nel percorso iniziato agli Spedali Civili di Brescia nel 2017 e presentato alla Biennale di Arti Visive di Venezia intento a promuovere azioni progettuali ed artistiche con una precisa dimensione etica e sociale. Per l’artista, la carta possiede una bellezza intrinseca, che ci accompagna fin da bambini sui banchi di scuola. Nell’arte e nel design è essenzialità, rigore, sobrietà, ma anche emozione e spinta verso l’innovazione.
BIOGRAFIA
Nata a Roma, Barbara Vistarini, espone dal 2002, con installazioni site-specific, in mostre collettive in Italia e all’estero, tra cui si ricordano “I segni e la memoria” al Circolo Culturale B. Brecht di Milano, ”Strategie del corpo” alla Galleria Tamatete di Roma, ”Omaggio a J. Beuys” al Museo Civico di Ascona in Svizzera, “Blog on Rimbaud” al Castello di Rivara, ”Omaggio a H.Szeemann” al Tempio della Natura di Bolognano, “Bye Bye Barbie” al Liu Hai Su Art Museum Shangai. L’artista partecipa ad importanti eventi veneziani durante due edizioni della Biennale di Arti Visive di Venezia. Espone ad Art Miami nel 2017 in occasione della Fiera d’Arte Contemporanea Miami River Art Fair. Nel 2018 espone a Palazzo Albrizzi Capello in occasione della Biennale di Architettura. Vince nel 2009 un premio alla Biennale d’Arti Visive di Genova e nel 2010 è presentata in copertina sul Corriere dell’Arte. I suoi lavori sono presenti in importanti istituzioni e collezioni pubbliche e private e sono stati pubblicati su diversi numeri di “Flash Art Italia” e “Flash Art International”. Le opere di Barbara Vistarini sono rappresentate a New York da Danette Koke Gallery 55 Bethune Street e a Roma da Honos Art Gallery via dei Delfini 35.
Testo a cura di Vera Agosti