Bas Princen

Informazioni Evento

Luogo
CASA DELL'ARCHITETTURA - ACQUARIO ROMANO
Piazza Manfredo Fanti 47, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/09/2011

ore 18

Artisti
Bas Princen
Curatori
Giampiero Sanguigni, Giuliano Sergio
Generi
fotografia, personale

La mostra espone una serie di nove fotografie selezionate dalla serie Reservoir (2011), l’ultimo progetto del fotografo olandese. Anche in questo caso la dimensione “ideale” delle immagini conduce ad un’astrazione temporale tipica di tutto il lavoro di Princen.

Comunicato stampa

La Casa dell’Architettura presenta, per la prima volta a Roma, il lavoro di Bas Princen
(1975), tra i principali rappresentanti della fotografia contemporanea, che ha ottenuto nel
2010 il leone d’argento alla XII biennale di architettura di Venezia.

Architetto e designer di formazione, Princen fa parte di una generazione di artisti che
considera l’architettura quale punto di partenza privilegiato per contribuire all’attuale
dibattito dell’arte contemporanea. Dal 2004, anno di pubblicazione del suo primo libro
fotografico, Artificial Arcadia, Princen interroga le possibilità rappresentative offerte dalla
fotografia per leggere le trasformazioni dei grandi agglomerati urbani del nuovo millennio:
“I’m not sure if it is possible to ‘document’ social, demographic and cultural transformation
through photographs, but I do think that it is possible to show certain abstractions of those
phenomena” 1. Per il fotografo la macchina fotografica è lo strumento capace di costruire la
rappresentazione delle proprie idee di luogo, architettura e paesaggio. Le sue immagini,
realizzate in tutto il mondo, non formano un archivio del contemporaneo ma trovano il loro
compimento nello spazio del libro fotografico e delle stampe monumentali. Nel 2008 la
serie “Galeria Naturale” - nata per documentare il cantiere dell’alta velocità a Bologna (2008)
– dà luogo ad un’indagine visiva sul rapporto tra naturale e artificiale e sull’ambiguità di
queste nozioni nella stessa composizione fotografica. Nel lavoro successivo Refuge (2009),
Amman, Beirut, Cairo, Dubai e Istanbul “disappear as individual cities and as specific places,
dissolving instead into a new kind of city, a imaginary urban entity in formation” 2.

La mostra all’Acquario Romano espone una serie di nove fotografie selezionate dalla serie
Reservoir (2011), l’ultimo progetto del fotografo olandese. Anche in questo caso la
dimensione “ideale” delle immagini conduce ad un’astrazione temporale tipica di tutto il
lavoro di Princen. I cantieri, le cave, le demolizioni e gli scorci di abitazioni compongono una
visione fatta di rimandi estetici e formali che sublimano la funzione documentaria per
assurgere a una serie di icone dell’architettura contemporanea. È proprio il rifiuto di produrre
un archivio di documenti che costruisce la dimensione critica del lavoro di Princen. Nelle sue
fotografie non si assiste all’epica narrazione delle imprese umane: schiere di operai abitano
cantieri che sembrano estranei alla loro fatica, dove si costruiscono enigmatiche torri di
babele. Grazie alla sapiente alternanza dei generi fotografici - dalla tradizione del vedutismo
alla fotografia d’architettura - Princen compone rappresentazioni ideali che rifiutano
qualsiasi rimando alla memoria del passato o alla gloria di un prossimo futuro e si
impongono allo spettatore quali monumenti paradossali, simboli inquietanti della condizione
contemporanea.