Basement
Il collettivo BASEMENT è lieto di inaugurare con un’esposizione collettiva, l’inizio della sua residenza artistica presso FONDAMENTA GALLERY, lo spazio espositivo di Inside Art.
Comunicato stampa
Il collettivo BASEMENT è lieto di inaugurare con un’esposizione collettiva, l’inizio della sua residenza artistica presso FONDAMENTA GALLERY, lo spazio espositivo di Inside Art. Uno spazio che ha ospitato e continua a ospitare mostre di arte contemporanea di nuovi talenti e che oggi rafforza la sua proposta affiancando all’attività espositiva anche gli atelier di giovani artisti. Il collettivo ha aderito con entusiasmo al progetto e in collaborazione con Inside Art inizia a lavorare con la mission di alimentare il confronto tra linguaggi artistici e sperimentare nuove forme di espressione creativa.
Il collettivo BASEMENT, formato da Margherita Giordano, Giovanni Longo, Mattia Morelli e Giulia Spernazza, si propone come nuova realtà artistica sulla scena romana e nazionale per creare una solida rete di scambio e incontro fra differenti linguaggi: infatti gli artisti residenti operano in diversi ambiti dell’arte contemporanea, Pittura e Illustrazione (Giordano), Fotografia e Video editing (Morelli), Pittura e Scultura (Spernazza), Scultura e Installazione (Longo). Proprio questa pluralità suggerisce i valori di confronto e condivisione al fine di arricchire l’esperienza di fruitori e addetti ai lavori. La mostra racconta quattro background ben distinti fra loro, ma uniti da un filo conduttore: l’indagine sulla percezione e sull’animo umano in rapporto con la natura, fragile e potente allo stesso tempo. L’allestimento si propone di offrire al visitatore un’esperienza in cui immergersi a 360°, sculture, installazioni ed opere a parete si snodano all’interno degli splendidi spazi di Fondamenta Gallery, insieme ai quattro studi d’artista che aprono le porte contestualmente allo spazio espositivo comune e mettono in mostra la quotidianità e l’habitat dell’artista, insieme alla sua produzione.
Oltre a disporre di un’ampia sala espositiva, infatti, Fondamenta Gallery resta disponibile per organizzazione di eventi artistici, laboratori e presentazioni di nuovi concept. Lo spazio, già teatro di numerose esposizioni di artisti emergenti e affermati, è sito in zona Pietralata/Monti Tiburtini, ed è gestito da Inside Art, gruppo editoriale e di comunicazione da 17 anni specializzato in cultura e arte contemporanea.
Fondamenta Gallery via Fraccaroli angolo Via Stefani / M Monti Tiburtini - Roma.
Vernissage 22 febbraio h18 / Apertura dal 22 febbraio all'8 marzo.
Info [email protected]
Ingresso libero.
Margherita Giordano
La Ricerca artistica di Margherita Giordano parte da uno studio meticoloso delle filosofie esoteriche e delle tradizioni, archetipi e suggestioni dell’essere umano fin dai tempi più antichi. Arricchendo i suoi studi con ricerche in campo psicologico, spirituale ed alchemico sviluppa un linguaggio artistico intriso di suggestioni magiche e simboliche; la ricerca sulle forme originarie dell’animo umano attraversa la struttura geometrica per divenire sinfonia di forme riconoscibili ed identificative di un dato stato d’animo. Gli Arcani dei tarocchi di Marsiglia, divengono quindi una sorta di alfabeto dell’anima, ed attraverso le combinazioni fra essi, l’osservatore può ridisegnare la propria mappa interiore. Più che il tradizionale aspetto “divinatorio”, infatti, i tarocchi di Margherita Giordano, ci vogliono far riflettere sulla pluralità delle emozioni e sull’importanza dell’ascolto delle stesse, chiarendo la sua ricerca anche attraverso i colori utilizzati, che sono quelli propri dell’opera alchemica: il nero (nigredo), il bianco (albedo), il rosso (rubedo). A fronte di questa esigenza comunicativa, Margherita Giordano apre un dialogo con il fruitore, per far sì che si identifichi con un’immagine universale in grado di interpretare il sé collettivo. Il prodotto diviene il veicolo per portare il potere guaritore delle immagini anche a chi normalmente non ne usufruisce. Attraverso il consumo la percezione si amplifica su larga scala. Se la nostra esistenza è scandita dall’alternanza di emozioni negative, basse (rabbia, gelosia, controllo, possesso) e di emozioni positive, alte (amore, compassione, creatività, condivisione) e se è vero che l’osservazione dell’arte e la fruizione di essa sono efficaci attrattori di quei benefici, allora la diffusione di immagini in grado di sviluppare quel dato sentire, può essere considerata antidoto ai mali di oggi (ansia, stress, solitudine). Come in un opus alchemico, il prodotto, portatore di valori artistici è così in grado di portarci dal piombo delle emozioni negative e massificate, all’oro dell’amore universale.
Margherita Giordano, consegue la laurea in Scenografia con il massimo dei voti, nel 2011, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2013 consegue la qualifica professionale di Interior designer presso l’Istituto Quasar di Roma, ma continua la sua attività espositiva in numerosi poli culturali romani. Da Dicembre 2016 il suo curriculum espositivo si arricchisce, arrivando nel 2018, sotto la curatela di Carla Mazzoni ad esporre all’interno dello Spoleto Art Festival e ad entrare fra i finalisti del Premio Catel. Numerose anche le fiere in Italia e all’estero, fra cui tre edizioni di Paratissima Art Fair (Milano e Torino) e l’Art Nordic di Copenaghen. Nel 2019 partecipa al Festival dei due Mondi di Spoleto (sempre sotto la curatela di Carla Mazzoni), espone nel padiglione del Bangladesh alla 58 edizione della Biennale di Venezia e vince il Premio Arte Aniene (Roma) con un’opera a quattro mani con il fotografo Mattia Morelli.
margheritagiordano.it
Giovanni Longo
Giovanni Longo (Locri, 1985) è uno scultore e artista multidisciplinare italiano. Nella sua ricerca sperimenta molteplici mezzi ponendo l’attenzione sulla “capacità dei linguaggi di condizionare la narrazione”. Dal 2005 si concentra sul legno di recupero con il quale, operando un parallelo tra elemento osseo e ligneo, rappresenta simbolici scheletri indeboliti dal tempo (Fragile Skeletons). Il suo lavoro non si impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle soluzioni site-specific. È soprattutto la dimensione della casualità la costante del suo lavoro, aldilà del mezzo espressivo utilizzato. Questo diviene evidente nel recupero del legno, ma lo è ancor di più nelle recenti videoinstallazioni realizzate in linguaggio di programmazione Java o nei particolari allestimenti concepiti in luoghi ambigui come gli ascensori, i ponti e tutti quei luoghi “di transito”. Il tutto con l’obiettivo finale di riordinare gli elementi e i concetti che man mano vengono evidenziati.
Nel biennio 2009/2010 è selezionato in diversi premi internazionali: Arte Mondadori, Arte Laguna, Combat e Premio Celeste. Nel 2011 una sua opera viene esposta alla Tese di S. Cristoforo per il Padiglione Italia/Accademie alla 54^ Biennale di Venezia. Nel 2012 prende parte al workshop “Eurasia Wings”, nel quartiere artistico M50 a Shanghai, dove ha modo di interagire con il rigore e la pulizia estetica della cultura cinese, in contrasto con la tumultuosa confusione della megalopoli. Negli anni successivi i suoi progetti sono protagonisti in diversi eventi internazionali: dal Kunstenfestival Watou in Belgio al progetto Wood Mood Valcucine a Londra, New York e Milano; dalla residenza a Grasse curata da PHOS alla biennale Jeune Création Européenne in Francia, Polonia, Spagna e Danimarca. Nel 2016 il MARCA Museo delle Arti Catanzaro gli dedica la prima personale istituzionale, a cura di Marco Meneguzzo, accompagnata da una pubblicazione edita da Rubbettino. Dopo tre mesi di residenza a Parigi, presso gli atelier del dipartimento culturale di Montrouge, attualmente lavora come visual designer presso il Tecnopolo Tiburtino di Roma, un aggregatore di aziende innovative operanti nel settore dell’Information Technology.
giovannilongo.com
Mattia Morelli
“Da sempre la mia ricerca fotografica verte inevitabilmente sul rapporto uomo-paesaggio ed ogni lavoro cerca di far affidamento su due elementi principali: studi empirici da una parte e capacità immaginifica dall’altra. Guardare il paesaggio sotto forma di particolare o di veduta significa sentirsi parte ed in stretto contatto con un più grande insieme di simboli.
Siamo portati sempre più ad un’inesorabile occupazione ed invadenza antropologica del suolo (e non solo), da qui – con il progetto “Il cimitero degli insetti” – si cerca di porre all’attenzione dell’osservatore quale ruolo, ed importanza, possano avere questi minuscoli esseri viventi per l’ambiente e per l’uomo stesso”.
Mattia Morelli (1985) pugliese d’origine fin da piccolo si sposta tra Lecce, Roma, Torino e Bologna.
Dopo gli studi classici, ottiene il diploma di laurea dapprima in Pittura e successivamente in Fotografia all’Accademia di Belle Arti.
Espone in varie manifestazioni artistiche in Italia (Bologna, Milano, Napoli, Roma, Spoleto, Torino) e all’estero (Amsterdam, Arles, Copenaghen, Grenoble, Miami, Parigi).
Collabora negli anni con il fotografo Nino Migliori, lo scultore Maurizio Mochetti e il critico d’arte Mario Dal Bello.
Sue fotografie sono presenti su Artribune, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica e L’Espresso.
Attualmente vive e lavora a Roma.
mattiamorelli.com
Giulia Spernazza
La ricerca di Giulia Spernazza, muovendosi nell’ambito della Pittura, Scultura e Installazione, intende porre al centro la natura attraverso il racconto di un mondo armonico e rarefatto in cui vengono capovolti i principi antropocentrici dell'uomo contemporaneo. In tal senso è una riflessione sul controverso rapporto uomo-natura, di cui vengono evidenziati i precari equilibri, e sulla necessaria riconquista degli spazi e delle purezze naturali. La loro Bellezza e poesia convivono con un senso di perenne fragilità e precarietà, metafora della stessa caducità umana. Le opere sono concepite come corpi soggetti allo scorrere del tempo che rende ogni cosa transitoria, concetto espresso con l’utilizzo di materiali dotati di un’assoluta provvisorietà.
La serie inside plexiglas, attraverso la creazione di microcosmi dove ogni cosa appare protetta e sospesa, introduce i concetti di stratificazione, in cui è presente un lavoro di addensamento/riduzione teso al raggiungimento di una rappresentazione essenziale della natura, e di intersecazione, in cui vediamo un progressivo predominare dell’elemento naturale sugli altri materiali.
Nella serie Art book l’artista pone l’accento sul processo temporale della lettura come esperienza, cogliendone i tre passaggi fondamentali : dalla inconsapevolezza del contenuto dell’oggetto, che appare dotato di un affascinante misteriosità, alla fase del suo assorbimento, fino alla conclusione del processo e quindi l’interiorizzazione del significato. Talvolta gli Art books appaiono anche come simbolici contenitori di pensieri, talvolta come un’astratta narrazione della natura che avviene con l’utilizzo della materia naturale stessa.
Dal punto di vista formale la ricerca è volta al minimalismo , attraverso l'inserimento equilibrato di pochi elementi scultorei e pittorici. I materiali principalmente utilizzati sono carta, cera ed elementi naturali.
Giulia Spernazza nasce nel 1979 a Roma, dove vive e lavora. Nel 1998 consegue il diploma presso il IV liceo artistico “A.Caravillani ” di Roma e ad aprile 2008 il Diploma Accademico in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 2011 espone in permanenza alla Galleria Faber (Roma), collabora con la Galleria RvB Arts (Roma), Artistica snc (Forlì) e AM Studio Art Gallery (Napoli). Tra le principali esposizioni nel 2019 partecipa alla Mostra “Ex voto per arte ricevuta”, a cura di Angelo Crespi, presso il Museo Marino Marini di Firenze, al Premio Arteam cup a Villa Nobel (San Remo), dove vince il Premio residenza e una Mostra personale presso il MuSa (Raccolta civica del disegno di Salò, Brescia) e viene invitata alla IV Biennale del libro d’Artista presso la Fondazione Monti Uniti di Foggia. Nel 2018 effettua la personale “natura pura” presso la Galleria d’Arte Faber, nel 2017 espone alla bipersonale, con Alessandra Carloni, “Cosimo”, presso la Galleria RvB Arts e nel 2015 effettua la bipersonale “Il coraggio dell’abbandono”, con Arianna Matta, presso la Galleria d’Arte Faber. Nel 2014 e nel 2012 partecipa al Premio Adrenalina 2.0 e 3.0 presso il Macro Testaccio la Pelanda (Roma) e nel 2013 al 64° Premio Michetti (Francavilla a Mare). Tra i concorsi nel 2019 viene selezionata per Arteam cup, Timeraiser di Padova e per la Fiera internazionale Artrooms. Nel 2011 per il XXV Premio Pandosia ed il Premio Arciere. Nel 2014 vince il 1° Premio Adrenalina 3.0 nella categoria Installazione.
giulia-spernazza.it