Bâton Serpent. Un dialogo tra Huang Yong Ping e Hou Hanru
In occasione dell’Art Week e della Design Week 2019, il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci in collaborazione con Gluck50 organizza due incontri, curati da Maurizio Bortolotti, con due artisti contemporanei di livello internazionale, nell’anno del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci.
Comunicato stampa
In occasione dell’Art Week e della Design Week 2019, il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci in collaborazione con Gluck50 organizza due incontri, curati da Maurizio Bortolotti, con due artisti contemporanei di livello internazionale, nell’anno del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci.
Primo appuntamento giovedì 4 aprile con Huang Yong Ping, artista che fa parte della "generazione eroica" della prima ondata di artisti cinesi migrati in Occidente negli anni Ottanta, in dialogo con il curatore e direttore artistico del MAXXI Hou Hanru.
Il secondo incontro, martedì 9 aprile, vede protagonista Olafur Eliasson, artista danese che mette al centro del suo lavoro il rapporto tra esseri umani e natura coinvolgendo il pubblico attraverso i suoi progetti architettonici e interventi negli spazi pubblici.
Huang Yong Ping può essere considerato un pioniere nell'ambito dei legami tra l'arte occidentale e l'arte cinese. Di fatto, al centro del suo lavoro sta la messa in discussione dei luoghi comuni dell'Occidente e dell'Oriente, e in particolare i concetti consolidati di tradizione e modernità, ordine e caos, storia e scienza, verità e potere.
Ha scritto Hou Hanru del suo lavoro: "Come artista, e altresì come pensatore, Huang Yong Ping incarna chiaramente la vita creativa (descritta da Deleuze e Guattari come una continua messa in discussione della "Verità") lottando con il caos e dubitando della 'verità'".
Huang Yong Ping è stato il fondatore del movimento Xiamen Dada, nato nel 1986. Si è trasferito in Francia nel 1990. Nel suo lavoro, spesso riferendosi a sistemi "alternativi" di fede, che siano Yijing, Zen, o la teologia medievale europea, o Wittgeinstein e Foucault, cerca di inventare "altri sistemi" di rappresentazione del mondo e del suo destino. Uno dei temi che indaga sono gli animali, deformati e trasformati secondo vari riferimenti culturali "oscuri". La loro metamorfosi diventa quindi metafora universale delle questioni contemporanee della nostra società. Nel suo intervento, che si terrà nella cornice unica del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" in occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo, mostrerà nella sua presentazione come l'iconografia di Leonardo abbia influenzato i suoi primi lavori.
Batôn Serpent è il titolo della sua mostra italiana, tenutasi al MAXXI alcuni anni fa. Il titolo di un'esposizione tanto escatologica si riferisce al famoso passaggio biblico che racconta il miracolo in cui una canna viene trasformata in un serpente: è la prima volta. Nel loro dialogo Huang Yong Ping e Hou Hanru parlano della prima ondata della migrazione di artisti cinesi, di cui il lavoro di Huang è una brillante rappresentazione paradigmatica.
L’opera di Olafur Eliasson getta un ponte tra diverse aree del sapere e della cultura. Dall’arte all’architettura, dalla geometria alla luce, ciò che lo appassiona di più è il rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente, che tematizza continuamente nel suo lavoro di artista, ricercatore e sperimentatore. In particolare, i suoi progetti mettono in discussione l’influenza degli esseri umani sull’ambiente naturale, poiché la sua opera è una sfida continua a ripensare la realtà come esclusivamente vista dallo sguardo umano. La sua conferenza al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia acquista un significato particolare, soprattutto nell’anno di celebrazione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci. L’opera di Eliasson ci ricorda quanto sia urgente un cambiamento radicale nel modo in cui consideriamo la natura, che oggi si presenta in trasformazione come risultato del profondo e irreversibile cambiamento climatico che stiamo vivendo.
Il Museo, che fin dalle sue origini indaga la stretta relazione fra arte, scienza e tecnologia, è lieto di ospitare Eliasson proprio in virtù della sintonia della sua opera con lo spirito di Leonardo. La capacità di Leonardo, di osservare per comprendere i fenomeni naturali, e la sua metodologia di lavoro, che parte dalla natura per tradurla in forme meccaniche, sono elementi fertili di significati anche per la contemporaneità.
Nell’ambito della Design Week Eliasson presenterà la nuova lampada disegnata per l’azienda danese di illuminazione Louis Poulsen.