BAW – Bolzano Art Weeks 2023
Torna BAW – Bolzano Art Weeks, il più grande festival di arte contemporanea dell’Alto Adige.
Comunicato stampa
Dal 29 settembre all’8 ottobre torna BAW - Bolzano Art Weeks, il più grande festival di arte contemporanea dell’Alto Adige. Durante i 10 giorni di questa terza edizione, tutta la città di Bolzano si animerà di esposizioni, performance, installazioni, tour e aperture straordinarie promosse da istituzioni pubbliche e private, realtà indipendenti e artist*. Nato da un’idea della curatrice e manager culturale Nina Stricker, organizzato da Cooperativa 19 e da Südtiroler Künstlerbund, BAW – Bolzano Art Weeks propone un calendario coordinato e integrato, che condensa il grande fermento artistico del capoluogo altoatesino e si proietta ben oltre i confini provinciali.
Il programma dell’edizione 2023, ispirata al tema play_ground ovvero “parco giochi”, ma anche “campo, spazio per giocare” è interessato tanto al gioco in sé come attività di scoperta e anche sovversione delle regole, quanto agli oltre 70 spazi in e outdoor coinvolti dalla natura evasiva/pervasiva del gioco.
«BAW – Bolzano Art Weeks sin dalle origini vuole offrire una cornice congiunta, inclusiva e collaborativa di tutte le iniziative del territorio e allo stesso tempo rendere questa straordinaria vastità di eventi più fruibile e navigabile per tutti/tutte. Il tema play_ground ci ha permesso di giocare con la struttura culturale policentrica della città unita in una sola mappa: 1 città, 5 zone, 5 giornate dedicate, 5 installazioni, 5 tour per esplorarle», hanno spiegato Valentina Cramerotti, Massimiliano Gianotti, Barbara Brugnara e Hannes Egger del team BAW.
BAW - Bolzano Art Weeks è un evento collettivo nato con l’obiettivo di dare uno spazio, fisico e temporale condiviso alla multiforme scena artistica contemporanea altoatesina. BAW copre tutta la città di Bolzano (e oltre) con l’intento di coinvolgere un pubblico ampio e diversificato e di animare con spirito artistico zone della città solitamente estranee a questa dimensione: evitando gerarchie tra centro e periferia e ispirandosi ad una visione policentrica che valorizza le realtà fuori dai percorsi più battuti. Anche quest’anno avranno come sempre un ruolo di primo piano i luoghi del quotidiano come scuole, bar, alberghi, negozi, ristoranti, ma anche esercizi commerciali dismessi. Saranno coinvolti quartieri meno conosciuti ma oggi al centro di numerose riflessioni, come Don Bosco ed Europa Novacella, l’Areale ferroviario – dallo scorso anno uno degli spazi più creativi “aperti” dalla manifestazione nel generale fermento di Bolzano Est - e Bolzano Sud, le piazze e gli spazi verdi della città, il complesso architettonico di Maria Heim, i giardini e gli ambienti storici degli hotel Laurin, Mondschein e Castel Hörtenberg.
Anche nell’edizione 2023, BAW conta la partecipazione di oltre 100 partner fra cui Museion, Fondazione Antonio Dalle Nogare, Ar/Ge Kunst, Facoltà di Design e Arti - Libera Università di Bolzano, VBB– Vereinigte Bühnen Bozen, Centro Trevi e Biblioteca provinciale Teßmann, Südtiroler Künstlerbund, Associazione degli Artisti, Lungomare e Foto Forum, spazi privati di associazioni, gallerie e singoli/e cittadini/e e studi d’artista aperti al pubblico solo in occasione di BAW.
Per la prima volta La Lunga Notte dei Musei di Bolzano, che coinvolge 11 istituzioni, si svolgerà il 6 ottobre proprio in occasione e all’interno del calendario di BAW che quest’anno coincide anche con la DiciannovesimaGiornata del Contemporaneo di AMACI con molteplici iniziative aderenti nel centro storico. Non mancano gli anniversari importanti come il ventennale di attività di Lungomare, celebrato con una due giorni di talk, presentazioni di libri, azioni e performance con un mix di ospiti internazionali quali Martino Gamper, Cecilia Canziani, Anna Colin, Marzia Migliora, Luigi Coppola, Wissal Houbabi e tanti altri.
La quasi totalità delle istituzioni locali ha deciso di presentare i propri progetti nell’arco temporale disegnato dalla rassegna: dalle inaugurazioni delle grandi mostre come HOPE, terzo e ultimo capitolo del progetto di ricerca a lungo termine TECHNO HUMANITIES a Museion curatoda Bart van der Heide & Leonie Radine in collaborazione con DeForrest Brown Jr. e di Fondazione Antonio Dalle Nogare con la seconda parte di David Lamelas. I Have to Think About It. Part II a cura di Andrea Viliani con Eva Brioschi, alle installazioni site-specific come la monumentale METABOLICA (Moby Dick) di Thomas Feuerstein co-prodotta da Museion e NOI nella storica sala Carroponte del NOI Techpark e il BAW23 SPECIAL PROJECT The Decline of the Nation State and the End of the Rights of Man di Margherita Moscardini realizzata in collaborazione con la bolzanina Ar/ge Kunst in occasione della mostra personale dell’artista presso la galleria e la Gian Marco Casini Gallery di Livorno per gli ambienti del Parkhotel Laurin. Proficue anche altre collaborazioni di interscambio fra realtà locali e ospiti come il dispositivo performativo Second Skin di Hannes Egger a cura di Lottozero di Prato e la mostra CORPO DI DONNA / ALL YOU CAN FUCK con i celebri scatti di Letizia Battaglia sul tema del corpo femminile fra libertà e umiliazione a cura della Crumb Gallery di Firenze ospitata da BAW23 al Castel Hörtenberg.
E ancora presentazioni di libri sul duplice aspetto del tema play_ground come Landscape with(out) Locus a cura di Eva Leitolf e Giulia Cordin della Facoltà di Design e Arti di Unibz in collaborazione con LUMEN Museum e NERO Editions e La stagione fatata. L’infanzia nell’arte contemporanea italiana di Saverio Verini edito da Castelvecchi e presentato in conversazione con Denis Isaia, Elisa Del Prete e Stefano Riba alla WAAG. Casa della Pesa sarà anche sede del primo appuntamento del calendario di BAW23 a cura di Weigh Station con una puntata del format internazionale Creative Mornings che una volta al mese unisce oltre 200 città in 67 paesi del mondo in una colazione creativa dedicata, questo settembre, al tema della SIMPLICITY.
Non mancheranno tante piccole realtà tutte da scoprire negli angoli più remoti del capoluogo, come il gioiello nascosto Archimod, progetti giovanissimi come quelli dei collettivi di Smarmellata, Borlottee e /dzublate/ per arrivare a vere e proprie feste di quartiere, come la BAW23 STREETFEST(A) nella via Dodiciville chiusa per l’occasione. Completano il programma tour guidati anche da personaggi conosciuti come Luca Rossi o alla scoperta dei quartieri e delle loro architetture attraverso teatro e danza con il Bolzanism Museum per costruire anche attraverso il gioco sociale archivi di saperi condivisi dalla comunità come quello delle “Piazze Dei Saperi” del Collettivo Fantasma. Visto il tema, non mancheranno iniziative dedicate ai/lle più piccoli/e ed alle famiglie.
La mappa di BAW, come di consueto, valica i confini della città: giungendo in una valle incontaminata di San Martino in Val Badia grazie al BAW ON TOUR, quest’anno dedicato a SMACH. Val dl’Ert, (Valle dell’Arte) – parco di arte pubblica nella natura, vincitore di una delle menzioni speciali al Premio Nazionale del Paesaggio 2022 – e ad Appiano, con le iniziative di Eau&Gaz Residency negli spazi suggestivi di Castel Gandegg.
Ispirata al concetto di play_ground è stata anche la BAW23 Call For Artists svoltasi durante l’estate e affidata al giudizio del comitato tecnico-scientifico composto da Leonie Radine (MUSEION, curatrice), Angelika Burtscher (Co-Founder e Co-Artistic-Director di Lungomare), Nitzan Cohen (preside Facoltà di Design e Arti Libera Università di Bolzano), Valerio Dehò (curatore indipendente), Rudolf Frey (direttore artistico Vereinigte Bühnen Bozen VBB), Kathrin Oberrauch (curatrice indipendente), Tommaso Tisot (collezionista), Chiara Caliceti (esperta di marketing e comunicazione turistica), Lisa Trockner e Alexander Zoeggeler (direttrice e presidente del Südtiroler Künstlerbund SKB). Nella sua veste di giuria, il comitato ha decretato la vittoria e il finanziamento di 5 opere originali da esporre nelle 5 zone durante le 10 giornate della manifestazione, ciascuna meta di un tour dedicato: la grande sabbiera con riferimenti alla sand play therapy dal titolo Sanding memory di Masatoshi Noguchi ospitata da alma9 a Bolzano est; il progetto nato da un sopralluogo critico in un negozio di animali della fotografa di origini brasiliane Elisa Cappellari Gioca pure, giocate! presso la Biblioteca Teßmann a Bolzano nord; l’opera interattiva con collegata performance dal vivo - Pino di Maria Walcher - ispirata al trono del lustrascarpe più anziano della Sicilia installata nel centralissimo Palais Campofranco; il duo russo Dmitrii Khramov & Mariia Khramova, con le pietre cadenti come momenti di eternità di Rain che aprono un portale verso un’altra dimensione al NOI Techpark; Caterina Nebl & Anna Maconi con l’azione Bon Ton per il finissage a Bolzano Ovest negli spazi fuori dal tempo di Maria Heim. Sarà il loro surreale personaggio la “Signorina Bo” a chiudere questa edizione con una tavola apparecchiata: uno spazio condiviso e inclusivo, dove tutt* si possono sedere e mettersi in gioco. Una metafora efficace per raccontare BAW, uno spazio grande come e più di una città, dove soggetti del mondo dell’arte e pubblico danno vita ad una straordinaria festa in cui ciascun* porta qualcosa e tutt* ricevono più di quanto hanno portato.