Beatrice Mika Sakaki – A Drop of Sweat Along the Belly

Nell’ambito di Il futuro è una schiuma cosmica, la terza edizione del bando TO.BE dedicato alla crescita professionale dellə artistə emergenti, che stanno completando o che hanno terminato la loro formazione, Recontemporary presenta mercoledì 26 marzo alle ore 18:00, in via Gaudenzio Ferrari 12, la mostra personale di Beatrice Mika Sakaki “A Drop of Sweat Along the Belly”.
Comunicato stampa
Nell’ambito di Il futuro è una schiuma cosmica, la terza edizione del bando TO.BE dedicato alla crescita professionale dellə artistə emergenti, che stanno completando o che hanno terminato la loro formazione, Recontemporary presenta mercoledì 26 marzo alle ore 18:00, in via Gaudenzio Ferrari 12, la mostra personale di Beatrice Mika Sakaki “A Drop of Sweat Along the Belly”.
La proposta espositiva curata da Ghёddo si inserisce in un programma più ampio di mostre che prevede la collaborazione tra artistə e spazi d’arte contemporanea di Torino. L’intero progetto è realizzato con il sostegno di Fondazione Venesio e con il patrocinio di Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Città di Torino.
A Drop of Sweat Along the Belly è la mostra-evento di Beatrice Mika Sakaki per lo spazio di Recontemporary a cura di Ghёddo.
A Drop of Sweat Along the Belly (Una Goccia di Sudore Lungo la Pancia), è un progetto ideato appositamente da Beatrice Mika Sakaki per lo spazio di Recontemporary a cura di Ghёddo.
La mostra esplora il concetto di limite, inteso come distanza fisica e virtuale, attraverso un’installazione composta da video in animazione 3D ed elementi spaziali in plexiglass, ispirati ai dispositivi di protezione e controllo del distanziamento sociale nello spazio pubblico.
La protagonista al centro della narrazione visiva sfida l’estensione dell’ambiente digitale con il proprio corpo. Come il percorso di una goccia di sudore sulla pelle, il suo movimento segue una traiettoria imposta, modellata dai vincoli esterni.
I video aIternano pause e ripartenze in un dialogo coreografico che coinvolge direttamente lo sguardo dello spettatore. Sovrapposti ai display, i pannelli di plexiglass agiscono simultaneamente come filtro visivo e schermo di isolamento, codificando in questo modo lo spazio e l’interazione del pubblico in una sequenza di passaggi, ostacoli e scorciatoie.
La pratica artistica di Beatrice Mika Sakaki si serve di risorse raccolte dalla rete e dei linguaggi di programmazione visuale per rielaborare, riorganizzare e ricostruire le informazioni in output codificati e paesaggi virtuali.
La mostra sarà accompagnata da un testo critico di Barbara Ruperti.
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Beatrice Mika Sakaki (1999) è nata a Firenze, Italia. È un’artista italo-giapponese multidisciplinare che opera sia nel digitale che nel campo non digitale. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, attualmente vive a Venezia ed è iscritta al corso di laurea magistrale in Arti Visive presso l’Università IUAV. Il suo interesse per le immagini di sorveglianza nasce dall’attenzione rivolta alle micro-azioni, spesso impercettibili all’occhio umano, poiché destinate a essere elaborate da un’altra macchina. L’ambiguità tra ciò che è stabile e la condizione di stand-by costituisce un punto di partenza fondamentale della sua pratica artistica. Decelerare per distruggere, rielaborare e riorganizzare.
Da gennaio 2024, Sakaki fa parte di DiY Kollektiv, un giovane collettivo veneziano. DiY Kollektiv sviluppa la sua ricerca interdisciplinare sui linguaggi di programmazione sound e visual e l’esplorazione di forme digitali e analogiche, promuovendo al contempo l’espressione di pratiche artistiche sperimentali e la creazione di un network internazionale di menti creative.
Ghёddo un progetto di ricerca e un collettivo curatoriale indipendente attivo a Torino e composto da: Olga Cantini, Rachele Fassari, Davide Nicastro, Barbara Ruperti e Marta Saccani. Il collettivo è nato nel 2022 dall’esigenza di sperimentare e promuovere un dialogo aperto sulle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee. Ghëddo si propone come incubatore per progettualità emergenti, con una visione curatoriale militante e un posizionamento etico attento alle anomalie del sistema dell’arte. Il nostro approccio si fonda sulla partecipazione, sull’interconnessione e su uno scambio orizzontale, privo di gerarchie.
La mostra sarà visibile fino al 29 marzo 2025.
In occasione dell’inaugurazione sarà possibile degustare un drink proposto da “Sciarada – Bistrò e Miscelati”, ispirato alla mostra.