Beatriz Ruibal – Inventario. Gli oggetti ci guardano

Informazioni Evento

Luogo
INSTITUTO CERVANTES - CHIESA DI SANTA EULALIA DEI CATALANI
Via Argenteria 33, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a giovedì dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30; venerdì dalle ore 9.30 alle 14.00

Vernissage
21/11/2024

ore 18

Artisti
Beatriz Ruibal
Generi
fotografia, personale

Inventario è composta da una selezione di 25 fotografie, un progetto al quale Ruibal lavora da 10 anni, che rappresentano oggetti personali appartenuti a importanti autori letterari.

Comunicato stampa

L'Istituto Cervantes di Palermo presenta la mostra Inventario. Gli oggetti ci guardano, un’esposizione ad opera della visual artist, regista e fotografa Beatriz Ruibal, che verrà inaugurata giovedì 21 novembre alle ore 18.00 nella Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria, 33) alla presenza dell’artista.

Inventario è composta da una selezione di 25 fotografie, un progetto al quale Ruibal lavora da 10 anni, che rappresentano oggetti personali appartenuti a importanti autori letterari. Tra questi Federico García Lorca, Zenobia Camprubí, prima traduttrice ispanica di Rabindranath Tagore, e alcuni dei vincitori del Premio Cervantes come Juan Ramón Jiménez, Antonio Gamoneda e María Zambrano.

Utilizzando un metodo quasi “archeologico” e un attento processo di ricerca, l'artista ha catturato attraverso le fotografie l’essenza di queste esistenze, permettendo allo spettatore di avvicinarsi agli universi intimi degli autori e scoprire i molteplici strati che compongono la loro eredità vitale, rivelando il legame emotivo e la trascendenza della loro eredità nel tempo.

Le opere più personali di Beatriz Ruibal rimandano l’esigenza della rappresentazione dell'assenza attraverso spazi, scenari e oggetti, concetti che sono legati alla fragilità dell'esistenza contemporanea.

Oliva María Rubio scrive a tal proposito nel testo critico a corredo della mostra della mostra: «Nel corso degli anni Beatriz Ruibal ha creato un corpus di opere, sia fotografiche che cinematografiche, in cui evoca l’assenza e riflette sulla memoria, sull'oblio e sul ricordo. E lo fa non attraverso una narrazione chiusa ma in modo frammentario e soggettivo, scavando tra i diversi strati, perché, come sottolinea Walter Benjamin nel testo Scavo e memoria, “la memoria non può avanzare come costruzione narrativa, tanto meno come resoconto, ma deve, nel senso più strettamente epico e rapsodico, indagare in nuovi contesti e, nei vecchi, scavare ancora più a fondo”».

E aggiunge la storica dell’arte Cristina Vives: «I primi piani segnano lo stile di Inventario e la decontestualizzazione delle scene, evitando la contaminazione con altri livelli di informazione. Ruibal si concentra sulle qualità dell'oggetto stesso: dettagli, tracce del tempo, singolarità. L'oggetto è ora un soggetto fotografico e definisce la sua personalità, diventa unico e autonomo. La luce, naturale nella maggior parte dei casi o retroilluminata su tavoli luminosi in altri, conferisce quest'aura di autosufficienza a ciò che viene ritratto. La scala quasi reale di queste fotografie emula le dimensioni reali degli originali e aggiunge una forza che le rende ancora più vicine e suggestive. Abiti, scarpe, capi intimi, sono disposti imitando il movimento dell'uso: più strutturati quelli maschili, liberi e sensuali quelli femminili».

Nel corso della sua carriera Ruibal ha sviluppato un proprio linguaggio visivo, creando opere che invitano a riflettere su eredità, identità ed ecologia. Queste tematiche sono presenti sia nella serie Inventario (Work in Progress) che nella sua ricerca sui danni all’ambiente e sulla crisi climatica causata dall'uomo. Questo approccio le ha fatto ottenere importanti riconoscimenti come il Secondo Premio di Fotografia della Fondazione Enaire (2024) e il Premio BMW per l’Arte Digitale (2023). La sua installazione audiovisiva No lo encontraréis en los mapas, che ha rappresentato la Spagna al G20 Art Project in India (2023), è un esempio del suo impegno nel rapporto tra arte ed ecologia. Ha inoltre realizzato residenze artistiche presso la Real Academia de España a Roma (2016/2017) e presso il C3A di Cordoba (2023/2024). Il suo lavoro più recente Caída Libre è stato esposto al Panteón de los Hombres Ilustres_ Patrimonio Nacional nell'ambito di PhotoEspaña 2022.

L’esposizione, che giunge a Palermo dopo la tappa a Budapest, rimarrà fruibile fino al 31 gennaio 2025 (da lunedì a giovedì dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30; venerdì dalle ore 9.30 alle 14.00). Ingresso libero.

Durante la mostra saranno organizzate visite guidate in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo e 4 laboratori (nelle date 2, 9, 16 dicembre e 13 gennaio 2025), che offriranno agli studenti delle scuole superiori un'esperienza immersiva unica per scoprire come gli oggetti degli autori spagnoli del XX secolo si trasformino in simboli e diventino occasione per una narrazione storica.