Bell’Italia. La pittura di paesaggio dai Macchiaioli ai Neovedutisti veneti 1850-1950

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO CIVICO BAFILE
piazza Vescovado, 1, Caorle , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giugno, luglio, agosto tutti i giorni dalle 16 alle 23.
Settembre e ottobre: venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18

Vernissage
20/06/2015

ore 12 su invito

Contatti
Telefono: +39 199757519
Biglietti

Intero: € 7 |ridotto € 5: studenti, adulti over 65 anni, convenzioni, gruppi (da 10 a 25 persone) ridotto scuole € 4 | famiglie € 14 (due adulti e tre figli minori di 12 anni) Gratuito: bambini fino ai 6 anni, disabili con accompagnatore, guide turistiche, due accompagnatori per classe e un accompagnatore per gruppo, giornalisti previo accredito.

Patrocini

promossa dal Comune di Caorle, dalla Fondazione Terra e Acqua, dalla Fondazione Santa Cecilia e dal Museo del Paesaggio a Torre di Mosto (Ve)

Editori
MARSILIO
Artisti
Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Giovanni Boldini, Guglielmo Ciardi, Beppe Ciardi
Curatori
Maurizio Vanni, Stefano Cecchetto
Uffici stampa
CIVITA TRE VENEZIE
Generi
collettiva, arte moderna

Venezia e la sua laguna, il mare, la campagna e la montagna: luoghi della memoria e della contemplazione sublimati dalla pittura, esaltati dalla luce e dal colore e raffigurati in un’affascinante sequenza di paesaggi.

Comunicato stampa

Caorle, giugno 2015 - Venezia e la sua laguna, il mare, la campagna e la montagna: luoghi della memoria e della contemplazione sublimati dalla pittura, esaltati dalla luce e dal colore e raffigurati in un'affascinante sequenza di paesaggi. Meravigliose vedute che rivelano la dimensione interiore dell'artista il quale, partendo dai luoghi del proprio vissuto, si sposta poi verso ad altri luoghi: dentro all'itinerario segreto di uno 'stato d'animo'. Sono questi i tratti distintivi della mostra BELL’ITALIA. La pittura di paesaggio dai Macchiaioli ai Neovedutisti veneti, 1850-1950 ospitata nelle sale del Centro culturale Bafile di Caorle (VE) dal 21 giugno al 25 ottobre 2015.

L'esposizione, promossa dal Comune di Caorle, dalla Fondazione Terra e Acqua, dalla Fondazione Santa Cecilia e dal Museo del Paesaggio a Torre di Mosto (Ve), rappresenta un itinerario dentro la pittura di paesaggio italiano che descrive il clima di rinnovamento e la metamorfosi in atto tra Ottocento e Novecento. Curata da Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Tiziano Panconi e composto, oltre ai curatori, da Giorgio Baldo, Eugenio Manzato, Luisa Turchi, Myriam Zerbi, BELL'ITALIA presenta una selezione di circa 120 opere di artisti, appartenenti alla corrente veneta e toscana, che hanno contribuito a scrivere una pagina nuova dell’arte moderna, segnando la svolta di un percorso strutturale dell’espressione artistica secondo un differente 'punto di vista'.

A catturare immediatamente l’attenzione del visitatore una suggestiva sequenza di luoghi immaginari - luoghi emotivi e senza territorio - che non indugiano sulla riproduzione del visibile ma, al contrario, esaltano la rivelazione dell'invisibile, dove l'intuizione di un momento diviene essenza del nostro vissuto. Per un inesauribile impulso del cuore, che la ragione ignora, l'artista si abbandona alla rappresentazione del 'vero' come rapito dall'influenza della luce, dell'aria, della vita esterna e da una volontà superiore che lo spinge a rappresentare il paesaggio e renderlo intimamente suo. In questi dipinti è celato – e contemporaneamente rivelato – il mistero delle cose esistenti e la loro quotidiana rinascita nella luce e nel colore di una rinnovata materia pittorica.

Il percorso espositivo delinea l'evoluzione del concetto di "veduta" che, partendo dalla rappresentazione ottocentesca, si trasforma attraverso la visione romantica dell’artista – la 'macchia' dell'espressionismo toscano e la luce di quello veneto – per approdare ai nuovi linguaggi del Novecento.

Artisti del calibro di Giovanni Boldini; Giovanni Fattori; Telemaco Signorini; Angiolo e Lodovico Tommasi, Angelo Dall'Oca Bianca; Luigi Nono; Ippolito Caffi; Ettore Tito; Gennaro Favai; Alessandro Milesi; Teodoro Wolf Ferrari; Gino Rossi; Umberto Moggioli; Guglielmo Ciardi, con i figli Emma e Beppe Ciardi; Pietro Fragiacomo; Luigi De Giudici; Virgilio Guidi; Felice Carena si alternano e si susseguono a comporre le cinque sezioni tematiche della rassegna. La prima, "Venezia e il suo immaginario", accoglie il visitatore e lo conduce ad ammirare una suggestiva panoramica dedicata alla città delle meraviglie, qui ritratta nelle diverse ore del giorno e della notte. Una città che si trasforma in un palcoscenico di luci e ombre assolutamente affascinate. "La montagna, nei luoghi e dello spirito" è il titolo della seconda sezione. Qui l'artista ritrova se stesso nella contemplazione dell'infinito; la montagna è la casa dell'anima è l'oasi tranquilla della mente, è il luogo dove si celebra una rinascita nella quale si condensano tutti gli elementi, i colori e le forme dell'universo. Particolarmente suggestiva la terza sezione intitolata "Percorsi d'acqua" con il paesaggio incantato delle isole di Burano e Mazzorbo, la quiete spirituale di San Francesco del Deserto e gli orti che affiorano dalle acque della laguna. E' nella metamorfosi del paesaggio, tra la pace della laguna e la forza del mare che si rivela l'espressionismo pittorico e la poetica delle emozioni più intime. Un piccolo grande mondo è riconoscibile nella sezione “La campagna e i luoghi della memoria”: il neoclassicismo, il romanticismo, il realismo e l'impressionismo sono in dialogo con le vedute en plein air dei Macchiaioli e degli artisti veneti. Nella quiete campestre, il paesaggio si placa e i toni della pittura si accendono di colori nuovi; la campagna riemerge avvolta nel torpore e nel silenzio dell'estate. La rassegna si conclude con "Omaggio a Luigi de Giudici". Pittore capesarino Luigi (Gigi) De Giudici (1887-1955) che ha saputo sviluppare il suo itinerario artistico nell’ambito delle avanguardie del suo tempo. L'espressionismo dell'artista si estende a temi e situazione diversi, ma è nella rappresentazione del paesaggio che egli ritrova la robustezza del segno e la varietà cromatica della grande pittura del Novecento.

Imperdibile appuntamento estivo con l'arte e la bellezza, la mostra è una ricognizione dei sensi, un percorso della memoria e della contemplazione, nel quale la natura e l'architettura convivono da sempre in perfetto equilibrio armonico, per La Sublime Visione di un’estetica del paesaggio e della sua rappresentazione pittorica.