Ben Rivers – Phantoms
“Phantoms” è la prima mostra personale di Ben Rivers (1972, Somerset, UK) in un’istituzione italiana, a cura di Lucia Aspesi con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti.
Comunicato stampa
“Phantoms” è la prima mostra personale di Ben Rivers (1972, Somerset, UK) in un’istituzione italiana, a cura di Lucia Aspesi con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti. Il lavoro dell’artista e filmmaker inglese annulla i confini tra cinema etnologico e documentaristico fondendo memoria e finzione. Le sue opere sono film essay che descrivono mondi irreali, paesaggi remoti, individui alieni provenienti da un tempo indefinito. I suoi film sono girati prevalentemente in 16mm e sono stati presentati sia in centri d'arte contemporanea che in festival cinematografici internazionali. Il linguaggio, ai confini tra arte e cinema, esplora generi diversi, dal thriller al noir passando per l’horror e la fantascienza. Per la Triennale di Milano, Ben Rivers ha progettato un ambiente che dà forma a una riflessione sulla memoria. I tre schermi, supporto agli altrettanti film, sono collocati in modo da creare un percorso narrativo circolare dove si intrecciano tempi e storie differenti. Le opere in mostra si concentrano sull’idea di collezione, sia istituzionale sia personale, e come l’artista afferma: «gli oggetti ci aiutano a rintracciare le idee degli individui o di una cultura intera».In “Phantoms” la figura di un “narratore inattendibile” suggerisce viaggi e spostamenti in diversi luoghi ed epoche. All’ingresso, il film The Shape of Things (2016) mostra le riprese di oggetti provenienti dalla collezione etnologica dell’Harvard Art Museums: una scultura ermafrodita di epoca bizantina e una brocca antropomorfa della Cina neolitica sono accompagnate dalla voce del poeta americano William Bronk che legge il suo componimento At Tikal. Le parole dell’autore inducono lo spettatore a interrogarsi sul desiderio di rappresentare la propria identità attraverso un ciclo continuo di creazione, distruzione e rinnovamento. Il vissuto di un uomo e i suoi ricordi sono il punto di partenza di Phantoms of a Libertine (2012), ispirato a Voyage on the North Sea (1974) di Marcel Broodthaers. Il film utilizza elementi visivi e testuali estrapolati da un album di viaggi per creare una biografia composta di indizi misteriosi e onirici. In Things (2014) la narrazione si sposta sul mondo dell’artista e la sua casa. La descrizione degli elementi che compongono l’ambiente domestico – scandita da frammenti di libri, di immagini, di oggetti e di suoni raccolti nel corso degli anni – è al tempo stesso un viaggio nella fantasia e nella memoria collettiva. Le narrazioni e le storie delle opere, articolano la mostra ritmicamente, concepita come una struttura aperta a scambi ed equivoci: la realtà e l’immaginazione si confondono, dando vita a figure e presenze, che appaiono tangibili e oniriche in un carosello di voci e apparizioni.
Ben Rivers (1972, Somerset, UK) vive e lavora a Londra. Dopo la laurea in Belle Arti alla Falmouth School of Art nel 1993, dal 1996 al 2006 è direttore della Brighton Cinemateque. Dal 2003 comincia a realizzare cortometraggi e installazioni. Il suo lavoro è stato esposto in diverse istituzioni internazionali, tra cui: The Renaissance Society, Chicago; Kunstverein in Hamburg (2016); Camden Arts Centre, Londra (2015); Hayward Gallery, Londra (2012). Molti festival hanno selezionato i suoi film, come: New York Film Festival, Toronto Film Festival, International Film Festival Rotterdam, BFI London Film Festival, la Mostra del Cinema di Venezia, Doclisboa, Hong Kong International Film Festival e Locarno Film Festival. Rivers ha ricevuto diversi premi: EYE Art & Film Prize, 2016; Artangel Open Commission, 2013; FIPRESCI International Critics Prize presso la 68° edizione del Festival del Cinema di Venezia e Paul Hamlyn Foundation Award Artists, 2010.
Lucia Aspesi è curatrice indipendente e lavora come assistente curatoriale presso Pirelli HangarBicocca (Milano). Nel 2010-2012 è stata ricercatrice al post-diplome "Document et art contemporain" all'ÉESI – École européenne supérieure de l’image, con uno studio sulla storia dell'Expanded Cinema italiano. I suoi progetti includono: “Now You Can Go” all'ICA – The Institute of Contemporary Arts di Londra e “The parallel attempt” a Xcèntric – CCCB Centre de Cultura Contemporània de Barcelona. Ha presentato programmi di proiezioni in diverse istituzioni internazionali come il Centre Georges Pompidou e La Fémis di Parigi.