Benni Bosetto – Stultifera
Stultifera è una grande opera performativa concepita da Benni Bosetto in occasione di ART CITY Bologna 2022.
Comunicato stampa
Stultifera è una grande opera performativa concepita da Benni Bosetto in occasione di ART CITY Bologna 2022.
La scena si svolge sul ponte di una barca destinata a un viaggio senza fine. Grandi vele incorniciano lo spazio che, tra detriti marini, corde e funi, ospita l’intera narrazione. Intrappolati in una temporalità sospesa, i passeggeri interagiscono assumendo identità archetipiche nella necessità di delineare un nuovo ordine sociale, differente dalla terra lasciata alle loro spalle. Una voce fuori campo, La pausa, causa del loro girovagare ma unico riferimento a cui rivolgersi, guida i protagonisti nell’impresa, narrando di nuovi immaginari ispirati al mondo marino che li circonda e ad altri esseri viventi.
Tra danze, giochi e riti Stultifera sembra delineare una nuova cosmologia frutto di processi di risignificazione dove corpo, movimento e parola enunciata diventano il terreno d’azione in cui operare.
L’opera si struttura come un complesso pastiche artistico in cui frammenti di opere letterarie, teatrali, cinematografiche, componimenti musicali classici e folkloristici, riferimenti alla danza medievale di corte, a quella amatoriale, alle danze propiziatorie e infine agli happening e alla body art, assumono una nuova forma.
L’artista inscena continui contrasti formali, tra stomachevole e sublime, raffinato e volgare, affascinante e disgustoso, attraverso cui il corpo è osservato e impiegato seguendo diverse categorie e ideali estetici che sono lasciati collassare nel flusso ininterrotto della narrazione. Al pubblico è così destinato un caos sensoriale per trasformare qualsiasi tentativo interpretativo in una celebrazione, evocata dalla processione del corpo collettivo che conclude l’opera.
Stultifera si ispira a La nave dei folli di Sebastian Brant, l’opera satirica apparsa nel 1494 in cui una nave gremita di folli salpa in mare per raggiungere il paradiso dei folli, concludendosi in un tragico naufragio.
L'opera di Brant viene ripresa nell'omonimo dipinto del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, in cui un gruppo di personaggi è rappresentato all'interno di un’imbarcazione mentre soddisfa i propri piaceri, viaggiando senza meta.
L'immagine della Stultifera navis, è ripresa da Bosetto non tanto per il suo carattere di critica morale da cui anzi si solleva - riprendendo la lettura foucaultiana dell'opera, presente della Storia della follia nell'età classica - quanto per riflettere sul potenziale del 'folle', sulla sua assenza di paura e quindi sulle dinamiche creative insite in tale istintività.
Allo stesso tempo intende osservare la navigazione come tempo e spazio sospeso - una pausa - in cui è possibile rimettere in questione le regole sociali e politiche dominanti, immaginando un nuovo inizio.
Nell’ambito del ciclo ARTALK CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna domenica 15 maggio alle h 10.30 Benni Bosetto dialoga con Caterina Molteni (curatrice) e Cecilia Canziani in un incontro aperto al pubblico che si svolge nell’Aula Magna.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili.
Opera performativa a cura di Caterina Molteni
- un progetto sostenuto da Trust per l’Arte Contemporanea con il supporto di Istituzione Bologna Musei | MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo - il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura in collaborazione con Ateliersi