Bepi Romagnoni – Disegni acqueforti e una cartella di 7 incisioni
Ogni di lui pagina propostaci in questa rassegna, costituisce l’accorta cifra per comporre l’ouverture di accesso al temporale pittorico di questo artista fugace. Il suo esistenzialismo non muove dal solo bisogno di vivere ma da quello più intrapreso di un necessario esistere, avanzato e d’alta quota.
Comunicato stampa
Bepi Romagnoni - Disegni, acqueforti e una cartella di 7 incisioni -
testi di Roberto Sanesi
Con cinque sculture inedite di Giorgio Romagnoni
Presentazione di Guido Oldani e Davide Romagnoni voce dei Vallanzaska
A cura di Alessandra Orlando e Claudio Pestalozza
Bepi Romagnoni se n’è andato, con una liquida ascensione assurda, avendo quasi gli anni giovanili del nazareno. Mi pare che le sue incisioni, disegni, insieme alle chine, siano indispensabili sinopie di cui godere senz’altro, per padroneggiare meglio la sua opera acutamente breve. Ogni di lui pagina propostaci in questa rassegna, costituisce l’accorta cifra per comporre l’ouverture di accesso al temporale pittorico di questo artista fugace. Il suo esistenzialismo non muove dal solo bisogno di vivere ma da quello più intrapreso di un necessario esistere, avanzato e d’alta quota. Lì, il tedesco grottesco non occorre, perché l’esistenza può meritarsi, lei sola, il raggiungimento dell’essenza. Pronipote di una snella scapigliatura che si lascia affrontare senza docilità, Bepi Romagnoni pone, nella presente meditata selezione artistica, il suo documentato piano di volo per la propria traettoria di un Icaro della tavolozza, che non si frantuma nel mentre invece si polverizza il tempo nostro, per il vero, senza troppi perché.
Guido Oldani