Bernard Aubertin
Bernard Aubertin è uno degli artisti viventi che ha ha fatto della ricerca e della sperimentazione uno dei capisaldi della sua vita. L’iniziativa rientra nel programma di RAM (Ricerche Artistiche Metropolitane), il format dedicato alla valorizzazione dei linguaggi artistici del presente, che quest’anno è incentrato sull’indagine dei quattro elementi naturali, su cui si innesta anche la ricerca di Bernard Aubertin.
Comunicato stampa
Si inaugura il 19 dicembre 2012 alle ore 18,30 presso la Galleria Cavour la mostra personale di Bernard Aubertin. Nato a Fontenay-aux Roses in Francia nel 1934, Bernard Aubertin è uno degli artisti viventi che ha ha fatto della ricerca e della sperimentazione uno dei capisaldi della sua vita. L’iniziativa rientra nel programma di RAM (Ricerche Artistiche Metropolitane), il format dedicato alla valorizzazione dei linguaggi artistici del presente, che quest'anno è incentrato sull'indagine dei quattro elementi naturali, su cui si innesta anche la ricerca di Bernard Aubertin. Infatti, gran parte della sua produzione artistica è stata contrassegnata dall'utilizzo del “fuoco”, sia durante le sue performance, sia come mezzo espressivo utilizzato nella realizzazione di opere che affascinano per la loro accattivante contemporaneità.
Durante l’inaugurazione della mostra Bernard Aubertin si esibirà in una sua performance che permetterà al pubblico di essere parte della creazione dell’opera, confondendo i limiti tra creatore e fruitore d’arte.
Mostra a cura di Carlo Silvestrin.
20 dicembre 2012-20 gennaio 2013
Padova, Galleria Civica, P.zza Cavour
Inaugurazione e performance dell'artista: mercoledì 19 dicembre 2012, ore 18.30
Comunicato stampa
Il 1957 è un anno fondamentale per l'artista: Bernard Aubertin incontra sul proprio cammino Yves Klein; sarà questa un’esperienza fondamentale che lo condurrà ad accogliere l’idea della monocromia come principio fondante di una profonda espressione artistica e che lo porterà a scegliere di utilizzare il rosso, un colore vivo, attivo, che rimanda alle fiamme, al fuoco.
La scelta di questo colore è spontanea, impulsiva, e lo libera da ogni manipolazione cromatica del disegno, del grafismo e della composizione, tanto che la sua ricerca arriva a caratterizzarsi per l’uso esclusivo del rosso, tinta privilegiata, simbolo di sangue e al tempo stesso dell’elemento fuoco.
La sua è una curiosità legata agli effetti del fuoco sulla materia e al riflesso della fiamma. Dice della sua opera: «...ci sono due colori nella mia opera, quello del fuoco, della caramellizzazione, della cremazione del nero o quello rosso della pittura dei monocromi».
La caramellizzazione ottenuta attraverso l’uso del fuoco che distrugge ma contemporaneamente crea si fonde con il rosso del fondo delle tavole o con l’argento delle lastre d’alluminio realizzando opere suggestive nelle quali la casualità si sposa con la progettualità dell’artista.
Dai tableaux clous (quadri chiodi), che essendo ricoperti di vernice rappresentano perfettamente le fiamme, ai tableaux fils de fer (quadri fil di ferro), ai dessin de feu (disegni di fuoco) o ancora i parcours d'allumettes (percorsi di fiammiferi), fino ad arrivare alle performance dei pianoforti dati alle fiamme che risalgono al 1988, alle automobili bruciate e le semema degli anni novanta.
Per la mostra di Padova, l'artista ha realizzato una serie di opere pittoriche e scultoree inedite che verranno esposte per la prima volta al pubblico.
Un discorso a parte meritano le performances che l’artista realizza in occasione delle sue più importanti esposizioni; in queste situazioni il pubblico è fisicamente coinvolto nella creazione dell’opera d’arte non solo perchè con la sua presenza “fisica” condiziona il lavoro delle fiamme e di conseguenza il risultato finale ma anche e soprattutto perché ”vive” le varie fasi di trasformazione dell’oggetto dato alle fiamme ed è testimone di una serie di passaggi che rimarranno solo ”suoi”, stampati in maniera indelebile nella sua memoria.
Come sperimentato nelle ultime grandi mostre dedicate a Mimmo Rotella ed a Jacques Villeglé anche per questa retrospettiva di Bernard Aubertin si è deciso di utilizzare due spazi espositivi: la Galleria Cavour di Piazza Cavour e la sede della Galleria C.D.STUDIO d'Arte di via M. Buonarroti 131.
"Nell'indagine della dimensione assai suggestiva dei quattro elementi che ci siamo proposti con l'edizione di quest'anno del RAM - ci dice Andrea Colasio Assessore alla cultura del Comune di Padova - il celebre artista di origine francese Bernard Aubertin ci aiuta, con la sua ampia retrospettiva alla Galleria Cavour, a soffermarci sull'utilizzo del fuoco nell'arte, che fornisce all'artista i colori da lui utilizzati".
Devo dire che mi annoio quando lavoro. Lavorare non mi dà piacere. Ma quando il quadro è finito, nonostante la fatica e l’energia impiegata per realizzarlo, davanti al risultato mi sento pieno di gioia pura [...] Ogni volta mi stupisco di essere riuscito a fare delle cose così belle e mi chiedo se sarei capace di rifarle e come le ho fatte, con quale strumento, ecc.Perché da una serie di quadri all’altra, dimentico il procedimento di lavoro, di esecuzione; dimentico la tecnica (Bernard Aubertin)
La mostra è inserita nel Format RAM Padova 2012, terza edizione dell'ambizioso contenitore culturale di eventi e manifestazioni che si svolgeranno nelle diverse sedi espositive e negli spazi pubblici della città, da ottobre 2012 a gennaio 2013.