Bernard Damiano – Dal Piemont a Paris. Dal Piemonte a Parigi
La mostra, attraverso una trentina di opere, ripercorre l’attività artistica di Bernard Damiano (1926 – 2000), artista poco noto nel panorama italiano ma che ha sviluppato la sua opera pittorica principalmente in Francia, tra Nizza e Parigi.
Comunicato stampa
Il comune di Savigliano è lieto di presentare la mostra “Bernard Damiano, dal Piemont a Paris - dal Piemonte al Parigi”, che si terrà dal 18 settembre al 7 novembre 2021 nelle sale del Museo Civico e Gipsoteca Calandra – Galateri.
L’esposizione vuole essere un segnale di ripartenza per le attività culturali e turistiche del territorio, settori tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria, e rientra nella rassegna Alpi dell’Arte, iniziativa nata nel 2013 che propone mostre di artisti legati alle alpi italiane.
La mostra è un omaggio ad un artista poco noto nel panorama italiano, Bernard Damiano (1926 – 2000), nato vicino a Cuneo ma che ha sviluppato la sua opera pittorica principalmente all’estero tra Nizza e Parigi, con alcuni ritorni temporanei a Sanremo e Milano.
Allestita presso il Refettorio del Museo Civico di Savigliano, la mostra è composta da una trentina di opere pittoriche che ripercorrono tutte le fasi artistiche del Maestro.
Si parte dal primo periodo, 1970/1975, quando era ancora forte in Damiano l’influenza del movimento pittorico parigino definito CoBrA, per passare poi, con la sezione più corposa della mostra, al periodo più felice e pittoricamente fervido di Damiano tra il 1985 / 2000 dopo la grande esposizione organizzata per lui a Milano nel 1986 dallo stesso Giovanni Testori presso la Compagnia del Disegno. Le opere di questo periodo trattano tre temi pittorici: Paesaggi, Nudi, Temi religiosi. L’ultima parte della mostra raccoglie le opere fatte dopo il 1990, quando Damiano ebbe un ritorno ad una religiosità spesso influenzata dalla letteratura popolare, dai vangeli apocrifi e che seppe trasmettere attraverso grandi e piccole opere, sia ad olio che guaches di grande effetto.
È con queste parole che Giovanni Testori descrive l’opera di Damiano:
“Il visitatore che scorra l’elenco delle mostre espositive di Bernard Damiano organizzate a Parigi, Toronto, Mosca, Milano, Sanremo, Nizza, Montecarlo, Stoccolma, Saint Vincent, Cipro, e in molte altre località e in diversi paesi e continenti, rimarrà sorpreso dalla sproporzione, assolutamente inesplicabile, stabilitasi fra la quantità di occasioni che critica e pubblico hanno avuto d’imbattersi e così conoscere l’opera di questo grande artista, ancor oggi poco noto nella sua terra d’origine, che è Damiano Bernard, grande e, per certo, non riducibile a nessun altro che a sé; la sproporzione, dicevo, fra la quantità di tali occasioni e la ben poca rilevanza che, fin qui, nelle vicende dell’arte europea, ha ottenuto una poesia così drammatica e urlante, così squassata, così strozzata, anzi, da se medesima, ma folgorata poi, comunque e sempre, anche laddove si inabissa negli inferi delle seppie, dei catrami, dei carboni, delle peci e dei neri; folgorata dicevo da una tensione pittorica colma d’angosciate meraviglie: talmente colma da parer quasi che, tali meraviglie, essa intenda dissiparle, forse addirittura distruggerle; come se già sapesse che saranno, sempre e comunque, margaritas ad porcos“.
Bernard Damiano è presente in molti cataloghi e testi critici di grandi critici d’arte – Martina Corgnati, Giovanni Testori, Giorgio Severo, Francesco Frangi, Luca Beatrice e molti altri – e ha esposto in tutto il mondo dal Canada a Cipro, da Mosca a Milano, Malta, Parigi, Nizza e Sanremo.
Una sua statua raffigurante il vescovo Fulbert erge davanti alla Cattedrale gotica di Chartres, nella Valle della Loira, commissionata del Governo Francese.