Bernardino Luino – La solitudine il tempo il silenzio

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO CULTURALE LE MUSE
Via Giovanni Giolitti 10, Andria, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a sabato: 18.00-21.00
domenica e festivi: 10.30-9.30 / 18.00-21.00
(Ingresso libero)

Vernissage
14/04/2013

ore 11

Contatti
Email: eventiecomunicazione@gmail.com
Editori
BANDECCHI & VIVALDI
Artisti
Bernardino Luino
Generi
arte contemporanea, personale

La rassegna presenta ventiquattro opere, tra oli e tecniche miste, che raffigurano paesaggi, interni, nudi, nature morte, tutti temi cari all’artista, “un romano sui Navigli, il che significa una luce calda raffreddata”, come felicemente lo definì – lui e la sua pittura – Maurizio Fagiolo dell’Arco.

Comunicato stampa

Il Centro di Promozione Culturale “Le Muse” dal prossimo 14 aprile ha come protagonista Bernardino Luino con la mostra La solitudine, il tempo, il silenzio, un’accurata panoramica della sua recente produzione che, per la ricchezza delle tematiche iconografiche proposte, costituisce un ulteriore approfondimento sull’interiorità e l’intensità della riflessione poetica dell’artista.
La rassegna presenta sino al 31 Maggio ventiquattro opere, tra oli e tecniche miste, che raffigurano paesaggi, interni, nudi, nature morte, tutti temi cari all’artista, “un romano sui Navigli, il che significa una luce calda raffreddata”, come felicemente lo definì - lui e la sua pittura - Maurizio Fagiolo dell’Arco.
Il percorso formativo, spirituale ed artistico di Bernardino Luino, iniziato prima frequentando i corsi di Ziveri e Gentilini all’Accademia di Belle Arti di Roma e, quindi, a Milano lo studio del pittore Gianfranco Ferroni, può essere sintetizzato utilizzando una bella espressione di Vittorio Sgarbi: “dal guardare al vedere” ovvero dalla percezione del corpo fisico del mondo alla sua rappresentazione, legata ad una dimensione intellettuale, vicinissima e parallela a quella reale, ma sempre “diversa”, “altra”.
Da ciò Luino fa emergere la veracité, la verità delle cose, l’essenza, la bellezza, la poesia, dove regna il mistero, il silenzio, la solitudine, l’ordine, il rigore, la disciplina, la precisione, quello che Stefano Crespi nel suo testo critico, usando un termine onnicomprensivo mediato dalla nuova filosofia francese, chiama l’exactitude,
Diversamente da de Chirico, le cui iconografie enigmatiche erano solo in apparenza legate alla realtà, Luino, fondatore nel 1979, insieme a Ferroni e ad alcuni amici pittori, diversi per stile e soggetti, del gruppo artistico della “Metacosa”, rimane legato alla contemporaneità e all’esplorazione dei microcosmi della quotidianità con i suoi simboli - la stanza, il pavimento, la sedia, la tenda, il letto, il nudo, “musa inquietante”, magica apparizione “sospesa tra magia e oblio” (S. Crespi), la finestra - allusivi dell’intero spazio vitale dell’uomo, evocati come per incanto e immersi in un’atmosfera rarefatta di dolce precarietà esistenziale, fatta di sapienti velature sovrapposte che esaltano la luce che fa pensare al grande insegnamento di Vermeer e alla tessitura divisionista del colore.
Nell’iconografia degli interni c’è, tuttavia, un elemento tematico davvero significativo e ricorrente, la finestra, rappresentativo di due polarità spaziali diverse: l’interno, delimitato, circoscritto, una specie di Wunderkammer del silenzio, dove si dipana il mondo immaginativo dell’artista, ricco di “presenze senza presenza” (R. Tassi) e l’esterno, il vasto orizzonte dello spazio urbano e metropolitano, milanese e americano che si ricongiungono “nell’identica percezione misteriosa del tempo” (S. Crespi). Perché il tempo è, proustianamente, memoria dei luoghi, degli ambienti, delle persone, delle cose, dimensione simbolica, quindi metafisica.

Sarà disponibile in galleria il catalogo edito dalla Bandecchi & Vivaldi con testo critico di Stefano Crespi.

Biografia
Bernardino Luino è nato a Latina il 27 marzo 1951, vive a Milano. A diciotto anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti che completerà fra Roma e Firenze, sotto la guida di Alberto Ziveri e Franco Gentilini. Nel 1976 Luino si trasferisce a Milano dove vive per un periodo nello studio del pittore Gianfranco Ferroni. Frutto di quest’incontro e di altri, nel 1979 Luino e cinque pittori (Giuseppe Bartolini, Gianfranco Ferroni, Sandro Luporini, Lino Mannocci e Giorgio Tonelli. Giuseppe Biagi si unisce al gruppo nel 1983) fondano La Metacosa. Il gruppo espone collettivamente dal 1979 al 1983, anno in cui Roberto Tassi scrive un testo in occasione della mostra a Palazzo Paolina a Viareggio. Nel 1982 è invitato ad esporre alla storica galleria Il Fante di Spade di Milano in una mostra personale. Nel 1985 tiene la sua prima mostra alla Gallery Henoch di New York, presentata da Antonello Negri. Espone ancora con la stessa galleria nel 1988 e nel 1994.
Nel 1988 e nel 2002 partecipa al prestigioso Armory Show. Nel 1992 la Galleria Appiani Arte Trentadue espone le sue opere, con presentazione di Maurizio Fagiolo dell’Arco. Nella stessa galleria segue nel 1998 la mostra Bernardino Luino: dipinti e tecniche miste, 1987-1998, questa volta concepita come retrospettiva, ed edita da Skira. Nel 2003, alla Galleria Marieschi, Vittorio Sgarbi presenta la terza mostra personale di Luino di questo periodo. E’ l’occasione per Luino di presentare in Italia, per la prima volta, le sue scene Newyorkesi, fra cui Vesuvio Bakery, Scala Esterna e Freedom of Vodka. Durante lo stesso decennio, Luino partecipa a diverse mostre dedicate al tema della metafisica in pittura. Nel 1999, Maurizio Fagiolo dell’Arco lo invita alla mostra 2000 Elogio della bellezza / de metaphisica. Nel 2004, in una mostra storica sulla Metacosa, il mercante d’arte Adriano Baldi riunisce i pittori del gruppo in una mostra celebrativa Fenomenologia della Metacosa: 7 artisti nel 1979 a Milano e venticinque anni dopo. L’evento è curato da Philippe Daverio allo Spazio Oberdan di Milano. Nel 2007, Vittorio Sgarbi invita Luino alla mostra Arte Italiana. 1986-2007 Pittura al Palazzo Reale di Milano. Lo stesso anno espone al Museo Michetti di Francavilla al Mare nella mostra Morandi e la natura morta oggi in Italia. La mostra, organizzata da Marilena Pasquali, viene presentata successivamente anche a Lucca, ingrandita e con titolo L’Alibi dell’oggetto.
Nel 2008 e nel 2009, Luino espone a Parigi in rue de Seine, alla Galleria Deprez-Bellorget. La mostra del 2008 riunisce paesaggi urbani di Milano, New York e, per la prima volta, Parigi. La mostra del 2009 presenta tutti i temi della pittura di Luino, dai paesaggi ai nudi, dalle nature morte agli interni.
Nel 2011 è presentato alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italiano, con presentazione di Quirino Principe, che scrive della sua pittura: ‘vale ciò che Borges dice degli specchi: “por eso nos alarman”.