Beverly Pepper 1963
Palazzo Collicola Arti Visive è lieto di presentare una donazione di 6 sculture del 1963 firmate Beverly Pepper.
Comunicato stampa
Palazzo Collicola Arti Visive è lieto di presentare una donazione di 6 sculture del 1963 firmate Beverly Pepper. Un lascito importante quello che l’artista ha fatto al museo spoletino, confermando una continuità di storie e intenti che consolida la lunga presenza della scultrice americana nel territorio umbro.
Nel 1962 Beverly Pepper era l'unica donna e una dei tre nomi statunitensi (assieme a David Smith e Alexander Calder) invitati a partecipare alla mostra storica SCULTURE NELLA CITTA’, curata da Giovanni Carandente. In quell'occasione gli artisti realizzarono le loro opere presso le locali aziende metallurgiche. Sin da allora, la Pepper ha sempre fabbricato direttamente le sue sculture, anche quando eseguite presso gli stabilimenti industriali, le fonderie di bronzo, e le cave di pietra in Umbria, Toscana e Francia.
Gianluca Marziani: “Il tema degli equilibri è uno dei più interessanti e misteriosi in arte, rappresenta la magia ineluttabile dell’opera, la sfida alla natura in un incrocio deistico tra l’ambizione creatrice e la crudeltà incosciente del Pianeta. In questo progressivo equilibrio cresce il confronto tra la Pepper e le gobbe sinuose della campagna, i volumi distesi dei prati, le ginniche verticalità dei boschi. La nostra Signora ha sempre amato l’ascesi orizzontale dei giardini, quel modo flessuoso di accogliere i materiali plastici e renderli una biologia dentro il verde, un organismo d’integrazione elementare. Sono installazioni così auree che sembrano parte genetica del paesaggio; solo intensificando la vista rivelano il dono poetico della veggenza cosmica, tipico degli artisti che “sentono” il magnetismo universale e intuiscono i disegni del non visibile. Non si tratta di simulazioni dell’invisibile, quello è il codice delle astrazioni informali; nel suo caso si tratta di costruzioni del plausibile, che significa immaginare dove altri non atterrano, captare punti dove pochissimi giungono...”
Nel 1961 Beverly Pepper espone per la prima volta come scultrice a New York e poi a Roma, presso la galleria Pogliani, con un catalogo firmato Giulio Carlo Argan. Il direttore artistico sezione Arti Visive del Festival dei Due Mondi Giovanni Carandente, dopo aver visitato la mostra, in prevalenza composta da sculture in legno, propone all'artista di esporre l'anno successivo a Spoleto. Le chiede di sperimentare la saldatura, di modellare e scolpire il metallo. L’artista, in breve tempo, apprende le competenze necessarie e nella primavera del 1962 lavora presso le officine italiane dell'Italsider, assieme ad altri dieci fra i maggiori scultori contemporanei. Presso gli stabilimenti siderurgici di Piombino realizza 17 opere di medie dimensioni e 3 grandi volumi per la mostra a cielo aperto “Sculture nella città”. La scultura IL DONO DI ICARO resterà in dono al Comune di Spoleto: è collocata ancora oggi nel luogo per il quale è stata creata, una piccola oasi presso l'ingresso sud della città.
Gianluca Marziani: “Beverly Pepper sembra un’aliena che inscrive segnali celesti sul pavimento terrestre. Somiglia a una poetessa cosmica che mette la sua grammatica visiva nei luoghi di forte resoconto planetario, come se indicasse il quid attraverso emblemi che dall’alto si trasformano in messaggi decifrabili. Sarà per questo che la sua sfida con la natura implica un dialogo fluido e ascensionale, un cammino a tratti mistico, perfettamente integrato nel paesaggio umbro che diversi anni fa divenne la sua casa elettiva…”