Beverly Pepper – Art in the Open
Evento Collaterale della 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Comunicato stampa
La Fondazione Beverly Pepper con il supporto del Comune di Todi e la Regione Umbria partecipa alla Biennale Arte 2019 e presenta, dall’11 maggio al 24 novembre, la mostra Beverly Pepper - Art in the Open, a cura del giornalista e critico d’arte Massimo Mattioli in collaborazione con Joseph Antenucci Becherer direttore dello Snite Museum of Art dell’Università di Notre Dame. L’esposizione, rientra nel più ampio progetto Beverly Pepper fra Todi e il mondo, con cui la città di Todi celebra quest’anno l’instancabile attività della grande scultrice americana con mostre, eventi e un parco di sue sculture.
Il progetto espositivo vede al centro dell’attenzione l’importante scultrice americana Beverly Pepper, da quasi 50 anni italiana di adozione. Una mostra che si propone come un importante tassello di uno strutturato omaggio alla grande artista, iniziato nel 2018 e programmato in diversi step per tutto l’anno 2019 e che comprende l’inaugurazione a Todi di un parco di scultura a lei dedicato, il “Parco di Beverly Pepper”, che esporrà al pubblico 20 grandi opere da lei donate alla città aperte al pubblico. È questo il contesto che vede nascere l’idea di una mostra che completi l’omaggio, valorizzandolo grazie al prestigio della Biennale di Venezia a livello internazionale, che già nella XXXVI edizione del 1972 vide Beverly Pepper fra gli artisti invitati.
La mostra sarà ospitata presso le sale dello Spazio Thetis, che già espone in modo permanente quattro importanti colonne dell’artista allestite nella corte dello spazio, le originali “Todi Columns” che Pepper donò negli anni ’90 ai Musei Civici di Venezia. Introdotta da questa importante scenografia, la mostra esporrà anche alcune grandi sculture di Beverly Pepper in acciaio Cor-Ten. Il percorso espositivo sarà arricchito da una serie di fotografie inedite con le quali il grande artista Gianfranco Gorgoni – anch’egli già presente alla Biennale di Venezia, nelle edizioni del 1979 e del 1993 – ha documentato la carriera di Beverly fin dagli anni ’70 e dalla proiezione del documentario “L’Umbria di Beverly Pepper” realizzato in collaborazione con la Regione Umbria, a cura di Luca Cococcetta e Marco Zaccarelli.
Beverly Pepper
Nata a New York nel 1922, vive e lavora tra Todi e New York.
Studia design pubblicitario, fotografia e design industriale presso l’Art Students’ League a Brooklyn e, a partire dagli anni Quaranta, a l’Académie de la Grande Chaumière di Parigi. Durante il soggiorno Europeo visita l’Italia e Roma, dove incontra lo scrittore giornalista Curtis Bill Pepper, che diventerà suo marito. La sua prima personale, presentata da Carlo Levi, nel 1952, è alla Galleria dello Zodiaco a Roma. Frequenta in questi anni gli artisti Achille Perilli, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Giulio Turcato del Gruppo Forma1 e intesse numerosi rapporti con l’ambiente culturale romano. Nel 1960, dopo un viaggio in Cambogia ad Angkor Wat, cambia radicalmente il suo linguaggio artistico, avvicinandosi alla scultura e realizzando piccole forme in legno e argilla. Espone per la prima volta come scultrice nel 1961 a New York e a Roma alla Galleria Pogliani, con presentazione critica di Giulio Carlo Argan.
Nel 1962 partecipa alla mostra Sculture nella Città nell’ambito del V Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’artista realizza all’interno delle officine Italsider di Piombino varie opere di medie e grandi dimensioni, esperienza che sancisce il suo definitivo passaggio all’arte di forgiare e modellare il metallo. Tra il 1967 e il 1969 sperimenta vere e proprie forme di connective-art e progetti ambientali utilizzando erba, sabbia, fieno. Tra il 1971 e il 1975 realizza il suo primo progetto ambientale a Dallas, Dallas Land Canal and Hillside. Nel 1971 Pepper viene ospitata dalla città di Roma per esporre una decina di sculture in acciaio inox in piazza Margana. Nel 1972 è presente alla 34. Biennale di Venezia e si trasferisce definitamente a Todi, dove nella propria residenza costruisce il suo atelier-fabbrica. Tra il 1974 e il 1976 realizza una delle sue prime opere di Land Art, Amphisculpture, in New Jersey e nel 1977 espone alla Documenta 6 di Kassel. Nel 1998 realizza l’installazione al Forte Belvedere. Tra le opere ambientali: Todi Columns installate nella piazza del Popolo di Todi, Spazio Teatro Celle a Pistoia, Narni Columns a Narni, Palingenesis a Zurigo, Sol y Ombra Park a Barcellona, Manhattan Sentinels nella Federal Plaza di New York, Departure, For My Grandmother a Vilnius in Lituania, Brufa Broken Circle, Parco sculture di Brufa. Nel 2014 Beverly Pepper espone i suoi Circle al Museo dell’Ara Pacis a Roma, riuscendo a coniugare il passato con il presente. Tra le ultime opere di Land Art troviamo Amphisculpture, un teatro all’aperto di 3000 mq, il più grande del centro-sud Italia, creato e donato da Beverly Pepper alla città di L’Aquila.
Premi e riconoscimenti: Premio alla Carriera dall’International Sculpture Center di New York, National Academician della National Academy Museum and school di New York, Premio alla Scultura Alexander Calder in Francia, Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres Paris, Commendatore all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.
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