Beverly Pepper – Embrace 1965
A distanza di quasi cinquant’anni, viene riproposta al pubblico la scultura Embrace – in acciaio inox con base in pietra di lavagna e piedistallo in acciaio inox alta 90 cm – realizzata nel 1965 per l’esposizione presso la Galleria Marlborough di Roma e pubblicata sul catalogo con il testo critico di Milton Gendel.
Comunicato stampa
UNONELL’UNICO è lieto di annunciare la mostra BEVERLY PEPPER EMBRACE, 1965, su
ideazione di Carlo Primieri, che sarà inaugurata Lunedì 8 Dicembre 2014 alle ore 17:00 presso lo spazio
espositivo di via Mercato Vecchio, 16 a Todi.
L’esposizione, visitabile fino al 6 gennaio 2015, ha come protagonista la scultrice americana Beverly
Pepper che ha contributo – con la sua presenza a Todi dal 1972 – a creare la fama internazionale della città
rendendola un punto di riferimento per molti artisti e intellettuali di tutto il mondo. Come già avvenuto nelle
due precedenti edizioni, l’intento della micro-galleria è anche quello di proporre artisti che hanno un legame
diretto col territorio tuderte.
A distanza di quasi cinquant’anni, viene riproposta al pubblico la scultura Embrace – in acciaio inox con
base in pietra di lavagna e piedistallo in acciaio inox alta 90 cm – realizzata nel 1965 per l’esposizione
presso la Galleria Marlborough di Roma e pubblicata sul catalogo con il testo critico di Milton Gendel.
L’opera composta da una profusione di elementi metallici fusi insieme per simulare un abbraccio
collettivo, ben esprime la capacità dell’artista di trasferire calore ed energia al freddo metallo caricandolo di
una tensione dinamica accentuata anche dalla luminosità e lucentezza dell’acciaio inox. Una fase
fondamentale e decisiva del suo procedere artistico è il lavoro in officina, dove l’artista esprime tutta la sua
forza creativa come si evince dalla fotografie pubblicate nel catalogo di questa mostra scattate nel 1965 alle
acciaierie di Terni.
L’opera, con la sua carica vitale, ben si adatta con l’ambiente archeologico di fondendo
l’elemento metallico con la pietra naturale delle pareti e delle volte romane e medievali, caricando il fornice
di una nuova tensione dialettica. Inserito all’interno delle mura romane del Mercato Vecchio, è un
piccolissimo spazio espositivo che per la sua conformazione stretta e alta può ospitare una sola opera. Questa
sua particolarità genera un coinvolgimento diretto tra visitatore-spazio-opera favorendo così una relazione
quasi intima e suggestiva tra lo spettatore e la creazione artistica.
Nata a Brooklyn nel 1922, Beverly Pepper studia pittura con Fernand Leger e André Lhôte a Parigi. Dopo aver visitato i
templi di Angkor Wat in Cambogia nel 1960 comincia a dedicarsi alla scultura. Nel 1962 Giovanni Carandente invita la
Pepper a partecipare, a fianco di David Smith e Alexander Calder, a Sculture nella città, l’artista realizza le sue opere
nelle officine dell’Italsider e dona al Comune di Spoleto Il dono di Icaro. Nel 1968 espone, sotto la direzione di Argan,
22 sculture monumentali in acciaio inox lungo l’Appia Antica. Dopo Spoleto è con Roma che l’artista inaugura le
installazioni urbane en plein air e le sue sculture monumentali verranno presentate negli anni in altri grandi ambienti
urbani quali il Palais Royale di Parigi, Central Park, Park Avenue a New York. Nel 1979 allestisce nella piazza del
Popolo di Todi le Todi Columns. Del 1991 sono le Narni Columns e Moline Markers; Ascensione, dal 2008 ad Assisi e
Brufa Broken Circle per il Parco Sculture di Brufa dal 2011. In fase di realizzazione è la scultura ambientale Panicale
Amphitheatre per la Città di Panicale a Perugia che richiama Amphisculpture ideata per L’Aquila nell’ambito del
progetto Nove artisti per la ricostruzione e lo Spazio Teatro Celle – Omaggio a Pietro Porcinai a Pistoia del 1991.
Oltre ad aver esposto costantemente in gallerie di tutto il mondo, ha avuto varie personali in musei quali l’Albright-
Knox Art Gallery, Brooklyn Museum, Museo di Arte di San Francisco, Forte del Belvedere a Firenze. Ha inoltre
lavorato in commissioni pubbliche in America, Europa e Asia creando numerose sculture ambientali. Affascinata
dall’Italia e in particolare dall’Umbria, nel 1972 si trasferisce a Todi dove apre il suo studio. Vive e lavora fra Todi e
New York.