Beyond the Gaze
Galleria Anna Marra, in collaborazione con Giuliano Catalli, è lieta di presentare Beyond the Gaze all’interno dell’inedita cornice del laboratorio-atelier Lo Spazio di Torino.
Comunicato stampa
Galleria Anna Marra, in collaborazione con Giuliano Catalli, è lieta di presentare Beyond the Gaze all’interno dell’inedita cornice del laboratorio-atelier Lo Spazio di Torino.
La mostra presenta la ricerca di tre giovani artisti: le opere in ceramica di Andrés Anza (1991 Messico), i dipinti di Veronica Botticelli (1979 Italia) e i ritratti su tela di Mirko Leuzzi (1992 Italia).
Beyond the Gaze mette in scena un’indagine sull’umanità, con uno sguardo critico ai dualismi che vorrebbero rappresentarla. Natura e cultura, oggetto e soggetto, materiale e spirituale, si scompaginano e confondono tra le opere in mostra, per lasciare spazio alle interpretazioni degli osservatori, invitati a non soffermarsi all’apparenza delle opere, ma di andare, appunto, oltre il loro sguardo.
Le sculture di Andrés Anza appaiono astratte e figurative al tempo stesso. Se a prima vista sembrano delle masse informi, man mano che le si osserva si riconoscono figure, gesti e pose. L’artista si ispira alle forme del corpo umano, ai movimenti degli animali, alle silhouette della natura, infondendo tutti questi elementi in oggetti che ne conservano l’armonia. La fragilità della materia – argilla sottoposta inusualmente a una sola cottura – è protetta dagli aculei che ne ricoprono l’intera superficie, in un meccanismo di difesa/offesa che tiene in piedi gli equilibri tra l’opera e il suo fruitore.
Le opere di Veronica Botticelli, pittura e collage su cartone, si rivelano delle vere e proprie iconografie. Grazie a un processo di ripetizione, con oggetti che si ripropongono tra un’opera e l’altra, le immagini che appaiono in questi dipinti diventano veri e propri feticci della memoria collettiva. Elementi di banale quotidianità, come un vaso di fiori o una scrivania, che emergono da sfondi onirici, riescono a richiamare alla mente degli osservatori il ricordo di persone ed eventi. La cultura materiale si rivela così uno strumento di evocazione lirica e di attivazione di emozioni legate al passato.
Le tele di Mirko Leuzzi presentano delle figure femminili come assolute protagoniste dei suoi quadri. Queste opere però sono qualcosa di diverso dal ritratto. Infatti, le donne raffigurate sono in realtà un alter-ego dell’artista, che ha deciso di raccontare in questo modo la sua sensibilità, l’inquietudine e il senso di straniamento. Le figure appaiono in attesa, congelate in pose distrattamente sensuali, incuranti dei luoghi che abitano. I loro sguardi assenti, con gli occhi tracciati a matita e lasciati bianchi, ne rivelano la natura di contenitori emotivi, spazi immaginari in cui l’artista ha depositato emozioni e ricordi.