Beyond Triumphs and Laments
Tevereterno e William Kentridge al Teatro Valle.
Comunicato stampa
Dal 19 settembre al 20 ottobre Tevereterno e William Kentridge in mostra al Teatro Valle con BEYOND Triumphs and Laments. Un’iniziativa che punta i riflettori sul futuro dello spazio fluviale romano di “Piazza Tevere”, e del muraglione che ospita da tre anni l’opera site-specific realizzata dall’artista sudafricano nell’aprile 2016 per raccontare la storia millenaria di Roma. Allo stesso tempo un’occasione pubblica per lanciare il nuovo progetto che dà il nome all’evento, Beyond triumphs and laments, mirato a una riscrittura creativa sullo stesso muraglione del Tevere, con la stessa tecnica e sullo stesso tema, ma con nuovi artisti e nuove visioni.
Un’iniziativa curata dall’Associazione Tevereterno e dal Teatro di Roma per dare nuova vita a un intervento di arte pubblica che ha fatto dell’effimero e del temporaneo i suoi valori fondamentali.
Il muraglione firmato da Kentridge, con la sua processione di immagini raffiguranti miti e lamenti, trionfi e ferite di Roma, si svela così nei primi due ambienti di ingresso del Valle (foyer ed ex-bar) con Piazza Tevere: 2005/2019 ed oltre, prima sezione della mostra a cura di Valeria Sassanelli per l’Associazione Tevereterno. In tali ambienti è raccontata inoltre, con video di Gianluca Rame, la prossima impresa artistica site specific "Beyond Triumphs and Laments. Una dissolvenza creativa nel futuro di Piazza Tevere", a cura di Carlo Gasparrini che scrive: «la parete del muraglione sulla riva destra, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, rappresenterà, per un tempo auspicabilmente lungo, lo schermo sensibile su cui imprimere un palinsesto evanescente dove la città, non solo Roma, saprà raccontare sé stessa».
Le immagini di Kentridge corrono lentamente sul muraglione del Tevere e riaffiorano luminose nella platea del Valle con l’installazione multimediale "Quello che non ricordo", seconda sezione della mostra a cura dei video artisti Luca Brinchi e Daniele Spanò, che porteranno all’interno della sala la trasposizione in video dell’opera attraverso una coreografia per vento, immagini e suoni. Teli leggeri mossi da un alito di vento ospiteranno immagini e suoni di strumenti a fiato ne accompagneranno la rivelazione, per trasformare il teatro in un organismo vivente, in una relazione continua con il vicino fiume Tevere. È la luce l’elemento portante di questo progetto sia per coerenza con la natura temporanea dell’intervento di Kentridge, sia per la dominanza del colore nero, nel quale si dissolveranno le immagini di un palinsesto evanescente attraverso il quale Roma racconta sé stessa.
TRIUMPHS AND LAMENTS
Triumphs and Laments è amata dai romani e dai cittadini del mondo anche perché rappresenta un’occasione per guardare alla storia, ai suoi Trionfi e i suoi Lamenti, attraverso un’opera che va dissolvendosi fino a scomparire nel giro di un paio d’anni, quando gli agenti atmosferici e lo smog cancelleranno definitivamente le immagini, che diventeranno solo un ricordo. L’obiettivo del fregio, nelle parole di Kentridge stesso, «è che le persone, mentre si troveranno a camminare lungo questi cinquecento metri, possano riconoscere immagini di una storia al tempo stesso familiare e reinterpretata. E questo rifletterà la maniera complessa nella quale la città si rappresenta. Cercando il senso della storia a partire dai suoi frammenti troviamo un trionfo in una sconfitta e una sconfitta in un trionfo». Mentre, l’obiettivo di Tevereterno Onlus – che nell’aprile 2016 ha promosso e inaugurato sul muraglione l’opera dell’artista – è da «quindici anni quello di cogliere la domanda di spazio pubblico che anche le sponde abbandonate del Tevere esprimono, attraverso la capacità di interpretazione e coinvolgimento delle espressioni artistiche contemporanee site specific».