Biennale Diffusa di Trieste
Oltre 100 artisti – pittori, scultori, fotografi, visual designers … – del Friuli Venezia Giulia saranno protagonisti della Biennale Diffusa di Trieste: un progetto avviato nell’ambito della Biennale Arte 2011, che in sinergia con le regioni italiane varca i confini dell’Arsenale di Venezia per estendersi ad alcuni centri della penisola, a cura di Vittorio Sgarbi.
Comunicato stampa
TRIESTE – Oltre 100 artisti – pittori, scultori, fotografi, visual designers … - del Friuli Venezia Giulia saranno protagonisti, da sabato 2 luglio fino al 27 novembre 2011, della Biennale Diffusa di Trieste: un progetto avviato nell’ambito della Biennale Arte 2011, che in sinergia con le regioni italiane varca i confini dell’Arsenale di Venezia per estendersi ad alcuni centri della penisola, a cura di Vittorio Sgarbi.
Importante valore aggiunto della Biennale Diffusa di Trieste sarà la location individuata per l’evento: per la prima volta, infatti, si apriranno al pubblico i magnifici spazi del Magazzino 26, l’hangar di età asburgica costruito tra il 1890 e il 1897, risanato e ristrutturato negli ultimi dieci anni per la direzione di Paolo Portoghesi, esteso lungo un fronte di oltre 200 metri per una superficie complessiva di oltre 30 mila metri quadrati. Magazzino 26, il secondo hangar più grande d’Europa, sarà dunque sede visitabile nel segno di una spettacolare festa dell’arte, cornice e al tempo stesso suggestione portante del percorso espositivo.
La Biennale Diffusa di Trieste sarà il primo passo concreto per il grande progetto di recupero del Porto Vecchio di Trieste: e a siglare con entusiasmo questo impegno saranno oltre cento artisti regionali, con nomi di grande spicco sulla scena dell’arte contemporanea, come Franco Dugo, Giorgio Celiberti, Emanuela Marassi, Paolo Cervi Kervischer, Romano Abate, Piccolo Sillani, Livio Rosignano, Alice Psacaropulo, Nane Zavagno, Manuela Sedmach, Davide Skerlj. Si incontreranno e confronteranno con la loro opera al Magazzino 26, in una vera e propria agorà dell’arte contemporanea. Il Friuli Venezia Giulia, dunque – un’area palpitante di contaminazioni culturali e artistiche di sapore centro-europeo – si conferma crocevia di idee e progetti, riuniti in una sede che si presenta davvero invidiabile per la capacità di accogliere e valorizzare arte, performance e installazioni, in un peculiare piano di recupero del patrimonio di archeologia portuale in dote alla Trieste del nostro tempo, sin dall’età asbugica.